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LA POLEMICA - # 10 - Ristampe, rimasterizzazioni e rimasugli
24/01/2013 (4903 letture)
Il mercato è in crisi, la gente non compra più dischi perché li scarica.

Quante volte abbiamo sentito questa frase trita e ritrita uscire dalla bocca di artisti, manager, discografi o semplici fruitori della musica?
L'argomento è complicato ed è stato dibattuto in più di una occasione, anche in una puntata di questa rubrica ed in toni talvolta aspri.
Ma non è questo che voglio trattare oggi, o meglio non il file sharing.
Partiamo dalla base, il "mercato". Ad oggi abbiamo un mercato musicale inflazionato, con nuove proposte che si aggiungono tutti i giorni, vuoi che si trattino di sottogeneri inventati, trend sfruttati sino alla nausea, gruppi che cercano di emergere, dinosauri che cercano di sopravvivere, reunion dalla dubbia morale, super band che nascono e muoiono nel giro di un ciclo vitale di una farfalla.
Quindi il mercato è veramente in crisi se tanti cercano di entrarci? Chi investirebbe mai il proprio sudore ed i propri soldi in un'impresa destinata a fallire?
Visione piuttosto semplicistica questa, anche perché mette totalmente in dubbio la genuinità artistica delle proposte (che voglio sperare, almeno in parte, esista).
Ma comunque la situazione non cambia: l'offerta è superiore alla domanda, vuoi per i costi che rendono proibitivo comprare in tempi brevi qualsiasi cosa esca o sia uscito in precedenza, vuoi per la difficoltà dell'ascoltatore medio nel districarsi in tutta quella serie di offerte che sono presenti.
A ciò va però aggiunto un altro fattore, che vuole essere il punto nevralgico di questo articolo: con quante pubblicazioni sostanzialmente inutili (e per inutili intendo materiale non inedito) abbiamo a che fare? Tante a mio parere, vediamo nel dettaglio.

BEST OF E LIVE: I PRECURSORI
Per primi trattiamo i progenitori di questo tipo di pubblicazioni, le raccolte antologiche ed i live, intesi sia come dischi che come video.
Bisogna dire che entrambi questo tipo di prodotti hanno natali più nobili e nel passato hanno avuto molto più significato per il pubblico. Prendiamo ad esempio le raccolte: lo scopo principale della best of è raccogliere il meglio della produzione di una band, di fornire una specie di bignami destinato a chi si vuole avvicinare al gruppo e vuole avere una buona panoramica della proposta. Insomma è qualcosa di fatto apposta per il neofita che vuole spendere in maniera oculata il proprio denaro e in alcuni casi lo scopo era raggiunto, dando al best of una certa fama nel corso degli anni, basti pensare ai due Greatest Hits dei Queen (sul terzo stendo un velo pietoso).
Ad oggi però l'effettiva utilità di queste pubblicazioni è nulla: chi vuole farsi un'idea di un gruppo può cercare su youtube (giusto per citare la possibilità legali) ed il best of quindi a chi è destinato? Fan compulsivi alla ricerca dell'unica traccia inedita (probabilmente scarto di registrazione precedente, ma di questo parleremo dopo) presente, quando va bene, all'interno.
Diversa invece la storia del live. Il suo scopo era dare una testimonianza dal vivo del tale gruppo, in modo tale che tutti potessero provare almeno di sfuggita le sensazioni del concerto. Registrare un concerto non era semplice, c'erano tante incognite e molte volte si ricorreva a sovraincisioni per mascherare le magagne perché il materiale era quello e bisognava farlo andare bene. In pochi potevano permettersi di fare certi sforzi economici e quando venivano fatti era per fissare un punto nella propria carriera che coincideva presumibilmente con l'apice di un tour di particolare successo.
E così certi dischi assurgevano al ruolo di classici immortali della storia della musica, come ad esempio Made In Japan o il Live After Death. Girare dei video di interi concerti dal vivo era ancora più raro e complicato e talvolta i risultati erano comunque spartani.
Inutile che vi dica che oggi con le moderne tecniche di registrazione fare dei dischi dal vivo decenti è meno dispendioso e quindi invece che diminuire le uscite di questo tipo aumentano, soprattutto sotto Natale dove abbiamo un aumento di tali pubblicazioni (assieme alle raccolte) per sfruttare le tredicesime degli appassionati. Ed è altrettanto inutile che sottolinei che la curiosità di sentire il live si perde assolutamente grazie alle infinite possibilità di youtube. In molti casi infine viene a mancare quella dose di follia ed improvvisazione che caratterizzavano determinati live, come appunto Made In Japan, per una trasposizione quasi completamente fedele alle prove in studio.
Superati.

