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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Alice Cooper - Raise Your Fist And Yell
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( 7638 letture )
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Resurrezione di una maschera. Ecco il veritiero significato di questo diciassettesimo (il 17 in U.S.A. porta fortuna) lavoro targato Alice Cooper. Dopo un periodo di nerissimo oblio che fagocita l’uomo, l’artista e le sue arcigne composizioni, Raise Your Fist and Yell si rivela la password esatta per accedere nuovamente alle assi dello stage illuminato. La stella nera ricomincia a gracchiare filamenti di luce fioca e tutt’intorno cresce una straziante e debole attesa, vacante in tutti i lavori dei primi anni ottanta. In verità, già con Constrictor, platter antecedente a questo, si erano avvertiti timidissimi segnali, il titolo aveva nuovamente fatto apparizione nelle classifiche americane raggiungendo il gradino numero 73, quota bassissima per un regnante, nonostante una produzione affidata a mentori illustri come Beau Hill e Michael Wagener. L’unico alito di ossigeno puro, il brano He's Back (The Man Behind the Mask), che fece parte della colonna sonora del film Venerdì 13: Jason Vive, consentì un piccolo frappè di esposizione mediatica. R.Y.F.A.Y. è un palese progetto per rianimare un Cooper agonizzante, un concept album dai toni sanguinolenti e aggressivi che rievoca la storia di un serial killer che si aggira nelle viscere della notte, abborda zoccole di strada e poi le uccide senza nessuna compassione, passandole per la lama del suo assetato coltello. Un canovaccio che verrà rispolverato nel 2008 per Along Came a Spider.
Tutte le song vengono scritte da Alice Cooper e Kane Roberts (lo ricordate il guitar-man culturista che suonava un modello a guisa di mitra?) a parte la nona traccia dove interviene Kip Winger come coautore aggiunto; la copertina dipinta da Jim Warren vede il make-up di Alice dipinto su un pugno sferzante mentre a bocca aperta annuncia il suo ritorno. Non certo un mirabile artwork, va detto. La produzione schioccante di Michael Wagener (un crucco luminare del hard di quel periodo e creatore di fenomeni in studio come White Lion, Skid Row, Extreme) si sposa magnificamente ad un suono lucido e massiccio che mette in evidenza le vocalità sporche di Alice, il quale partorisce, in apertura, un monumento come Freedom, sostenuto dall’ascia e da una batteria magnificamente corposa: ottimo il solo di chitarra con il nastro suonato al contrario, tanto in voga in quei periodi. Freedom è anche il singolo trainante sparato su MTV, con Mr. Furnier ritratto in maschera con tanto di bastone da passeggio in un’atmosfera ferale e pepata. Tamburi al calor bianco, spoken cupo, risate raggelanti e guitar intense che debordano per un nuovo inno come Lock Me Up, da circolettare in rosso per tutti i 3 minuti e mezzo della durata: un artiglio che devasta tutto ciò che si aggira nei paraggi. Alice è tornato e vi farà tanto male agli zebedei con i suoi stivali a punta! Give the Radio Back è calcarea con un’estensione vocale da maniaco e chitarre oppressive e sdoppiate, Step on You, claustrofobia pura, calpesta il vostro onore, Not That Kind of Love non fa gridare al miracolo e cala di pressione a parte uno stravagante intervento solistico di Kane Roberts. Prince of Darkness (che titolo appropriato) è costruita tutta su sei corde-voce e suggestioni e si avvale di una drum poderosa suonata da un grande dell’epoca, Ken Mary; la track apparve nell’omonimo film di John Carpenter, con Cooper fautore di un cameo. Il suo, nuovo occulto logo, su questo non si scappa. Time to Kill la dice tutto sui contenuti ma lo sviluppo ricorda troppo l’opener Freedom della quale viene clonato l’incedere e il chorus diminuito di un’intonazione, mentre la successiva Chop, Chop, Chop fende un gancio violento alla tempia e stende. Chorus che s’incunea, voce che tratteggia il dramma e il divertimento dell’assassino, la sei corde che incide come un bisturi fuori controllo e il finale che richiama ossessivamente la prostituta Gail. E Gail giungerà. Vento infido che solfeggia sulla sua morte, con uno stiletto nel petto, keyboards che fanno trasalire, suonate da Kip Winger, e che sono la stoffa buona con la quale confezionare una song breve ma dall’alto impatto emotivo; l’avrei vista bene in Profondo Rosso di argentiana memoria. Si conclude con il brutale assalto firmato Roses on White Lace, l’omicida piomba nella stanza della vittima, la seziona e poi fugge nascondendo parti di quel corpo straziato in posti diversi: la musica rappresenta fedelmente questo abominio. Voce psicopatica e Roberts che mitraglia a più riprese, tutto estremamente adorabile.
Un album splatter con chitarre sublimi e una vocalità che recupera il maestoso passato “dell’uomo sventra manichini racchiuso da una camicia di forza bordata di sangue finto”. Il disco esalta le chart svedesi e si appunta alla posizione 15 mentre in Uk e Stati uniti ottiene risultati lusinghieri confermati da un tour denominato Live in the Flesh che si trasforma in uno show violento e teatralmente rilevante con un recupero dei vecchi cavalli di battaglia. Ghigliottine, serpenti, una persona impalata da una moto e tante trovate sceniche estreme che gli costarono una mutilazione dello show in Germania e un tentativo, per fortuna fallito, di bandire la performance in Inghilterra per un alzata di scudi di un membro del parlamento di sua maestà. Freedom divenne un hit single, Lock Me Up apparve nella serie di Freddy Krueger denominata A Nightmare On Elm Street, insomma un successo vero, come ai bei tempi andati. Curiosità, alle tastiere si muove un certo Paul Horowitz –alias Paul Taylor, che con il bassista Kip darà vita, di lì a poco, agli immensi Winger. Un ritorno in grande stile, una meritata medaglia di riconoscimento (imbrattata di follia), un Alice finalmente allucinato in modo opportuno, la foto di retrocopertina è esauriente. In fondo lui è sempre stato questo, ottimo hard, estremismi senza ritegno, teatralità allo spasimo, insomma prendere o lasciare. Io lo agguanto senza alcuna remora, e voi?
