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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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ANNIHILATOR - Live Club, Trezzo Sull'Adda (MI), 03/11/2010
11/11/2010 (4312 letture)
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Signore e signori… ecco a voi… Jeff Wat… ehm… gli Annihilator…
I thrasher canadesi si rivedono in Italia in un turno infrasettimale e a solo poche ore dall’esibizione di un’altra leggenda del metal, gli W.A.S.P.: il locale è lo stesso, i soldi sono pochi (questo incipit non mancherà mai), ma il pubblico non lesina la propria presenza tanto da sfoggiare, con fierezza, molte “teste” già viste non più tardi di 2 sere prima.
Il bello è proprio questo. Quando si dice metal, spesso lo si fa riferendosi al suo strumento principe, ossia alla chitarra. Che sia nera o marrone, con o senza punte, con la paletta dritta, rovesciata o simmetrica non importa: ad una sei corde metal si chiede di ringhiare con aggressività, di correre velocissima sul tappeto ritmico intessuto dagli altri strumenti, di gridare a volumi impensabili tutta la sua cattiveria.
Il metal è un rito di libertà e la chitarra il suo primo cerimoniere!
Poco importa se il sottofondo della cerimonia sia glam, rock, thrash, death o black metal. Ciò che veramente interessa è l’effetto adrenalinico che il culto è in grado di conferire.
Ed in questo, Jeff Wat… ehm… gli Annihilator sono maestri!
La serata è aperta da 2 act belli potenti che mi sono goduto con l’ottima birra che il Live Club di Trezzo sull’Adda mette a disposizione (altro che le sciacquate di fusto assaporate in occasioni non lontane nel tempo). Mentre i primi, i norvegesi Svolk, sono poco più che dilettanti, chiusi nella loro ortodossia anacronistica (vocalism grezzo e monocorde, riffing semplificato e statico, drumming anoressico) che stenta a decollare, i successivi Sworn Amongst, recentemente firmatari del terzo full-lenght intitolato Severance, si rivelano un’ottima scoperta, soprattutto per il guitarism intelligente e ben concepito e per il wall of sound granitico con cui squarciano d’improvviso il locale. In particolare mi colpisce la sfrontatezza del giovanissimo Harvey Fox che, a dispetto di un fisico esile e timido, mostra carattere, tecnica e precisione. Gli inglesi incarnano alla perfezione gli stilemi sonori (ed estetici) della seconda era (leggasi fine ’80 e inizi ’90), anche se – a conti fatti – si muovono su partiture meno scandite rispetto ai riferimenti nativi (leggasi Pantera, Sepultura e Machine Head) per sfociare addirittura in accenni speed. Nei primi brani paiono freschi (forse scelgono di sparare subito le migliori cartucce), ma alla lunga affaticano per la mancanza di originalità. Percussioni quadrate e cantato pieno e tonante completano la loro scena, assolutamente adatta ad un’apertura di livello ma ancora troppo acerba per proporsi quale piatto principale. Direi comunque che il sodalizio con l’odierno headliner è quantomeno centrato, sia per l’affinità dei temi sonori, sia per la carica personale sprigionata dai 4 membri della band (un po’ statici ma iper-vogliosi di dimostrare tutta la loro forza).
Ah, mi accorgo ora di non aver ancora contestualizzato esplicitamente il genere di riferimento dei due supporter, ma ovviamente – affianco a sua maestà Jeff Wat… ehm… Annihilator – non possono figurare altro che thrasher o presunti tali (per gli Svolk la definizione è decisamente tirata per i capelli).
