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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Annihilator - Triple Threat
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25/03/2017
( 3336 letture )
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Gli Annihilator sono uno di quei gruppi che, oltre a non aver mai raggiunto i livelli di successo che avrebbero meritato a causa delle note vicissitudini e dei continui cambi di line-up, non danno mai troppi punti di riferimento ai propri fan, né in positivo né in negativo: come ammesso dallo stesso Jeff Waters ai nostri microfoni, i continui avvicendamenti nella formazione fanno sì che ogni disco possa potenzialmente essere differente dal precedente, sia in tema di qualità (e purtroppo ce ne siamo resi conto in senso negativo su Suicide Society), sia in tema di sonorità; è noto infatti che il nostro guitar hero canadese non ami rifare due volte lo stesso album ed anzi si diverta a spaziare dal thrash più devastante all'heavy classico, mantenendo sempre inalterato un elevato livello tecnico. Per questo motivo, quando Waters ha annunciato la pubblicazione di un doppio album (triplo nell'edizione deluxe) contenente, fra le altre cose, una rilettura in chiave acustica di brani della propria band, nessuno si è scomposto più di tanto, anzi in molti si sono domandati cosa sarebbe uscito fuori dall'iperattivo cervello del musicista di Ottawa.
Triple Threat è la risposta a tali domande e, come detto, contiene un CD interamente dedicato alla rivisitazione acustica di pezzi (molti dei quali meno noti): in caso detestiate operazioni di questo genere, il cofanetto offre anche la registrazione del live tenuto al Bang Your Head!!! Festival, dove potrete sentire i classici degli Annihilator nella loro consueta veste. In caso poi vi procuriate l'edizione deluxe, come detto, la suddetta registrazione sarà accompagnata anche dal relativo DVD/Blu-Ray, nel quale potrete appagare gli occhi oltre alle orecchie, nonché conoscere i retroscena della registrazione del cofanetto; come saprete, negli ultimi anni Waters si cimenta nuovamente al microfono dopo la dipartita del pur bravo Dave Padden e, dunque, è il solo a catalizzare effettivamente l'attenzione degli ascoltatori tanto con la sua voce tanto con la sua leggendaria abilità alle sei corde: il live al Bang Your Head!!! si apre con la consueta intro Crystal Ann, che sfocia poi in King of the Kill, title-track dell'album risalente al 1994, che vide peraltro per la prima volta il buon Waters occuparsi del canto su un album; la voce, ad essere onesti, non è mai stata la dote principale del musicista canadese, che comunque offre su tutto il live una prova discreta ed energica, se non proprio virtuosa. Mentre King of the Hell si caratterizza come brano heavy, la successiva No Way Out, tratta dal più recente Feast (2013) è invece un pezzo più tipicamente thrash ed è proprio qui che Waters può mostrare al meglio la sua leggendaria ritmica assassina, coadiuvata in maniera efficace dall'altro chitarrista Aaron Homma. Come era immaginabile (lo faceva anche quando si occupava “solo” della chitarra!), Waters è anche il più attivo degli Annihilator nel contatto con il pubblico, per la verità non particolarmente ricettivo, ma anche nello “spettacolo” sul palco, con le sue celebri smorfie ben visibili nel DVD/Blu-Ray. Insomma, se ci fossero dubbi sul fatto che il gruppo è di SUA esclusiva proprietà, allora Triple Threat li fugherà in via definitiva. Creepin' Again è invece tratta dal recente Suicide Society ed è una scelta intelligente, dal momento che il brano è uno dei migliori del lavoro e presenta un'altra bella parte di chitarra ritmica dove il gruppo ha gioco facile nell'immettere la propria energia; verosimilmente i ragazzoni dalla terra degli aceri intendono fornire ai propri ascoltatori una efficace panoramica della propria carriera (di quella di Waters, volendo essere malvagi) ed alternano brani più veloci adaltri più carichi di groove: ecco dunque arrivare Set the World on Fire, uno dei pezzi heavy maggiormente noti e riusciti degli Annihilator, il cui ritornello costituisce indubbiamente un momento esaltante. Come dicevamo, ad un pezzo heavy segue solitamente uno thrash ed ecco che parte Welcome to Your Death, tratta dal capolavoro Alice in Hell; l'esecuzione è semplicemente perfetta e, anche se la