|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
L‘ARCHIVIO DELLA ‘ZINE - # 28 - Judas Priest, Halestorm, Rival Sons, TT Quick, Goatsodomizers, Lords of Black e tante altre band molto natalizie.
31/12/2017 (1867 letture)
|
Mentre nell'aere si sparge il classico spirito natalizio e soprattutto il profumo di capitoni, stinco di maiale, baccalà fritto, lenticchie, cotechino, panettone, pandoro e via così per l'imminente cenone -il tutto innaffiato da copiose dosi di vino e spumante e solo a titolo di antipasti, ovviamente- è forse opportuno far prendere una pausa alle mandibole. Questo prima che vadano in crash ed al fine di consentire allo stomaco un temporaneo stop alla produzione massiva di succhi gastrici attualmente in atto. Questa puntata de L'Archivio della 'Zine può essere proprio il pretesto per distrarsi (temporaneamente, si capisce), da mangiate che farebbero sembrare Pantagruel il testimonial di uno spot pro anoressia, per leggere i nostri suggerimenti e le nostre riproposizioni. Sono questi i nostri regali di Natale da scartare/leggere con calma, prima di riprendere i bagordi.
GRUNGE Stiltskin - The Mind`s Eye Un destino agrodolce quello di essere associati per il resto della vita ad una canzone in particolare, che per una qualunque ragione, ha colpito l’immaginario collettivo senza magari neanche essere rappresentativa del repertorio dell’artista in questione (come Nothing Else Matters per i Metallica). Esponenti di questa categoria, che in Italia abbiamo chiamato altrettanto suggestivamente “meteore”, sono anche gli scozzesi Stiltskin, assurti agli onori della cronaca grazie al dirompente successo del singolo Inside nel 1994 e poi scioltisi un anno dopo senza più essere stati in grado di ripetere l’exploit e nemmeno di darsi una sostanza definita di band.
HARD ROCK Halestorm - Into the Wild Life Gli Halestorm giungono così alla loro terza fatica, che pur presentandosi come un lavoro più ragionato non perde comunque una stilla di quello spirito selvaggio che li ha contraddistinti finora e di cui si fa manifesto già dal titolo. Ciò si può percepire già dalla roboante Scream, che assurge al ruolo di apripista ideale per introdurre l’ascoltatore alla nuova formula sonora del quartetto di Red Lion. Il mid tempo strizza l’occhio alle radio, gli effetti ci sono e si sentono, la canzone segue la scia delle produzioni moderne, ma c’è sempre quell’attitudine genuina di fondo.
Rival Sons - Before the Fire Alzi la mano chi pensava che l'album d'esordio dei Rival Sons fosse il celebre Pressure & Time. Anche tu, vero? E invece la band di Long Beach aveva già pubblicato un disco autoprodotto due anni prima, ovvero nel 2009, intitolato Before The Fire. Ma andiamo con ordine: il chitarrista Scott Holiday, dopo lo scioglimento dei suoi Black Summer Crush, decide di ripartire da zero e insieme al batterista Michael Miley e al suo amico Robin Everhart si mette alla ricerca di un nuovo cantante
HEAVY/POWER Judas Priest - British Steel (Rifatta) Distaccandosi quasi completamente dagli ultimi frammenti di blues e pur restando sostanzialmente connesso con la decade che chiudeva, British Steel introduceva un suono metal determinato da una produzione che fece scalpore per l’epoca che, per essere correttamente valutata a distanza di un lasso di tempo così lungo, deve essere rapportata alla scena di quel momento ed alle produzioni coeve.
TT Quick - TT Quick EP la band non otterrà i successi mondiali delle band prima citate, Metallica su tutti, ma si è sempre distinta per la lealtà e la genuinità del proprio credo musicale nonostante uno split e una reunion avvenuta sul finire degli anni novanta. La band statunitense vanta certamente il merito di essere stata pioniera nella scena americana, con tanti altri nomi naturalmente, ed è stata oggetto di ammirazione anche da parte di chitarristi divenuti poi star di prima grandezza, come Zakk Wylde e Dave Sabo, adoranti verso lo stile di David DiPietro.
TT Quick - Metal of Honor Metal of Honor con la sua copertina tipicamente ottantiana in cui risalta l’iconico logo della band è un distillato di canoniche 10 tracce di puro hard’n’heavy ottantiano, roccioso, grezzo e maledettamente coinvolgente. Niente glitter, capelli cotonati e mielose ballad tanto in voga in quegli anni, ma un sound granitico che inasprisce la strada aperta dagli AC/DC con infusione di metallo in arrivo dai maestri Priest e anche, soprattutto, da certi teutonici che incroceranno la strada della band in modo inaspettato molti anni più tardi.
Lords of Black - Lords of Black La proposta dei Lords of Black si struttura in un bilanciato heavy/power metal arricchito da delle venature progressive che rimandano a noti gruppi quali Masterplan, Thunderstone e Simphony X. Nonostante l’oscura copertina, Lords of Black brilla di luce propria e, seppur non inventando nulla di nuovo, dimostra come il combo spagnolo sia oggettivamente dotato di ottima tecnica e di una discreta personalità e sia in grado di confezionare un album di esordio sicuramente interessante, in particolar modo per chi è più affine alle sonorità power.