RISTAMPE E RIMASTERIZZAZIONI: LO SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE
Partiamo dal presupposto che un giovane che si avvicina alla nostra musica oltre a cercare i dischi a noi contemporanei debba comunque anche reperire il materiale del passato ed è verso questo bisogno che è rivolta la continua immessa nel mercato di lavori già editi. Certamente ci sono casi ampiamente meritevoli, in cui il lavoro fatto è notevole e va a ripescare gemme di difficile reperibilità, come accaduto lo scorso anno con i Gorement e gli Electrocution, però non è tutto oro quello che luccica.
Poniamo ad esempio il caso di un gruppo i cui diritti sul materiale pubblicato siano appena stati acquistati da un'etichetta diversa dalla precedente, cosa farà tale label come prima cosa (oltre a rendere noto il cambio)? Ovviamente ristamperà i dischi, fregandosene di quanto sia facile o difficile trovarli aggiungendo qualche bonus di dubbia utilità.
Qualche esempio?
Si passa dagli Atheist che pubblicheranno a breve le nuove edizioni dei primi tre dischi (ri-editi già nel 2005 dalla Relapse Records ed ora dalla Season Of Mist), agli Opeth i cui dischi incisi sotto Music For Nation ristagnano negli store italiani a prezzi stracciati e che la The End Records ha ristampato (assieme ad altro materiale della defunta label inglese) lo scorso anno, anche se ovviamente non possiamo conoscere la richiesta mondiale del prodotto.
Il caso più eclatante a livello numerico ed economico è però quello dei Queen, per il quale vale la pena fare un po' di cronistoria: alla fine del 2010 la formazione inglese è passata -catalogo passato compreso- dalla EMI alla Universal e la major non ha perso tempo cominciando a pubblicare nel 2011 le versioni rimasterizzate dei vecchi album della band, con alcuni contenuti extra (soprattutto live). Risultati di una logica che punta essenzialmente all'oggi e non al domani, investendo risorse sui facili guadagni del momento invece che puntare sulla formazione di nuove band.

La situazione più discussa riguarda probabilmente la campagna di ristampa che da tempo sta attuando la Relapse Records con i Death, da molti osteggiata in quanto inutile ed irrispettosa, mentre altri in cerca dei dischi di Schuldiner sono entusiasti della cosa. Se da una parte possiamo affermare che effettivamente la label ci stia marciando su (uscite come Vivus ed il demo dei Mantas parlano da sole) dall'altra bisogna riconoscere che nel mercato del nuovo tali dischi siano fuori produzione. Magari piuttosto che pubblicare edizioni deluxe da tre CD con i cazzeggi della sala prove sarebbe il caso di fare delle edizioni economiche accessibili a tutti.
Paradossali poi sono i casi delle tour o special edition fatte uscire neanche un anno dopo la pubblicazione del disco, giusto per spillare altri soldi ai fan compulsivi che devono avere tutto. Qualche titolo? Imaginaerum dei Nightwish ristampato come tour edition a sei mesi dall' arrivo nei negozi o la Ultra Riot Edition di Hordes Of Chaos dei Kreator.
Due parole infine sulle rimasterizzazioni. Anche qui in molti casi ci troviamo di fronte ad uno specchietto per le allodole, con la scusa di avere un suono più pulito e definito si danno alle stampe altre versioni di album già editi. Certamente in alcune situazioni può essere interessante, ma ha senso stravolgere dischi che hanno fatto la storia come è successo con Human e Rust In Peace?
La risposta spero che la conosciate.

DEMO, BOOTLEG, COVER, RI-REGISTRAZIONI: IL FONDO DEL BARILE
Veniamo all'ultima categoria di prodotti, quelli più infimi perché puntano proprio a minimizzare all'osso i costi ed a massimizzare i guadagni.
Prendiamo delle registrazioni amatoriali non ufficiali, diamoci una ripulita, mettiamo una copertina decente e via, il gioco è fatto, più o meno è così che funziona. Nell'ultimo periodo il trend maggiore è stata la pubblicazione di demo di band storiche, come Nile, Darkthrone o Death, materiale per fan accaniti delle formazioni (io stesso ci sono cascato con To The Death 84 dei Voivod) che nulla aggiunge alle carriere di tali gruppi. Certo può essere interessante e nostalgico ascoltare gli esordi in sala prove di un gruppo, ma alla fine dei conti è puramente superflua.
I bootleg "ufficiali" sono invece più rari ultimamente (gli ultimi ad aver pubblicato qualcosa di simile sono stati i Metallica) ma curioso è il ruolo che hanno assunto, da nemici del music business a parte di esso. Una volta infatti le registrazioni pirata erano fortemente osteggiate dalle case discografiche, quasi come se fossero una piaga da debellare. Ad oggi invece grazie alle tecnologie attuali è molto più semplice registrare in maniera amatoriale qualcosa e metterlo su youtube, quindi la cosa è tollerata ed il vero nemico dell'industria discografica adesso è un altro.
Più lavoro (da parte della band almeno) occorre invece per confezionare un disco di cover oppure per ri-registrare dei brani storici, dato che almeno delle prove e delle session di registrazione ci devono essere. I risultati in questi casi sono altalenanti: se nelle cover vengono a volte fatti dei lavori comunque decenti (sulla cui utilità in generale avevamo già disquisito però qui), le ri-registrazioni raramente sono operazioni apprezzate, basti pensare a The Root Of All Evil degli Arch Enemy ed a Let There Be Blood degli Exodus, lavori registrati con cantanti diversi dagli originali -che non è un difetto di per se, almeno in termini generali senza entrare nello specifico- e con band che dal punto di vista musicale hanno fatto dei cambiamenti. Da parte mia applaudo nelle intenzioni (non nel risultato) il tentativo fatto dagli Helloween con Unarmed che per lo meno si sono messi un pochino in gioco.
Qui ci troviamo davanti a prodotti il cui valore artistico è molte volte sul medio basso ed il cui target è il fan completista che non vuole lasciare il buco nella discografia della sua band preferita e che si accolla la spesa di un prodotto talvolta raffazzonato, utile come la birra analcolica all'Oktoberfest.

