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Annihilator - Annihilator
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( 11951 letture )
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Heavy, speed, rock e soprattutto thrash metal: Jeff Waters ci ha viziati bene, prendendo tutti questi elementi (e non solo) e mescolandoli a folle velocità e con una perizia tecnica chirurgica sfavillante nel grande calderone che, ormai dal 1984, prende il nome di Annihilator. Chi non li conosce rispolveri i libri di storia, perchè la band canadese è stata sin dal debut Alice In Hell uno dei pilastri primordiali del thrash metal rivisitato in chiave tecnica, con tonnellate di melodia Made in Maiden saggiamente miscelata alla potenza iperveloce delle band della Bay Area. Un connubio sorprendente dovuto alla passione sfrenata per l'heavy-rock ottantiano di Jeff Waters, oltre che -ovviamente- dalla sua bravura incantevole con la chitarra. Più che una band, un progetto solista di un uomo solo al comando, capace di cambiare line-up con la frequenza con la quale cambiavano i giocatori dell'Inter nel primo decennio di presidenza morattiana, ma al tempo stesso in grado di cogliere risultati sempre eccellenti, come per il successivo Never, Neverland (1990), secondo ed ultimo episodio della prima parte di carriera del fondamentale combo canadese. Gli anni '90 e 2000 hanno infatti segnato un tourbillon di inclinazioni stilistiche, dall'heavy metal melodico e commerciale privato della componente thrash ascoltato in Set The World On Fire e King Of The Kill al ritorno ad un thrash tecnico e potente (Refresh The Demon), dai suoni quasi industrial di Remains al classico stile della band -thrash & melody- riabbracciato in Criteria For A Black Widow, dalle venature hardrock spruzzate qua e là su Carnival Diablos alla direzione ormai moderna e tipicamente Annihilator ribadita da Wacking The Fury e dai successivi tre dischi, sorprendentemente tutti affidati alle corde vocali di uno stesso cantante, evento assai raro nell'hotel canadese: stiamo parlando di Dave Padden, ragazzo dalla timbrica armonica e aggressiva, che su All For You e Schizo Deluxe (quest'ultimo, forse, il più robusto prodotto della formazione dell'Ontario) va a incarnare perfettamente la trasposizione lirica del sound potente e melodico della band. Quello che era un progetto solista è diventato un progetto a due, e a tre anni dall'ultimo disco, Metal, la coppia Waters-Padden torna a ruggire con un lavoro autointitolato (dichiarando semplicemente di non aver trovato un titolo migliore) che resta omogeneo dal primo all'ultimo minuto, privo di ballads e strumentali che in passato si erano fatte piacere e rinvigorendo il sound della band con un'altra serie di sfuriate thrash suonate con meodia non comune.
Gli Annihilator sono infatti una di quelle band dotate di un sound magico e del tutto particolare, che riconosceresti tranquillamente tra decine di imitatori: il marchio dell'ensemble canadese si tasta con mano sin dalle primissime note dell'opener The Trend, abbellite attorno a intricate trame di chitarra ultramelodiche intrise di una musicalità quasi malinconica. Il tocco di Jeff Waters è inequivocabile e suadente: una lunga parte strumentale lascia spazio ad un crescendo di potenza che culmina in un assolo fulminante da capogiro, spalleggiato dalle vocals aggressive e da un ritornello trainante (e canticchiabile) di Padden. Sei minuti di heavy metal classico e moderno al tempo stesso, veloce, che sbatte in faccia a chi non conoscesse questa band seminale tutta l'essenza tecnica della stessa, assoli folgoranti e sezione ritmica potentissima. Ma gli Annihilator, è bene ricordarlo, suonano principalmente thrash metal, e allora ecco due podersoe mazzate sulla nuca come Coward e la successiva Ambush, puri manifesti di adrenalina e furia sparate a velocità incontrollata, un assalto di assoli e riffs eccitanti che duellano mitragliati a mille all'ora e con uno spessore tecnico sorprendente. E a farsi piacere sono anche i refrain vocali, sempre curati e accattivanti nella loro potenza. Cambi di tempo e atmosfera danno tridimensionalità ad ogni pezzo della scaletta, ma sicuramente la peculiarità più affascinante della band americana è quella di saper costruire delle meravigliose parti strumentali, ora brevi ed ora veloci, impreziosite da soli sfibranti e fluidi come l'acqua che sgorga fresca da una sorgente. Ai due pezzi di thrash assassino sopracitati fanno seguito altre due tracce velocissime, ma più complesse e strutturate, decisamente calzanti nella definizione di technical thrash: stiamo parlando di Betrayed e di 25 Seconds, dall'assolo melodico leggiadro; le improvvise accelerazioni tipèiche del genere rendono alla perfezione il concetto di goduria orgasmica che il thrash stesso rappresenta, e se con Nowhere To Go ci imbattiamo nel pezzo più 'commerciale' del lotto -gran ritornello vocale melodico- con The Other Side torniamo su livelli eccellenti di thrash devastante: la velocità d'esecuzione è devastante e da delirio, l'assolo è a dir poco mozzafiato e splendidamente bissato nei minuti introduttivi della successiva Death In Your Eyes, dalla caratteristica ritmica thrash con riffs stoppati e a rincorsa continua.