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21
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Primo album ascoltato di cooper, dopo aver letto una notevole review apparsa su metal shock (dell epoca ovviamente). Artista definito dinosauro, per usare un eufemismo, già nei primi early eighties, pensate un po. Ho scoperto, in tempi di internet, che probabilmente è l album più heavy metal realizzato dal nostro. L ho trovato anche in play list inerenti al glam metal, ed in effetti o per i riffs o per i chorus qualcosa di attinente c\'è in effetti. Anche perché poi avverrà la svolta pop metal di trash. Album in definitiva inaspettatamente valido. Guitar bella presente e produzione di qualità. |
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20
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Il primo album che ho sentito dello zio Alice. Il più metallico probabilmente, migliore del precedente Constrictor con cui era cominciata la resurrezione… anche se io poi preferisco i successivi, pur essendo più “radiofonici”. Anche qui comunque troviamo grandi pezzi come Prince of Darkness, Give the Radio Back e la mitica Freedom, da ascoltare in loop. Voto 82 |
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19
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Davvero un grande album,uno dei più di metal di Alice Cooper,molti i brani di notevole impatto a cominciare dalla tostissima prince of darkness. Questo e il periodo che preferisco di Alice,quello che va dalla metà degli anni '80 fino alla metà degli anni '90. |
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18
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Uno dei suoi dischi più belli degli anni 80, anche se un po meno di Constrictor e soprattutto Trash.
L'accopiata Alice e Kane aiutati qualche volta dalla penna di Desmond Child fece uscire delle cose pregevolissime.
A proprosito di Constrictor peccato che manchi tra le recensioni! |
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17
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Per me oggi e' il disco piu' bello di Alice degli '80, perche' trash e' ottimo come aor, c erano gia' alcune cose in costrictor, ma questo e' proprio il piu metallico e la formazione e' di prim ordine , sulla stessa linea infatti il debutto di Kane Roberts con una copertina che sembrava quella di weekend warriors di Nugent riadattata |
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16
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che noia 'sta tastiera!!!! |
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15
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volevo di re From The Inside mi correggo |
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14
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Qua dentro ci sono alcuni brani Heavy metal che spaccano di brutto e questo lo ammetto, non so perchè però non mi prende... forse è anche colpa dell'artwork che mi ricorda Kill'em all dei Metallica preferisco di gran lunga altri album di Alice, welcome to my nightmare trash from the insade brutal planet addirittura mi piace anche DaDa figuratevi come sono messo male....hahhaha cmq amo qualsiasi album di Alice.... qualcuno meno qualcuno di più, ma sono più meno tutti spettacolari... Prince Of Darkness peró è una bomba! |
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13
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Tra i suoi dischi anni 80 è quello che preferisco |
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12
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Davvero bell ' album un pochino più Heavy rispetto ai precedenti e uno dei miei preferiti di Alice.Voto 80 |
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11
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Bell'album, a mio parere il migliore degli anni '80. Qui si presenta un sound di un heavy metal decisamente più pesante rispetto a quella fetecchia precedante di Constrictor, il quale l'unica che apprezzo è stato il ritorno al successo dopo il periodo di dipendenza all'alcolismo. |
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10
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vi giuro che la copertina di questo album è uguale ad una figurina dei mitici sgorbions!!! pugno sul grugno o qualcosa del genere... ah ah ah!!!  |
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favoloso album brani come Prince of Darkness, Give the Radio Back, freedom, Not That Kind of Love e Time to Kill lo fanno entrare di prepotenza nella top5 Cooperiana. Imprescindibile per ogni vero fan. voto: 90!!! |
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8
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bellissimo album con una produzione molto buona e un alice in forma eccelsa cosi come kane roberts |
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@Pincheloco Kane suona ancora ma ora il suo lavoro principale è quello di grafico, ci sono amico su facebook cmq album bellissimo, uno dei migliori di Alice. |
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6
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insieme a Trash il mio preferito di Alice, con quella Freedom che ai tempi fu un vero inno. |
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Kane è ancora in attività....ma nn ha più avuto grandi picchi di celebrità |
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Artwork....de gustibus guys....io ne preferisco altri di alice Cooper... |
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Il disco lo conosco poco, ma voglio dire una cosina sull'artwork: io lo considero spettacolare! |
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Quando presi questo vinile appena uscito, fu come una boccata d'aria fresca. Sublime. Voto 80. Una curiosità che fine ha fatto Kane Roberts? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Freedom 2. Lock Me Up 3. Give the Radio Back 4. Step on You 5. Not That Kind of Love 6. Prince of Darkness 7. Time to Kill 8. Chop, Chop, Chop 9. Gail 10. Roses on White Lace
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Line Up
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Alice Cooper - Voce Kane Roberts - Chitarra Kip Winger - Basso Ken Mary - Batteria Paul Horowitz - Tastiere
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