Il locale, nel frattempo, si è popolato: lontano dall’essere gremito presenta comunque un buon colpo d’occhio. Le luci si abbassano e all’ingresso di Jeff Wat… ehm…degli Annihilator sale altissimo l’incitamento dei fan. Io non sono molto avvezzo a questo generi di spettacoli (old-style li chiamano), ma sento che il pubblico è eccitato. Il quartetto non esita un solo secondo e dopo un breve intro dark-style esplode con Ambush, dall’ultimo self-titled. Il ritmo è buono (anche per iniziare un ondeggiamento delle prime file che avrà nel continuum pochi momenti di tregua) ed il bilanciamento altrettanto. Già con Svolk e Sworn Amongst l’impianto del Live aveva dimostrato di reggere alla perfezione all’impeto distruttivo di questi imperterriti giovanotti, anche se è con la “storia” che esso deve dimostrare il suo vero valore: fornire il giusto supporto quando Jeff Wat… ehm…gli Annihilator remano con il riffing tecnical di cui sono portabandiera fin dagli esordi, nonché diramare la massima limpidezza all’entrata dei solos ovvero dei tanti momenti di tecnica acustica con cui i nostri intendono deliziare la Milano metallica. Uno dietro l’altro arrivano i rappresentanti della seconda giovinezza di Jeff Wat… ehm…degli Annihilator, ossia al periodo legato all’entrata in scena del co-frontman Dave Padden: Clown Parade, Plasma Zombie, Betrayed intervallate dalla sola King Of The Kill, schiaffeggiano prime ed ultime file (posizione che mi sono ritagliato per non interferire con i veri fans della band) a suon di schitarrate dall’appeal rockeggiante.
Dicevamo di Padden. Per quanto nessuno intenda soffermarsi con certosina meticolosità sulla performance delle sue corde vocali (cosa che risulterebbe davvero inutile stante l’economia che il suo contributo vocale ha all’interno dei brani della band canadese), egli dimostra di poter incarnare il miglior compromesso timbrico per una realtà melodica ma al contempo incalzante come quella di Jeff Wat… ehm…degli Annihilator. Potente ma mai ruvido, spicca per tenuta e per abilità nel condurre contemporaneamente la 6 corde ed il microfono. Data anche la giovane età dimostra intelligenza nel suo ruolo inevitabilmente comprimario, concedendosi comunque qualche soddisfazione “gestuale” non eccessiva.
Situazione (ed atteggiamento) insolito per un frontman… che in effetti frontman non è.
Jeff Waters (pronuncio tutto il suo nome con religioso rispetto), è in effetti uno dei personaggi più ingombranti che abbia mai visto sul palcoscenico: dalla dinamica corporea all’espressività facciale, dalla tecnica esecutiva alla strumentazione vistosissima (un po’ pacchiani quei segnatasti illuminati), dagli atteggiamenti popular-rockeggianti (distribuzione di plettri in grande quantità) al continuo rivolgersi al pubblico, Jeff dimostra una personalità indomabile. I suoi compagni di viaggio lo conoscono e si astengono dall’alimentare un “duello” che li vedrebbe vittime di un carnefice annunciato. Carlos Cantatore salva capra e cavoli nascondendosi dietro la bella batteria serigrafata; il drummer non sfigura ed anzi dà buona prova di sé durante l’assolo tra King Of The Kill e Betrayed, anche se nel corso delle tracce sembra non riuscire a prendere tra le mani la band (pare più il contrario). Il maggior problema è invece per Alberto Campuzano che fornisce quanto gli viene richiesto vagando per il palco con fare vagabondo. Jeff gli corre davanti, lo costringe a deviare l’andatura per non intralciare la sua invasiva occupazione degli spazi, lo seppellisce con la sua vulcanica personalità. Dei tre frontisti è il meno in vista ed anche il meno coinvolgente.
Anche lui però suona con Jeff Wat… ehm…gli Annihilator… vi pare poco?
Prima di traghettare gli intervenuti ad una seconda parte dedicata al glorioso passato, Jeff Wat… ehm…gli Annihilator ci deliziano con un primo momento relax inaspettatamente duraturo; la ripetitiva e strisciante The Box (e il suo assolo psichedelico) prima e l’atmosferica Hell Is A War poi accompagnano il momentaneo riposo dei tanti scalmanati delle prime file.
Phoenix Rising e Sounds Good To Me (secondo momento relax), unite in un simpatico medley e l’omonima title-track da Set The World On Fire si intarsiano sugli episodi recuperati dagli stupendi Alice In Hell e Never Neverland. Il riffing di The Fun Palace mette i brividi così come il congedo, sotto uno scroscio di urla ed applausi, con la doppietta Crystall Ann e Alison Hell.
