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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Annihilator - King Of The Kill
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( 8686 letture )
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Si erano imposti con due album di thrash metal esplosivo, fresco, innovativo e raffinato, i canadesi Annihilator, creatura sorta dalla mente del poliedrico (a dir poco) Jeff Waters nel lontano 1984: Alice In Hell e il suo sequel Never, Neverland avevano segnato pagine storiche nella cronologia mondiale della musica metal, ponendo i canoni base del technical thrash che non perdeva contatto alcuno con la veemenza e tantomeno con la melodia. Eppure con l'arrivo dei Nineties e il quasi obbligo di dover monetizzare, Waters si era trovato a dover scendere a compromessi, confezionando un disco più commestibile alle radio come Set The World on Fire, fortemente melodico e decisamente meno aggressivo dei suoi predecessori. Dopo aver cambiato tre cantanti nei primi tre dischi, Waters si mette egli stesso dietro al microfono, e oltre alle parti di chitarra registra pure quelle di basso per dare alle stampe King Of The kill, per molti il disco decisivo per comprendere quale svolta prenderà la carriera di questa bizzarra band canadese che cambia membri con una frequenza spaventosa. Il ruolo di leader quasi tirannico della band calzerà a pennello per questo eccellente musicista, al quale va però riconosciuta la determinazione e la coerenza con la quale ha sempre manenuto vivo, riconoscibile e rispettabile il sound tipico della sua creatura, rendendola sì una one-man-band ma garantendole anche un livello qualitativo quasi mai deludente, anno dopo anno, disco dopo disco, line-up dopo line-up.
Il platter è aperto dalla lunga, ossessiva e cadenzata The Box, che sembra discostarsi dal resto del materiale proposto nel disco in questione: a prevalere sarà soprattutto la melodia, in pezzi dalle vocals molto 'radiofoniche' e dal profilo morbido, quasi dolce in certi casi, anche se dinamicità e coinvolgimento non vengono mai a mancare nello scorrere delle tracce; sono veramente tanti i pezzi intrisi di melodia suadente al limite del romanticismo, ritornelli travolgenti basati interamente sulle emozioni, refrain accattivanti e 'colorati' (come, ad esempio, Bad Child), dal sapore positivo e gioviale (è il caso di Speed, pezzo con partiture vagamente jazz-oriented). Ci troviamo di fronte a canzoni veramente belle, niente da dire: enorme é l' impatto melodico e sentimentale di composizioni raffinate e dal notevole gusto armonico, delle vere carezze che piaceranno certamente agli amanti del rock zuccheroso e delle ballad strappalacrime (commovente, a tal proposito, é la bonus track Only Be Lonely che, come già fatto sul disco precedente da Phoenix Rising, rivela la capacità, da parte di Waters, di incantare anche con una buona dose di sentimentalismo): ma, accidenti, ti chiami Annihilator, e con un moniker così non puoi confezionare un album tanto lontano dal thrash tecnico degli esordi, potente ed energico! Le capacità dei singoli musicisti non vengono meno, certamente, però sono proprio pochi i pezzi 'veloci' e aggressivi, quelli che poi si stampano nella mente di chi segue questa band soprattutto in funzione di classici come Alice In Hell; tra questi va menzionata per lo meno la titletrack, imperniata su un riff granitico, un ritornello trascinante, ritmiche spedite tipicamente thrash, innervate dal cristallino lavoro tecnico e melodico delle chitarre; Second To None é un altro chiaro esempio di up-tempos tipicamente Annihilator, una scorribanda a briglia sciolta infarcita di assoli fibrillanti ed energia a fiotti, che dimostra come l'act canadese sappia ancora pestare duro a velocità notevole. Qualche tono più aspro e potente si percepisce qua e là, come nell'urticante 21, ma alla fine la direzione complessiva del full length non è definibile propriamente thrash, cosa che lasciò delusi diversi fans della prima ora, bensì una sapiente mistura del materiale più speed e quello heavy di Set the World on Fire.
Ci si aspettava un ritorno alle origini dure e pure del combo capitanato da Jeff Waters, ci si attendeva un thrash di nuovo folgorante e dinamitardo dopo che con l'ultimo lavoro il chitarrista aveva accontentato le pressioni dei discografici e potuto batter cassa dopo i meritati successi degli album precedenti; e invece un 'ritorno' c'è stato solo in parte, sebbene King Of The Kill sia altamente piacevole; un buon album se ascoltato senza partire prevenuti, un sottofondo estremamente gradevole con diverse frecciate al fulmicotone, affatto disprezzabile se non si tiene conto del fatto che il moniker in questione è lo stesso di Never, Neverland; insomma, se vogliamo prendere questo album distaccandolo dalla realtà a cui appartiene, abbiamo tra le mani un lavoro affatto disprezzabile. Ma se dagli Annihilator pretendiamo principalmente thrash abrasivo e tridimensionale evoluto a livelli tecnici e melodici folli -come era in passato- allora potremmo restare delusi.