Naturalmente anche le parti vocali affidate all'ugola di Padden rimangono coinvolgenti e convincenti dal primo all'ultimo brano, e proprio in Death In Your Eyes manifestano un chiaro esempio di come esaltare l'ascolto con ritornelli 'botta e risposta' tipici del genere. Waters è, indubbiamente, un chitarrista sublime, e grazie al suo lavoro in studio Annihilator sembra essere posseduto di una vita propria che sgorga dalle sei corde, come se a suonare sul disco non ci fosse una sola chitarra ma un intero esercito di guitar heroes: l'imprevedibilità e la varietà delle parti strumentali, prolungate e melodiche, lasciano che le stesse si evolvano con armonia orgasmica e tiepida intelligenza seguendo il delinearsi dei pezzi posti in successione, passando per Payback e sfociando nella conclusiva Romeo Delight, cover dei Van Halen che svela tutto l'amore di Waters per il rock d'annata (adora anche gli AC/DC, oltre a tutte le band classiche dell'heavy metal ottantiano). Che dire di un album come questo? Sicuramente la recensione che state leggendo è entusiasta e diretta al pubblico elogio, eppure il voto complessivo, per quanto buonissimo, potrebbe sembrare discostante dai toni enfatici usati tra le righe. L'arcano è presto spiegato: gli Annihilator ci hanno abituato ad album di questa portata, e l'ultimo nato in casa Waters pur essendo godibilissimo e dal valore impeccabile nulla aggiunge ad una discografia già sterminata. Superare Alice In Hell, anche dal punto di vista storico, è pressochè impossibile: per cui lasciamo che gli Annihilator continuino a deliziarci con la loro miscela di thrash, heavy e technical metal man mano che il tempo passa, senza pretendere ogni volta un capolavoro capace di riscrivere la storia per originalità e innovazione.
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VOTO LETTORI
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76.21 su 184 voti [
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Riascoltato oggi, il voto lettori è vergognoso |
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Buon disco, Dave Padden sinceramente troppo criticato. Non sarà Halford ma il suo lo fa dignitosamente anche dal vivo. A parte i primi due inarrivabili, questo è decisamente uno dei migliori del terzo millennio made in Waters. |
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The trend e betrayed sono gia’ dei classici.....