voce maligna di Randy Rampage un po' ci manca, le chitarre sono su livelli talmente alti che ci sentiamo di perdonare ogni mancanza di virtuosismo vocale al nostro amico. L'eccezione alla regola heavy/thrash si manifesta a questo punto ed è oltremodo gradita, giacché i nostri ci regalano una splendida esecuzione di Never, Neverland, che costituisce uno dei vertici del live. Successivamente l'altalena riprende e si torna all'epoca King of the Kill con l'accoppiata Bliss/Second to None, per poi esplorare anche Refresh the Demon con la sua incalzante title-track. Il momento che tutti stavano aspettando, però, arriva alla conclusione del live: è giunta infatti l'ora di Alison Hell (prima della quale Waters presenta, fra gli altri, il batterista italiano Fabio Alessandrini), che decisamente non ha bisogno di presentazioni. L'accelerazione verso i due minuti è uno dei momenti più entusiasmanti dell'intero show e, come era facile immaginare, dal vivo risulta ancor più potente che su disco. Anche qui dispiace non sentire una voce come quella di Rampage, ma va detto che Waters dà fondo a tutte le sue energie, guadagnandosi applausi anche per la prova al microfono. A chiudere il tutto, infine, non può che provvedere Phantasmagoria, altro strappo alla “regola” dell'alternanza heavy/thrash ed oltremodo gradito. Il live contenuto nel primo CD di Triple Threat, insomma, costituisce un discreto bignami degli album più noti della carriera del gruppo, anche se, naturalmente, non può essere esaustivo per il numero non particolarmente elevato di tracce; si spiega in questo modo, verosimilmente, la totale assenza di brani composti fra il 1997 ed il 2011. Venendo ora al CD2, come detto, il nostro ha deciso di ri-registrare in versione acustica dieci brani, fra i quali si celano molte chicche del passato, raramente proposte dal vivo. La scelta di Waters, in particolare, è ricaduta principalmente su brani heavy e già intrisi di melodia, piuttosto che su pezzi thrash tirati; se per certi versi la decisione è comprensibile, dal momento che trasporre in versione acustica una Back to the Palace sarebbe stata impresa difficile, per altri ci saremmo aspettati un Waters più “coraggioso”; intendiamoci, lo è già stato ri-registrando brani per giunta poco noti ed invece degni di essere riscoperti, ma parliamo di uno dei migliori chitarristi metal al mondo ed esacerbare la melodia di canzoni già melodiche, forse, è una piccola occasione persa. Al di là di questo nostro giudizio sulla scelta dei pezzi, va comunque detto che l'operazione di “ripulitura” di tali brani è ottimamente riuscita: la registrazione è pregevole e coglie alla perfezione le nuove sfumature di questi Annihilator unplugged. Sounds Good to Me, rispolverata da Set the World on Fire, né è già un esempio, con il suo suono pulito, pieno ed emotivamente intenso. Anche Waters dimostra ottime doti come cantante melodico, il che non ci dispiace affatto. Come abbiamo più volte specificato, non troverete quindi perle thrash come Never, Neverland o Alison Hell, piuttosto canzoni meno note come Bad Child, dove il frontman tocca sonorità quasi country, o Innocent Eyes, bella power ballad tratta da Refresh the Demon; per quanto riguarda quest'ultima, però, ci sentiamo di preferire senza mezzi termini la versione originale, mentre quella unplugged potrebbe rammentare qualche passaggio in stile beatlesiano (!). Snake in the Grass, viceversa, è una delle riconversioni meglio riuscite di tutto Triple Threat, specialmente nella seconda parte, giacché la prima era suonata con chitarre acustiche già nella versione base. C'è qualche passaggio a vuoto ovviamente, come la già citata Innocent Eyes o anche Holding On, che di per sé è molto bella ma, come dicevamo poc'anzi, si limita ad aumentare la melodia di una canzone già estremamente dolce. Fortunatamente i momenti intriganti sono di più e rispondono, ad esempio, a Stonewall, tratta da Never, Neverland e riconvertita in maniera eccellente. C'è il tempo per un altro pezzo di King of the Kill, vale a dire In the Blood, prima della curiosa scelta di Crystal Ann, strumentale celebre e splendida, ma che ancora una volta è pressoché identica all'originale per ovvie ragioni. Chiude le danze Phoenix Rising, da Set the World on Fire, bella nella versione originale e sufficientemente emozionante anche con chitarre acustiche e poco altro.