Non posso certo qualificarmi come un fan del thrash e di Jeff Wat… ehm…degli Annihilator e nemmeno vendermi in qualità di esperto del genere, tuttavia non ho reticenza alcuna nel confessarvi di essere stato contento di questa mia fugace apparizione da redattore della Ancient Power. Essere alle prese con personaggi di tale grandezza è un piacere a cui non rinuncerò per ostentare un’etichetta ortodossa e true (black,doom, death, vate voi).
Ordunque, Jeff Waters o Annihilator?
A dire il vero a me era balenata l’idea di chiamarlo “mister chitarra”…
ANNIHILATOR SETLIST
01. Ambush
02. Clown Parade
03. Plasma Zombie
04. King Of The Kill
05. Betrayed
06. The Box
07. Hell Is A War
08. Ultramotion
09. Set The World On Fire
10. W.T.Y.D.
11. The Trend
12. The Fun Palace
13. Tricks And Traps
14. Medley (Phoenix Rising / Sounds Good To Me)
15. 21
16. Phantasmagoria
17. Crystall Ann
18. Alison Hell
Annihilator current line-up:
Jeff Waters: guitar & vocals
Dave Padden: guitar & vocals
Alberto Campuzano: bass
Carlos Cantatore: drums
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non vorrei dire la mia cazzata, ma gli Svolk.. erano solamente al .. "concerto sbagliato"; perchè hanno spaccato i c*li Il batterista non suonava per nulla anoressico (suono la batteria). direi che sono il miglior gruppo della scena... "New Stoner?", insieme ai Mustasch... difatti ora sono sotto Napalm; sono stati inoltre disponibili e alla mano; al confronto di Jeff - che ho avuto ad un metro - a tarda notte ..ed avrei stramazzato di Palate  |
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uno dei pochi gruppi thrash che mi mancano dal vivo... purtroppo non sono riuscito neppure questa volta a vederli... Jeff è un grandissimo! purtroppo band sottovalutata! |
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@Michele: fidati vale la pena approfondirli (in caso chiedi pure sul forum) |
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@Giasse: magari era solo una mia impressione... Comunque sia è stato davvero grandioso (ah cmq complimenti per la bella recensione )!! E ora attenderò marzo per Overkill, Heathen e Destruction!!! |
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Thx Mike per i complimenti. A mio avviso gli Annihilator vanno comunque scoperti. E' un gruppo troppo importante per passare dalla porta di servizio!! Io stesso, sono attratto da generi più estremi... tuttavia... mi sono piaciuti molto... )) @Metallico: io sono stato indietro tutto il concerto e da li si sentiva bene! |
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Sai cos'è? Io degli Annihliator conosco solo due o tre canzoni,ma Giasse,tu scrivi così bene che mi sono letto il report lo stesso per il gusto di leggerlo *_* |
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Si avete assolutamente ragione...troppo sottovalutati....meritavano molto di più!! Scusate piccolissima cosa...ma era solo una mia impressione o l'acustica del locale non era il massimo? |
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Si penso che sia stata la band piu sottovalutata di tutti...cmq grandi lo stesso...x me siete e sarete sempre i migliori |
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io c'ero....e ammetto di aver visto uno dei più bei concerti della mia vita...band troppo sottovalutata qui da noi....veramente uno splendido concerto con jeff superanimale da palco! |
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Davvero un grandissimo concerto!!! Me lo so goduto dalla prima fila, ho preso un plettro e alla fine ho anche dato il 5 a Jeff!!! ottima scaletta e ottimi suoni!!! Grande Jeff Wat... ehm ... Annihilator!!!! |
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Dovrebbero solo prendere un batterista decente.... |
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Gli Annihilator non sono più quelli di Alice in Hell, e a dire il vero non sono neanche quelli di Waking the fury, però sono una band fondamentale, che sforna dischi comunque davvero validi...POchi riescono a farlo dopo 25 anni di carriera e dopo album seminali... |
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))) io non sono cosi'... E' che ni disegnano cosi'!!! Ahahahhaah!! Pero' dai, ero un alternative boy (??) Tra quella moltitudine di integerrimi thrasher (tra cui tu)... Ahhahahah |
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fantastico concerto !!! ..e stavo per perdermelo... grande Jeff !!!ps:certo che un recensore metal in giacchetta.... |
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Giasse e Jeff? che bella accoppiata Mi sarebbe piaciuto moltissimo esserci... bella scaletta! |
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