Mi piacerebbe risentirle con block alla voce |
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Non capisco davvero tutte le critiche a Dave Padden l’ho visto dal vivo e l’ho trovato molto bravo sia come cantante che come chitarrista, i musicisti scarsi sono altri a mio avviso.Per il resto anche i soliti paragoni con i soliti album del passato sono fuori luogo, altrimenti dagli Iron Maiden dovremmo aspettarci ogni volta un altro Number Of the beat. |
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40
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Della abbastanza lunga e non esaltante fase con Padden questo è probabilmente l’album migliore. Un buon album che si lascia ascoltare con piacere anche a distanza di dieci anni, bello grintoso, con forse giusto 2/3 pezzi poco incisivi e con un Jeff Waters in gran forma chitarristica. Voto 78 |
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Per me il miglior disco dai tempi di Criteria For A Black Widow, ci sono pezzi che hanno un tiro assurdo e finalmente le strutture nelle canzoni non sono messe a casaccio ma hanno un senso, tipo nella bellissima The Trend o Ambush. Anche The Other Side è molto figa. Voto 82. |
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Per me è da 80. Lo preferisco a ciò che è venuto dopo, ci son degli assoli pazzeschi |
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Album che a me piace...non un capolavoro ma comunque piacevole da ascoltare,la prima traccia e' fantastica....li jeff mostra una tecnica e dei riff firmidabili |
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Questo devo rimetterlo su, che se non ricordo male era un buon album..lontano dai capolavori del passato come giusto che sia ma comunque con un suono abbastanza incazzato e con la solita fucina di riff. |
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Dave Padden può essere benissimo sostituito in qualsiasi momento che nessuno ne sentirebbe la mancanza anzi... |
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Rivalutato - in negativo. Di molto. )-; Evviva! |
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A me neanche - 80 di cuore. Le parti solistiche mi fanno godere di brutto. |
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ma son l'unico a cui non dispiace Padden? |
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A me questo disco è piaciuto un sacco! E' grazie a questo, a The Trend, a Coward, che ho scoperto gli annihilator  |
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La bambina non ha tutti i torti, la cover è una schifezza, a me non fa paura ma è ottima dopo una sbronza per buttar fuori la roba in più. Un saluto e te, passa un buon primo maggio e speriamo che il prossimo Annihilator sia meglio di questo. |
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Si, ma la cosa buffa è averlo fatto in contemporanea con un'altra persona!!! . Nel mio caso avevo dei problemi ad ascoltare il disco perchè mia figlia piccola si spaventava alla vista della copertina. Sicchè mi tocco "infilarlo" in un posto nascosto. E me ne dimenticai. Poi con le pulizie di Pasqua di quest'anno.... ) ahahah. Un saluto |
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eheh capita anche questo, alle volte si viene attirati da dischi, ehm, impensabili XD |
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@Undercover: Non ci posso credere!!!! Anche io sono un paio di settimane che lo ri-ascolto! Si è vero, ci sono passaggi a vuoto, ma devo dire che alla fine lo ascolto volentieri. Tanto che mi sono messo come suoneria del cellulare il primo minuto di "The Trend"... . Ciao. |
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Lo sto riascoltando giusto adesso, è uno di quei dischi che ti fa incazzare, c'è tanta di quella buona carne al fuoco che tiresti le mura giù a bestemmie, perché, perché e ancora perché? A parte Padden che comunque è vero, il ragazzo ha fatto passi in avanti, rende di più anche se non è ai livelli dei cantanti storici Rampage e Comeau, quello che fa imbestialire è ascoltare un Jeff Waters che potrebbe sfornare riff di altissima qualità e in certi momenti ripropone uno pseudo-passato per accontentare i fan della vecchia e si dedica sin troppo agli assoli a quale scopo? Attirare i neofiti con quest'esibizione perpetua di stile? Fossero state tutte sul calibro di "Betrayed" e "The Other Side" sarebbe stata una perla quest'album invece c'è sempre "Nowhere To Go" a ricordarci perché questa realtà sia rimasta in pratica ferma ai box. |
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Ciao Billo, l'hard disck del mio Pc ha tirato le cuoia alcune settimane fa... ti sono mancato?  |
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aah ben tornato eh ??  |
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Un disco dalle alte potenzialità, che però perde punti (e molti, per di più) a causa di un cantante non all'altezza. 65/100. Se avessero avuto una formazione stabile, anzichè le mille che il buon Waters ha collezionato, oggi sarebbero nell'Olimpo del Metal, invece che esser confinati nel ruolo di band di nicchia sconosciuta ai più. Ma dicendo questo, purtroppo, sfondo una porta aperta. |
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gran bel disco a mio parere; veloce e potente... e mi piace pure la copertina!  |
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a me da fastidio sto cazzo di padden, magari ritornasse joe comeau la sua voce si che stava bene negli annihilator, e jeff waters dovrebbe usare qualche distorsione meno fasulla è + cazzuta |