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19
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Il problema a mio avviso è che si giudica questo disco sulla base dei primi due. Semplicemente, Waters ha deciso di seguire una direzione diversa. Con questa premessa a mio avviso un 85 ci sta tutto. |
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18
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Rimesso nel lettore stasera. A me è garbato sempre e l’ho riascoltato con piacere. Un album che magari non si capisce bene dove vuole andare a parare, tra pezzi che vogliono recuperare l’aggressività persa col precedente, altri quasi hard rock, altri un po’ modernisti, ballad, strumentali…. Però nel complesso direi che funziona bene. Voto 80 |
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17
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Non si avvicina neanche lontanamente aitre precedenti, ma a me questo disco è sempre piaciuto. Titletrack, Annihilator, Second To None, Speed, tutti pezzi divertenti. Lo metto su quando non so cosa ascoltare, non è un capolavoro, ma neanche quell'obbrobrio che molti descrivono (descrizione che invece calza a pennello a Remains o All For You). 77. |
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16
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Bel disco anche questo, che cerca di seguire le orme di qualità del precedente Set the World On Fire, pur non riuscendoci dal tutto per quanto mi riguarda. La titletrack segue la titletrack del disco precedente, Bad Child è una mazzata super melodica ma spettacolare, Speed e 21 seguono molto lo stile di Set the World e ci riescono, mentre Bliss è un intermezzo molto particolare perchè si discosta dalla "pesantezza" dell'album. Tra le top tracks però spicca la bonus (chissà perchè non è stata compresa nella tracklist originale) Only Be Lonely, che dimostra come Jeff fosse capace di scrivere ballad eccellenti. Merita essere citata anche Fiasco per la assurdità del pezzo, che diverte |
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15
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Bel disco sicuramente, vario e con bordate non indifferenti. Un pezzo come King Of The Kill quale band thrash non avrebbe voluto saperlo scrivere???? Anche qui Waters si conferma come padrone assoluto del riffing! P.s. ma sta cosa delle canzoni in ordine differente nelle varie edizioni a che è dovuto ? La versione che ho io apre con KOTK  |
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14
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Disco clamoroso, voto basso e voto dei lettori inguardabile. |
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13
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Comprato usato a 5 euro mesi fa...soldi ben spesi. Già dal primo ascolto ebbi una sensazione di fluidità pur essendo un album molto tecnico. Jeff never betrays! |
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12
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sicuramente e stata la casa discografica a chiederli di cambiare lo stile in alcune parti sembrano i Dream Theater |
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11
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Fra i migliori lavori di Jeff Waters, "Fiasco" è a dir poco geniale...per me è ottimo, diverso dai primi due ma non meno meritevole! |
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10
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Beh mi sembra che la recensione dica tutto! La penso esattamente così anche io! Comunque un 75 se lo meritava! La title track è diventata uno dei pezzi più famosi e apprezzati della band suonata sempre anche in sede live! Comunque niente a che vedere con i primi 2 dischi...quelli erano veri capolavori!!! |
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9
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non mi esprimo sul voto ma ricordo che a suo tempo lo apprezzai abbastanza. |
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8
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Secondo me stavolta il recensore ha toppato definitivamente, non fi può dare un voto così basso a king of the kill, un album così intriso di melodia, passaggi jazz, e una produzione a dir poco incredibile! è semplicemente un album diverso, non lo so può paragonare ai primi 2! |
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7
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si infatti.. in realtà anche reign in blood o iron maiden, per dirne altri due a caso, li hanno ristampati 'dopo' aggiungendoci canzoni qua e là.. però un conto è ristampare un album di 20 anni fa aggiungendoci un paio di bonus track, un conto è stampare nel momento stesso dell'uscita una versione inglese, una americana, una giapponese e via così! quest'ultima cosa proprio non la condivido, lasciamole fare ai tokyo hotel queste cose... |
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6
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Ah ok, sono pienamente d'accordo con te, soprattutto se si tratta di sischi storici (questo lavoro l'han fatto anche con British Steel, ma si può?) |
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5
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NB ho fatto un esempio citando due album a caso ma il discorso è estendibile a 'the nu,mber of the beast', 'painkiller' o tutti i grandi capolavori del tempo che fu... |
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4
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No no tranquillo Er Trucido non sei sembrato arrogante, il mio era solo uno sfogo verso quella tendenza a diffondere seimila versioni dello stesso prodotto.. da buon nostalgico io dico che su kill'em all 'seek & destroy' è e sarà sempre solo 'la numero 9', su master of puppets 'sanitarium' sarà sempre 'la numero 4' e via così! |
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3
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Spero di non essere sembrato arrogante, non era mia intenzione. Comunque questa dovrebbe essere la ristampa del 1995, l'edizione uscita nel 1994 aveva i pezzi molto più mischiati...rimane il dubbio su Bliss, ma può darsi che ci si una terza versione (tra l'altro chi se ne frega è un intermezzo di circa un minuto, se non la metteva era uguale) |
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2
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se c'è una cosa che non sopporto sono proprio i cd diffusi con tre, quattro edizioni diverse, in cui le canzoni sono sparse in ordine vario, in cui alcune canzoni ci sono di qua e non di là.. questa è l'edizione di cui dispongo io e che ho riscontrato essere la stessa scaletta riportata da affidabili siti internazionali.. |
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1
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Pensando in maniera razionale sono d'accordo col recensore, a questo disco però sono molto affezionato perchè la cassetta me la regalò un amico e quindi tendo ad incensarlo troppo. Una cosa: della versione cd esistono varie edizioni con tracklist differente, questa che ha scritto Rino dovrebbe essere quella che ho io e se ricordo bene Bliss non è in fondo (dovrebbe essere dopo 21) |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Box 2. King of The Kill 3. Annihilator 4. Bad Child 5. 21 6. Second to None 7. Hell Is A War 8. Speed 9. In The Blood 10.Catch The Wind 11.Fiasco ("The Slate") 12.Fiasco 13.Bliss
Bonus-track 14.Only Be Lonely 15.Comments From Jeff Waters 16.Slates
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Line Up
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Jeff Waters (Voce, Chitarra, Basso) Randy Black (Batteria)
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