Thunder Lord - Prophecies of Doom da Santiago arrivano gli heavy metallers Thunder Lord, band a me totalmente sconosciuta ma esistente già da più di tre lustri che, dopo attenta ricerca, scopro essersi appena sciolta. Questo Prophecies Of Doom rappresenta quindi l’epitaffio dei ragazzi cileni pubblicato da Iron Shield Records ed è un tuffo nostalgico nel passato heavy power mondiale che strappa un sorriso amaro e nonostante l’anacronismo della musica e dei temi trattati si lascia ascoltare piacevolmente.
Goatsodomizer - The Curse Rings True L’album in questione si compone di una decina di brani brevi e veloci. La struttura, semplice e diretta, è debitrice del primo hardcore punk, mentre l’ossatura portante oscilla fra heavy e speed/thrash primordiale. Il suono è poi pesantemente intriso di influenze rock’n’roll, e talvolta da echi black metal. Con tali premesse, non si può non chiamare in causa band leggendarie come Motorhead e Venom, i primi non a caso omaggiati con la cover di Going to Brazil.
THRASH Violent Revolution - State of Unrest i Violent Revolution (omaggio ai Kreator?), giovane quartetto proveniente dall'Arizona che, per l'appunto, combina elementi hardcore punk, soprattutto nelle linee vocali, con l'irruenza del thrash metal di stampo statunitense. Il loro esordio discografico, prodotto dalla Iron Shield Records, è dunque un assalto sonoro sostanzialmente privo di respiro e pause, se si esclude paradossalmente proprio la prima traccia, più lenta e groove, con il cantante/chitarrista Don Funk che recita i suoi testi più che vomitarli in faccia agli ascoltatori
Tyron - Rebels Shall Conquer Prodotto e distribuito dalla Iron shield Records, Rebels Shall Conquer si presenta come uno sguardo al thrash anni ottanta che tanto ci è caro. La cosa interessante è che pur provenendo dalla Germania i nostri guardano come fonte d'ispirazione i loro colleghi d'oltre oceano, quindi Metallica, Megadeth, Testament e così via. Fin da un primo ascolto si possono paragonare le vocals di Batziakas con quelle di un James Hetfield d'annata. Nonostante la forte somiglianza, il carisma del frontman dei Tyron rimane però intatto
Nofuck – Walls of Flesh Walls Of Flesh non è un brutto album, la band suona bene e la potenza è indubbiamente la motrice del proprio sound, purtroppo quello che manca è la personalità, troppo derivativi da band che del sound personale hanno fatto la propria forza, le parti soliste non sono eccelse a differenze dell'enorme impatto della sezione ritmica e alla voce che in alcuni tratti sa convincere a dovere mentre in altri l'oscura presenza di Phil Anselmo è sempre dietro l'angolo. Una buona band, la capacità tecnica deriva indubbiamente dalla ventennale carriera, ma che alla fine non riesce a conferire troppo interesse almeno in studio, dedicato a chi apprezza certe sonorità.
ALTERNATIVE Hum - Downward Is Heavenward la band in questione, pur avendo più o meno indirettamente influenzato decine e decine di gruppi nati nella sua scia (Deftones su tutti), è pressoché sconosciuta al grande pubblico e probabilmente lo sarà per sempre. È quindi doveroso fare un piccolo passo indietro e capire come quattro ragazzetti dell’Illinois siano arrivati a fare il più bell’album alternative metal che non avete mai sentito.
Psycho Motel - State of Mind Quei pochi che ne hanno sentito parlare probabilmente lo devono alla loro passione per gli Iron Maiden, dal momento che a fondare gli Psycho Motel è stato nientedimeno che Adrian Smith, storico chitarrista della Vergine di Ferro. Bisogna però specificare che gli Psycho Motel -Adrian Smith a parte- non hanno assolutamente niente da spartire con gli Iron Maiden, essendo parte di un filone musicale del tutto differente. La proposta della band autrice del qui recensito State of Mind e del successivo Welcome to the World, pubblicato nel 1997, era infatti associabile a generi come alternative e hard rock, stoner e grunge, tra Soundgarden e Pearl Jam per intenderci, con rarissime influenze heavy riscontrabili neanche a dirlo in alcuni momenti solistici di Smith alla sei corde.
I RONMAIDEN HANNO FATTO TOMBOLA D'accordo; vi abbiamo distratto fin troppo dalle libagioni e, soprattutto, c'è ancora da andare sotto l'albero a scartare il pacco contenente il maglione con le renne che ballano la polka ricamato a mano da zia Eulalia e ringraziare per la busta con i 10 euro in monetine da spendere durante l'anno da parte del pro-zio Liutprando. Nonna Teodasia, comunque, è di certo stata l'unica ad azzeccare il regalo per voi, con il suo berretto in lana beige anni 70 col pon-pon e la scritta I Ronmaiden, anche questo ricamato a punto croce con le sue ossute manine sante. Intanto potete cominciare a raccogliere i fagioli per la tombola familiare con Jackpot a 6 euro e cinquanta e l'immancabile parente acquisito che nessuno sa da chi lo sia stato e perché, il quale urlerà immancabilmente "Tombolaaaaaaa!!" dopo l'estrazione del primo numero. E non temete: anche queste feste passeranno; forse.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
Halestorm grandissimo gruppo e lzzy cantante straordinaria |
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Goatsodomizer e TT Quick mi incuriosiscono, se sopravvivo al cenone andrò ad ascoltarmeli. comunque, buone feste a tutti! |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|