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a me da fastidio sto cazzo di padden, magari ritornasse joe comeau la sua voce si che stava bene negli annihilator, e jeff waters dovrebbe usare qualche distorsione meno fasulla è + cazzuta |
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Disco decisamente buono, ma "Schizo deluxe" rimane secondo me il miglior album da "Never, neverland", nettamente migliore di questo nuovo capitolo e fra i migliori di sempre nella discografia degli Annihilator. |
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Bè devo dire che lo ascolto da un pò e confermo il mio 85,la voce di padden ad ascoltarlo con un filo di attenzione denota un netto passo avanti da quella vocina pop di "all for you" (coward!!!! XD).....per la storia dei riff,per me che ero un chitarrista è un paradiso,ma si,avete ragione,la stronzata di pubblicizzarne 66 poteva evitarla,ma non giudico un disco per quello che sento dire...ma per quello che sento e basta!  |
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Vero luca, poteva farne una decina in meno e dedicarsi di più al riffing |
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ad ascoltarlo su internet sembra ma buono...ma quando vedo scritto sul cd in maiuscolo "66 SOLO IN THIS RECORD!" mi pare una presa per il culo pubblicitaria!cmq rispetto per Waters da grandissimo musicista qual è! |
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mmm...non l'ho ancora ascoltato, non vedo l'ora di gustarmelo appena ho tempo... |
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per far meglio del precedente lavoro ci voleva veramente poco e questo disco è qualcosa di più di "meglio del disco precedente". voto: 75 |
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meglio delle ultime produzioni, ma piuttosto mediocre lo stesso. Qualche brano carino, alcuni riffs killer (era ora!) e tanta esperienza. Se un giorno lo trovo usato a 5 euro forse lo potrei comprare Voto: 61 |
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Per me e' un ottimo disco thrash vecchio stampo,con le sue stoppate,le sue ripartenze speed e i suoi riff accattivanti.Ad essere sincero ascolto piu' volentieri questo lavoro,che il nuovo Exodus,anche perche',per finirlo,bisogna prendere un giorno di ferie! |
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Sono abbastanza d'accordo con il recensore! Secondo me è un buon lavoro, e come già detto da altri, forse il miglior capitolo della band negli ultimi anni!! |
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Io l'ho comprato appena uscito, la fan edition con adesivi, portachiavi e spille. devo dire che è superiore a Metal (e meno male), anche se parte bene e poi piano piano cala. Una osservazione: i dischi migliori degli Annihilator sono quelli in è presente una band, non il solo waters...vorrà pur ben dire qualcosa... |
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Il disco è carino avesse avuto ancora Randy o Joe dietro il microfono le canzoni avrebbero preso una svolta diversa, purtroppo come già altri hanno detto anche qui Padden è l'anello debole, ha un futuro come Popstar ma col metal c'azzecca proprio poco, alle volte è talmente smielato che è da far cadere le @@ come è successo nel precedente "Metal" più volte. Silurasse lui e tenesse i musicisti in pianta stabile. E' vero che Jeff non si è mai ripetuto dopo i primi due come qualità effettiva, personalmente però reputo gli album con Comeau disconi che meritano un gran rispetto. |
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Però, prossimo album voglio tutte tracce alla The Trend! Cioè con rimandi a fun palace e alice in hell!  |
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Non un capolavoro...Ma quel gusto retrò alla Alice ih Hell, che secondo me si respira per quasi tutta la durata del disco è grandiosa. Inoltre la prova vocale di Padden è molto buona...Il ragazzo ha anche segnato un record...E' il primo cantante che Jeff Waters non licenzia dopo al massimo due dischi...Un graditissimo ritorno, di molto superiore alla debolezza dello scialbo precedente Metal. |
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Beh, il recensore è molto più entusiasta di me. Comunque sia più o meno anche io la penso cosi, soprattutto con l'ultima parte della recensione. Superare alice in hell è impossibile ormai. |
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Nessuno pretende un capolavoro ogni volta,pretendo solo un cantante con i coglioni è chiedere troppo?? |
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85......mi è piaciuto.....un passo,anzi due,avanti rispetto ai 2 precetenti lavori...padden perfortuna sta migliorando... |
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Album a mio avvisso molto bello, suonato come sempre in modo impeccabile e cantato bene (anche se l'ho sempre sostenuto, con un cantante migliore gli Annihilator sarebbero senza dubbio ad un livello superiore). La cover è il biglietto da visita ed è un superlativo biglietto da visita, veramente bella! Considerando l'impossibilità di sfiorare (neanche pensare di toccare) capolavori come Alice in Hell o Never, Neverland questo è senza dubbio uno dei capitoli piu' riusciti della storia della band di Waters. Ps: eh eh, bello si il paragone con la mia amata Inter!!! |
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Ahahaha bellissimo il paragone con l'Inter (di cui ne sono tifoso u.u) e azzeccatissima recensione, non ci si aspetta sempre il capolavoro però io qualcosina in piu' me lo sarei aspettato. |
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