Tirando le fila della nostra lunghissima analisi, possiamo giudicare Triple Threat un prodotto sicuramente riuscito: il live è breve, ma suonato alla grande (ci mancherebbe) ed interessante, mentre il CD unplugged, pur destando qualche perplessità in merito ai brani scelti, rappresenta un buon modo per conoscere l'ennesima sfaccettatura di un musicista criticabilissimo, ma di grande ampiezza di vedute e bravura. In generale, come spesso accade, questo cofanetto può costituire un ottimo punto di partenza per un fan che desideri avvicinarsi agli Annihilator ed avere un quadro iniziale della band canadese. Per ciò che concerne i fan abituali, il discorso è un po' più complesso: nonostante quanto di buono abbiamo detto sulle versioni unplugged, va considerato anche il lato “negativo” rappresentato dai brani scelti, che potrebbero attirare soltanto i fan davvero accaniti di Jeff Waters, lasciando indifferenti chi ama il lato più thrash del combo. Anche il live, in tal senso, non aggiunge molto alla storia del gruppo, poiché tralascia quasi integralmente gli ultimi album in studio e presenta una setlist molto simile a quella del Live at Masters of Rock del 2009, che pure risale ad otto anni fa. La valutazione finale è dunque complessivamente buona, ma Triple Threat non rappresenta un prodotto imprescindibile per il 100% degli ascoltatori. Che sia comunque di buon auspicio per il prossimo album in studio, ammesso che vi ritroveremo i medesimi musicisti.
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10
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Caxxxx...ho sbagliato recensione  |
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9
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Quanto vi piace sputare addosso agli artisti...Non capirò mai il perchè. Quest’album fa abbastanza cagare e qui siamo tutti d’accordo ma leggo commenti tipo ennesima delusione, ha fatto solo due,tre album buoni, un altra ciofeca etc... Io trovo che album come, Annihilator, Metal e Walking the fury siano tutti grandissimi album (non mi dispiace nemmeno triple treat ma lo lascio da parte), superiori alla media degli album che girano da un pò di tempo. Ha fatto due, tre album orribili per carità capita, ma come sempre parlate bene solo dei primi e poi? Tutto schifo? Dai siete esagerati |
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8
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Uscita abbastanza inutile, dedicata ai fan incalliti e che raschia il barile. Ora capisco che Jeff sia un buon artista, ma quando si deciderà ad avere di nuovo una band che lo sostenga e soprattutto a comporre un disco degno di definirsi tale? 60 di stima. |
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7
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meriterebbero veramente di piu'... |
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5
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TUTTO SOMMATO.......E' stato solo un errore di battitura 😂🤣😂 |
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4
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RUTTO SOMMATO è quel quid che... |
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3
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RUTTO SOMMATO è quel quid che... |
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2
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e se RUTTO SOMMATO è più che positivo c'è poco da discutere...  |
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1
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Condivido in pieno l'analisi del recensore,giusto anche il voto che rutto sommato e' piu' che positivo. Io a scatola chiusa ho acquistato la versione deluxe a 23 euro,devo dire che e' stato un ottimo affare. Nel lavoro acustico mi sarebbe piaciuto sentire rienterpetrati in chiave acustica pezzi come alice in hell o phantasmagoria....ecc Consigliato solo ai veri fans della band |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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CD 1 - Live At The Bang Your Head!!! Festival 1. King Of The Kill 2. No Way Out 3. Creepin’ Again 4. Set The World On Fire 5. W.T.Y.D. (Welcome To Your Death) 6. Never, Neverland 7. Bliss 8. Second To None 9. Refresh The Demon 10. Alison Hell 11. Phantasmagoria
CD 2 - Unplugged: The Watersound Studios Sessions 1. Sounds Good To Me 2. Bad Child 3. Innnocent Eyes 4. Snake In The Grass 5. Fantastic Things 6. Holding On 7. Stonewall 8. In The Blood 9. Crystal Ann 10. Phoenix Rising
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Line Up
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Jeff Waters (Voce, Chitarra) Aaron Homma (Chitarra) Rich Hinks (Basso)
Musicisti Ospiti Pat Robillard (Chitarra nel CD 2) Fabio Alessandrini (Batteria nel CD 1) Marc LeFrance (Batteria nel CD 2)
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