|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
Alice Cooper - Paranormal
|
19/08/2017
( 6957 letture )
|
Se esiste un nome, nel rock, che riassume perfettamente i concetti di carisma, classe, presenza scenica, talento e longevità, è certamente quello di Alice Cooper: l'immortale artista di Detroit, infatti, ha ormai quasi compiuto settant'anni, cinquanta dei quali passati a calcare i palchi di tutto il mondo con il suo rock sempre “scioccante” e visibilmente potente, ma anche brillante, elegante e liricamente sontuoso. La sua penultima fatica, Welcome 2 My Nightmare, risalente al 2011, aveva costituito un degnissimo sequel del suo celebre capolavoro, ma in parecchi avevano pensato che potesse trattarsi del suo ultimo lavoro in studio...timore fortunatamente smentito dalla pubblicazione, a fine luglio, del ventisettesimo album di una carriera davvero con pochi eguali.
Come di consueto, ma se possibile anche più del solito, il nostro è affiancato da un team di musicisti straordinari, fra i quali lo storico produttore Bob Ezrin, l'ormai collaudato Tommy Henriksen, l'ex di vecchia data Steve Hunter, ma anche Larry Mullen Jr. (abbiamo fan degli U2?), Billy Gibbons, Roger Glover; in aggiunta a nomi di siffatto calibro ed al preciso scopo di scrivere due brani assieme a loro, il buon Alice ha richiamato anche i musicisti della leggendaria Alice Cooper Band, il gruppo che registrò i primi sette storici album, con l'ovvia di eccezione del defunto Glen Buxton. Ce n'è insomma davvero per tutti i gusti e siamo sicuri che sarete impazienti di tuffarvi in questo nuovissimo doppio album intitolato Paranormal! L'inizio delle danze nel CD1 è affidato alla title-track, introdotta da un gradevole duello fra una chitarra acustica più malinconica ed una elettrica più potente; il cuore del brano, tuttavia, è costituito dalle gradevoli strofe, dove permane questo contrasto melodia oscura/potenza rock, un must della carriera del nostro qui riproposto con la consueta abilità. Inizio perfetto, per di più impreziosito dalla presenza di Roger Glover! Dead Flies lascia da parte le melodie un po' lugubri in favore di un po' di classico hard rock, ottimamente orchestrato da chitarre muscolari, sulle quali il nostro alterna una sorta di canto “recitato” al suo classico timbro graffiante ed inconfondibile. La varietà stilistica è del resto uno dei punti di forza di questo ventisettesimo album del nostro, che trova il tempo di fare persino un salto nel rock psichedelico anni 70 con Fireball, la cui voce effettata sicuramente stupirà più di un ascoltatore; a nostro giudizio vi sono in realtà brani migliori, ma l'effetto è comunque intrigante. Paranoiac Personality, già nota come singolo e che pure non aveva inizialmente fatto gridare al miracolo, cresce notevolmente con gli ascolti e si incastra perfettamente in questo album che, più di altri, sembra testimoniare l'intento da parte dell'artista di Detroit di rituffarsi nei seventies; non a caso alla quinta traccia troviamo Fallen in Love, traccia sanguigna trasudante blues per merito anche dell'ospite d'eccezione Billy Gibbons. L'amore di Alice Cooper per la teatralità riemerge con prepotenza in Dynamite Road, brano dove le linee vocali rapide e recitate del singer si compenetrano perfettamente con un sostenuto tappeto hard rock, in una combinazione che rende la traccia sicuramente fra le più coinvolgenti e riuscite di Paranormal. Attraversiamo un altro piccolo momento interlocutorio con Private Public Breakdown, brano rock un po' convenzionale, prima di tornare ad applaudire a scena aperta il padre dello shock rock su Holy Water, brano scanzonato e brillante impreziosito dalla presenza di corni che danno al tutto un'aria quasi jazz. Si chiude il CD1 con il rock 'n' roll di Rats e con il rock nuovamente psichedelico di The Sound of A, un esperimento che ci pare però decisamente più riuscito rispetto a quello ascoltato su Fireball. Il CD2, a differenza del primo, presenta due inediti e sei tracce registrate dal vivo: l'aspetto interessante dei due inediti, naturalmente, è quello di esser state registrate proprio dalla formazione dei primi sette lavori in studio, quelli che hanno effettivamente creato la leggenda di Alice Cooper: Genuine American Girl, decisamente il più riuscito dei due con il suo rock non troppo pesante e molto orecchiabile, sembra provenire direttamente da Billion Dollar Babies a parte l'ovvio invecchiamento delle corde vocali del nostro; operazione nostalgia perfettamente riuscita insomma! You and All Your Friends, a sua volta molto ben congegnata e realizzata, colpisce invece complessivamente meno, ma conferma il buonissimo livello qualitativo di questo album. Poco da dire, infine, sulle sei tracce dal vivo: si tratta di classici della carriera del nostro e del rock che ogni appassionato dovrebbe conoscere ed i musicisti li eseguono con l'abilità che meritano.
