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27/04/25
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TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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L‘ARCHIVIO DELLA ‘ZINE - # 11 - Royal Hunt, Paradox, Saigon Kick, Malice e......
25/08/2013 (3852 letture)
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Caldo, afa, mare, montagna, qualche pioggia, vacanze. Che siate in villeggiatura o in città di nuovo alle prese con le varie incombenze della quotidianità, anche d'estate le nostre rubriche ed i nostri redattori non vanno in ferie. Ecco dunque un nuovo "giro" di dischi più o meno importanti inseriti nel nostro data base al di fuori della normale pianificazione redazionale, al fine di farvi ancora una volta scoprire qualche album particolarmente sfizioso perso nella memoria, o semplicemente di recuperare qualcosa persa per strada che però, per un verso o per l'altro, vale la pena di conoscere. Anche in pieno Agosto dunque, L'Archivio della 'Zine si popola di nuove e speriamo interessanti recensioni. Buona lettura.
Come di consueto allora, partiamo con i due dischi più datati dei quali ci siamo occupati: del buon, vecchio psych rock e del rock/blues di classe:
Blue Mountain Eagle - Blue Mountain Eagle I Blue Mountain Eagle si formarono verso la fine degli anni sessanta dalle ceneri dei Buffalo Springfield ed ebbero una carriera paragonabile a quella di una meteora. Le vicende che portarono alla genesi del gruppo si possono in questo modo sintetizzare: Neil Young e Stephen Stills abbandonarono nel 1968 i Buffalo Springfield sancendo in pratica la fine del combo californiano.
Frijid Pink - Frijid Pink Frijid Pink, una band misconosciuta che agiva sul terminare dei sixties, ma che vi darà soddisfazioni nel riscoprirla, credetemi. Un quartetto importante che si forma nell’area di Detroit sul finire dei sessanta (1967), toureggia per un paio d’anni nella zona del sud est del Michigan e nella capitale dei motori a stelle e strisce, per poi siglare un contratto discografico.
Passiamo adesso all'hard rock d'annata col seguente trittico comprendente un album il quale, pur uscito da poco, è comunque d'annata:
Horse - Horse Devo ammettere che cercare informazioni su questa misconosciuta band britannica è davvero un’impresa, e solo dopo diverse ore di ‘googleing’ sono riuscito ad ottenere ciò che stavo cercando. L’album in questione risale al 1970 e si tratta del primo e ultimo platter omonimo, strutturato su un tipico hard rock settantiano ricco di influenze, maggiormente psichedeliche.
Saigon Kick - Saigon Kick Un album bello pestato e tosto questo primo dei Saigon Kick, uscito nel 1991 per l'etichetta discografica Atlantic Records/Third Stone. Una bella sorpresa a dirla tutta, quasi imprevista. La band viene fondata a Miami nel 1988 con una line-up composta dal cantante Matt Kramer, il chitarrista Jason Bieler, il bassista Tom DeFile ed il batterista Phil Varone.
Shining Blade - Touch the Night Sicuramente non saranno in molti a ricordarsi di questa band -pur presente nel nostro data base- e di questo disco rimasto leggendario nella storia del metal italiano degli anni 80. Curiosamente la sua dimensione "cult" si deve al fatto che, pur essendo stato regolarmente inciso, Touch The Night non uscì mai, decretando così la fine di un gruppo che si era candidato negli anni precedenti a diventare uno dei più interessanti della scena italiana e non.
Direi che c'è già materiale di un certo interesse a vostra disposizione, ma proseguiamo nel segno delle chicche, settore heavy:
Malice - In the Beginning… Nella gloriosa storia del rock e dell’heavy metal si sono verificati casi inconcepibili in cui band talentuose che avrebbero meritato un più ampio riconoscimento da parte della critica e del pubblico sono finite, invece, nel dimenticatoio per i motivi più disparati. Uno dei casi più sorprendenti ed emblematici riguarda quello degli statunitensi Malice.
Traitors Gate - Devil Takes the High Road Ammetto che prima che mi venisse assegnata questa recensione non avevo mai sentito parlare dei Traitors Gate, band inglese formatasi nei primi anni 80 ed appartenente alla miriade di band della N.W.O.B.H.M. che non sono riuscite ad emergere e sono state relegate a posteriori a band di culto. Le informazioni che si reperiscono in rete sono pochissime e non sempre coerenti..
Due dischi diversissimi come avete letto, uno ben conosciuto e storicizzato, l'altro da "addetti ai lavori". Spostiamoci adesso in ambito power, dove troviamo un'altra coppia di album da esaminare:
Ancestral - The Ancient Curse Velocità a raffica e cori epici a volontà: ecco in sintesi il biglietto da visita dei trapanesi Ancestral, che dopo i demo Travel in a Forgotten Time (2000) e Breed of Chosens dell’anno seguente, col successivo ingresso in lineup di Giovan Battista Ferrantello al posto del dimissionario Leonardo Fasitta, escono con il loro primo full-length The Ancient Curse.
Mania - Changing Times Formatisi in quell’indimenticabile 19-“Campioni del Mondo! Siamo Campioni del Mondo!”-82 in Germania, i Mania pubblicarono una serie di demo prima di giungere al debutto ufficiale con il singolo Message/Deliverance, cinque anni più tardi. L’esordio sarebbe stato seguito dall’EP Wizard of the Lost Kingdom (1988) ed infine dall’album di debutto Changing Times (Noise Records).
Una puntatina nel settore symphonic metal è adesso d'obbligo:
Royal Hunt - Show Me How to Live I destini di Stati Uniti e Danimarca si intrecciano nella storia dei Royal Hunt, dal 1989 band interprete di un progressive metal d’autore che sposa con sapienza il gusto per la melodia con quello, più ricercato ed elegante, tipico dello stile sinfonico. Fondati dal tastierista e poli-strumentista Andre Andersen -qui anche in veste di produttore- insieme al bassista Steen Mogensen, i Royal Hunt hanno goduto di un grande successo nel corso dell’ultimo decennio del secolo scorso.
Fatto ciò, passiamo all'ultimo e più consistente blocco di recensioni, riguardanti la sempre seguitissima "zona" thrash/speed:
Energetic Krusher - Path To Oblivion Scrivere un solo, ottimo disco, e sciogliersi. Un destino beffardo, che impedì agli Energetic Krusher di ottenere fama e riconoscimento per l'ottimo disco d'esordio, Path To Oblivion. Il quintetto britannico riuscì infatti, nel 1989, a tirare fuori un full-length micidiale e travolgente, stupefacente per una band alla prima fatica discografica, ed ingiustamente rimasto nascosto alle masse.
Paradox - Tales of the Weird In che modo una band può diventare, nell’immaginario collettivo, uno dei capisaldi del thrash metal in Germania e, successivamente, nel mondo? Per quali ragioni alcuni gruppi, dalle indubbie capacità compositive e dal grande potenziale, vengono invece catalogate a priori come “solamente un altro gruppo thrash tedesco”?
Paradox - Heresy Anche se oggi tutto è classificato ed etichettato con accuratezza certosina, c’è stato un periodo, nella storia del metal, in cui le barriere tra i generi erano labili e spesso confusionarie. Un melting-pot di tendenze ed influenze reciproche, che però rappresentava una sorta di purgatorio per gli scribi di turno, impegnati a definire con i termini più discordanti una medesima entità.
Lord Crucifier - The Focus of Life Capita, di tanto in tanto, di imbattersi in dischi o opere che possiedono un valore superiore a quello intrinseco manifestato al loro interno. L'impatto storico o morale che questi lavori possiedono supera di gran lunga la qualità effettiva di cui sono costituiti: è il caso di The Focus of Life, primo ed unico disco dei nostrani Lord Crucifier.
Tyrant`s Reign - Tyrant`s Reign La gloriosa epopea del thrash targato U.S.A. non ha prodotto soltanto band straordinarie e gruppi magari meno validi, ma comunque circondati da un alone di rispetto: in parecchi casi, magari più di quelli di cui siamo a conoscenza, la ruota della fortuna non ha girato per il verso giusto ed anche ragazzi dotati di ottime qualità, nel corso degli anni, non sono mai riusciti a sfondare, finendo anzi per essere condannati all’oblio.
Phantom - Cyberchrist I newyorkesi Phantom sono una delle tantissime band che, a cavallo fra anni 80 e 90, tentarono di raggiungere il successo in ambito metal, finendo però travolte in certi casi dalla propria mancanza di personalità, in altri dalla scarsa fortuna, in altri ancora dal repentino cambiamento della moda in fatto di musica. Quest’ultimo evento è proprio quello che ha maggiormente interessato i nostri odierni amici, i quali si sciolsero nel 1993 (in piena epoca grunge) proprio dopo la pubblicazione del qui presente Cyberchrist
Victimizer (DK) - Resurrected Abominations I danesi Victimizer vantano una presenza sulle scene ormai più che decennale, nonostante sotto l’aspetto delle pubblicazioni ufficiali non possano contare che su un unico full length (The Final Assault, uscito nel 2007) e su innumerevoli ulteriori demo, EP e split di vario tipo. Il qui presente Resurrected Abominations fa parte della categoria degli EP ed è a tutt’oggi la più recente testimonianza dell’operato di questa band.
Ed anche l'estate va in Archivio (della 'Zine, ovvio) con i suoi dischi più o meno noti sottoposti alla vostra -speriamo benevola- valutazione. L'appuntamento è adesso per l'autunno, per la cui programmazione siamo già alacremente al lavoro. Ci ritroveremo dunque tra qualche mese con altri scritti, altri album da ascoltare, altri gruppi da vagliare, altre discussioni da avviare nel forum. Come sempre non mi resta che aggiungere: buona lettura a tutti.
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7
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Magnifici Paradox! I Mania li ho scoperti l'anno scorso - credo, proprio con "Changing Times". Niente male... |
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6
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I Malice sono stati grandi, fidati. Ed il secondo è ancor meglio di quello segnalato nell'articolo  |
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5
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Royal hunt e paradox fenomenali! i Malice non mi convincono molto... per il resto mi devo documentare  |
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4
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Allora attendo i relativi commenti nelle recensioni  |
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3
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Ottimo, molta trippa per gatti. Ci sarà da leggere, qualche cosa conosco ma il grosso no. |
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2
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In questo momento ho poco tempo, ma ho già avidamente spulciato l'articolo alla ricerca di titoli interessanti (trovandone alcuni che conosco ed altri da scoprire); più tardi con calma leggerò le rispettive recensioni, intanto rinnovo i complimenti per quest'ottima iniziativa! E' solo positivo puntare i riflettori in ambiti del mondo musicale altrimenti destinati a rimanere sepolti nell'oscurità. |
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Sembriamo archeologi della musica  |
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