Paranormal, a distanza di sei anni da Welcome 2 My Nightmare, ci riconsegna un Alice Cooper che pare proprio avere ancora molto da dire e da regalare ai suoi fan: si tratta infatti di un disco variegato, divertente, coinvolgente e che contiene almeno 3-4 brani di livello davvero superiore, accanto ad un paio di pezzi meno brillanti e ad un contorno di tutto rispetto, qualitativamente comunque sopra la media. Che altro aggiungere? Parafrasando il titolo del disco, è quasi “paranormale” che dopo cinque decenni di onorata carriera l'artista americano riesca ancora a comporre lavori tanto riusciti. Possiamo dunque solo sperare che il Dio del rock ci conservi ancora a lungo in salute il nostro “zio” preferito.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
27
|
pazzesco come alice in 7 anni (dal 71 al 78) avesse scritto e inciso i suoi ben 9 capolavori e poi in 14 anni (2009-2023) ne abbia invece incisi solo 5. Cosa questa che a posteriori è da considerarsi una fortuna essendo questi cinque di livello dal basso all\'infimo. |
|
|
|
|
|
|
26
|
Epic mi consoli: non sono il solo ad aver orecchiato cosi. ed hai ragione che non ci si possa più aspettare capolavori assoluti in senso di innovazione,ma non vedo perché con tutta l\'esperienza accumulata non possa, (anche a tavolino e poco spontaneo) farne uno al pari di uno dei suoi classici o alla peggio della qualità ante 2005. certe cacate recenti fanno sembrare un capolavoro album come flush the fashion e siamo al pari; ma no addirittura sotto album come special forces e zipper catches skin. Forse esagero perché quegli album una volta considerati vuoti non gli ho più riascoltati però ora che può registrare quello che vuole e non è in crisi ne finanziaria né alcolica da certi paragoni qualitativi dovrebbe starsene alla larga. |
|
|
|
|
|
|
25
|
@iommi, concordo cone te, ma non ci possiamo aspettare album micidiali da un artista che ormai ha una certa età e che suona da 50 anni. L\'importante è che faccia album dignitosi, carini da ascoltare. Questo è il seguente lo sono, Las IA stare i voti pompati, sono album da 6,5.. Welcome 2, poi lasciamo perdere, forse l\'album più orribile che abbia mai sentito in vita. Un disco da 40 al massimo, una schifezza immonda. |
|
|
|
|
|
|
24
|
se il precedete welcome 2 my nightmare era disastroso, questo semplicemente non mi ha lasciato nulla. Già un miglioramento, forse detroit city lo troverò ascoltabile. Un vero peccato che non esca più con un valido album da dirty diamonds/along (che già era un po\' un passo indietro) |
|
|
|
|
|
|
23
|
Disco vario e piacevole, anche a distanza di anni si conferma più che valido…grande Alice Cooper, da più di 50 anni sul pezzo ed ancora in splendida forma! |
|
|
|
|
|
|
22
|
C'e' poco da fare,Cooper cosi' come Ozzy e pochi altri e' sinonimo di qualita' e genuinita';ha sempre sfornato album interessanti e ben prodotti..e ancora non sembra appagato!e' proprio uno della vecchia guardia,di quegli artisti che moriranno sul palco,che va in depressione se non fa musica. |
|
|
|
|
|
|
21
|
concordo, protagonista fino alla fine |
|
|
|
|
|
|
20
|
Grande album, lo preferisco di granlunga a welcome 2 my nightmare che faccio fatica ad ascoltare fino alla fine |
|
|
|
|
|
|
19
|
Il mio disco dell'anno! Fresco, da un artista della sua età,con una carriera così immensa alle spalle, non ci si aspetterebbe un lavoro tanto ispirato. 90! |
|
|
|
|
|
|
18
|
sopra le aspettative...non pensavo. Protagonista fino alla fine. |
|
|
|
|
|
|
17
|
Domani sera sarò all'Alcatrazz a vedere una leggenda vivente.
Nel frattempo è una settimana che ascolto il suo ultimo lavoro e lo trovo davvero notevole (tenuto anche conto della sua rispettabile età).
Mi trovo d'accordo con il recensore su quasi tutto (canzoni davvero variegate, sound a tratti anni 70...). Mi intriga molto Fireball dove alzo il volume automaticamente e concordo con Metal Shock che The Sound Of A trasudi incredibilmente Pink Floyd (sembra uscito da The Wall...la mano di Bob Ezrin).
Voto 80 e... a domani sera!!!! |
|
|
|
|
|
|
16
|
Buon disco, Alice Cooper è geniale e lo dimostra per l'ennesima volta in 50 anni di attività. Tuttavia secondo me ha pubblicato album migliori in passato (anche in quello recente), ma va benissimo così !!! Andiamo tutti a vederlo dal vivo, fra poco arriva! |
|
|
|
|
|
|
15
|
Grande disco, probabilmente il migliore dai tempi di Trash! Alice Cooper è uno dei pochi vecchi dinosauri del metal che ha ancora senso a suonare, poichè riesce comunque sempre a fare buoni dischi (magari un pò paraculati seguendo le mode) e, circondandosi di giovani musicisti, ottimi live show. Il disco completamente è su un sound anni 70' ed ha una vasta gamma di influenze, riuscendo (cosa rara) a tirare fuori un disco senza filler. L'iniziale Paranormal è moooolto Ghost, ma funziona alla grande come tutti gli altri brani, tra quelli più rock a quelli più tranquilli, tipo la bellissima The sound of A, molto pinkfloidyana. Molto bello pure il brano Genuine American Girl, un brano quasi glam inizio anni 70' o se preferite pop rock. Un disco che per me vira sul 85. Grande Alice!!!!!!!!!!!!!!!!! |
|
|
|
|
|
|
14
|
un po' sul coro. non che sono cloni. |
|
|
|
|
|
|
13
|
Se escludiamo i 2 secondi del chorus, non mi sembra che le due canzoni si somiglino. Anzi per nulla. |
|
|
|
|
|
|
12
|
@ayreon anche a me. comunque sentito bene, gran bel disco veramente. per certi versi, sound anni 70/80. molto bene, |
|
|
|
|
|
|
11
|
gran disco, non c'è molto da aggiungere. |
|
|
|
|
|
|
10
|
Non vedo l'ora di sentirlo!!! Grande Alice, lo vidi l'ultima volta ad assago di spalla ai Crue, e fu un grandissimo concerto...sempre in gran forma |
|
|
|
|
|
|
9
|
ma solo a me "paranoiac personality" ricorda anche troppo "cult of personality " dei living colour? |
|
|
|
|
|
|
8
|
più che altro mi piacerebbe riuscire a (ri)vederlo live, il gruppo attuale è troppo forte e poi nita oltre che brava è una gnocca da paura |
|
|
|
|
|
|
7
|
Non vedo l'ora di ascoltarlo live. Alice sempre un grande |
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
Per me un buonissimo ritorno, molto classico e con pezzi davvero ottimi. Nulla a che vedere con quella schifezza precedente di Welcome 2 my nightmare che era indecente, commerciale da fare schifo e con 3 brani buoni su 13. Questo è un gran ritorno. Voto 77 |
|
|
|
|
|
|
4
|
M'è sembrato molto poco ispirato, piuttosto piatto e insipido... |
|
|
|
|
|
|
3
|
Credo che la recensione di Barry dica tutto. Ennesimo gran ritorno con qualcosina in più. Già uno dei miei dischi dell'anno. Yeah! |
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Alice sforna ancora musica di altissima qualità. Disco molto bello questo. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
CD 1 1. Paranormal 2. Dead Flies 3. Fireball 4. Paranoiac Personality 5. Fallen In Love 6. Dynamite Road 7. Private Public Breakdown 8. Holy Water 9. Rats 10. The Sound Of A
CD2 11 Genuine American Girl (with Alice Cooper Band) 12. You And All Of Your Friends (with Alice Cooper Band) 13. No More Mr. Nice Guy (live) 14. Under My Wheels (live) 15. Billion Dollar Babies (live) 16. Feed My Frankenstein (live) 17. Only Women Bleed (live) 18. School's Out (live)
|
|
Line Up
|
Alice Cooper (Voce)
Musicisti Ospiti Bob Ezrin (Cori nelle tracce 7 e 11, Tastiere nelle tracce 1, 9 ed 11, Organo nelle tracce 3 e 10) Demi Demaree (Cori nelle tracce 8 e 10) Johnny Reid (Cori nelle tracce 8 e 10) Tommy Denander (Chitarra) Tommy Henriksen (Chitarra, Cori, Tastiere nella traccia 9, Percussioni nelle tracce 4, 6 e 9) Nick Didkovsky (Chitarra nelle tracce 3, 10 e 12) Billy Gibbons (Chitarra nella traccia 5) Parker Gisbert (Chitarra nella traccia 7) Steve Hunter (Chitarra nelle tracce 8, 11 e 12) Michael Bruce (Chitarra nelle tracce 9, 11 e 12) Nita Strauss (Chitarra nelle tracce 13-18) Ryan Roxie (Chitarra nelle tracce 13-18) Roger Glover (Basso nella traccia 1) Jimmy Lee Sloas (Basso nelle tracce 2, 4-8) Dennis Dunaway (Basso nelle tracce 3, 9-12) Chuck Garric (Basso nelle tracce 13-18) Larry Mullen Jr. (Batteria nelle tracce 1-8, 10) Neal Smith (Batteria nelle tracce 9, 11 e 12) Glen Sobel (Batteria nelle tracce 13-18) Jeremy Rubolino (Corni nella traccia 8) Adrian Olmos (Corni nella traccia 8) Chris Traynor (Corni nella traccia 8)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|