NON CI SONO ENTI DI BENEFICENZA
Per quanto possa essere spietata la frase che dà il titolo al paragrafo finale è l'amara verità.
Ricordiamoci che chi stampa un disco di qualsiasi tipo non lo fa per beneficenza. Fino a certi numeri si può certamente parlare di passione e di volontà di vivere la musica, ma alla fine dei conti il succo del discorso è quello, ovvero ottenere dei guadagni.
Se gli esempi che ho fatto non sono ancora abbastanza, vi rimando all'interessante
intervista a Jacopo Meille dei Tygers Of Pan Tang, della quale riporto le testuali parole, più efficaci di qualsiasi spiegazione:

Perché da un punto di vista fiscale e contrattuale, nel momento in cui non ristampi semplicemente il disco, ma ci aggiungi delle bonus tracks o qualcos’altro, diventa un album completamente nuovo e viene considerato una compilation e questo permette alla casa discografica che ha la disponibilità dei diritti, di non chiedere l’approvazione del gruppo. Nel senso che quella compilation, tolti i diritti d’autore e un minimo di percentuale che deve essere data alla band, è una fonte di guadagno inesauribile per l’etichetta discografica e fa movimentazione del catalogo e questo è il trucchetto

Capito quindi?
Ecco perché si moltiplicano i boxset in edizione ultralimitata (già, di questo non ho parlato però direi che non c'è molto da aggiungere), le ristampe a seconda dei trend o i best of nelle quali vengono aggiunti "avanzi di mixer" o versioni demo e poi venduti a prezzo pieno. Emblematica in questo caso è stata la pubblicazione della raccolta dei Cryptopsy, uscita negli Stati Uniti lo stesso giorno del nuovo disco distribuito da un'altra label rispetto alla precedente, in maniera da sfruttare la scia della fresca release dei canadesi.
Non è mia intenzione puntare il dito contro nessuno di voi o indurre a non comprare dischi (chi mi conosce sa che sono un compratore compulsivo), ma semplicemente portarvi a ragionare su cosa si nasconde dietro ognuna di queste pubblicazioni: non è sicuramente per amore dei deathster incalliti che sono stati ristampati i dischi di Gorement, Thanatos e Ceremonial Oath, operazioni sicuramente meno infime di altre ma dettate comunque da logiche di mercato precise.
Ed i dischi dei Coroner (tra quelli più difficili da trovare attualmente) sarebbero già stati ristampati in occasione della reunion degli svizzeri se non fossero bloccati da beghe legali, potete scommetterci.

Nelle nostre mani abbiamo il potere di decidere cosa comprare e cosa supportare, se ci pensiamo bene è un potere enorme, sta a noi fare in modo di sfruttarlo nel migliore dei modi. Come detto da qualche utente in passato, la rete ed i mercatini ci danno una grossa mano per trovare la roba "introvabile", basta avere la pazienza di cercare.
Se poi preferiamo cercare la nostra musica solamente nel megastore di fiducia, beh, ognuno spende i suoi soldi come preferisce, l'importante è sapere cosa si alimenta.
Non vedo perché dovremmo essere noi degli enti di beneficenza verso chi punta solamente al guadagno immediato.



deedeesonic
Sabato 5 Ottobre 2013, 19.44.21
54
@ Le Marquis de Fremont, massimo rispetto per te e le tue idee, ma lasciami dire che leggere il tuo ultimo post mi ha intristito non poco
Matocc
Lunedì 28 Gennaio 2013, 18.43.47
53
a mio parere i file sono di una tristezza infinita
Le Marquis de Fremont
Lunedì 28 Gennaio 2013, 13.28.24
52
Well, pour moi, quello che conta è la musica. Sinceramente del supporto non mi interessa molto. Non ho questo desiderio di "possesso" (un po' da nichilisti, isn't it?). I file digitali li ascolto sul mio impianto stereo a casa (quando sono a casa) e in cuffia dal mio device portatile (no pubblicità, please). Ho un ottimo impianto e delle ottime cuffie (di alcune brand famose nel settore) i miei MP3 sono tutti a 320 e non mi sembra assolutamente che la qualità dell'audio sia inferiore ai CD. Ho tutta la mia discografia su due hard disk da 2TB (uno per il backup) più piccoli di una scatola da scarpe e facilissimi da portare ovunque. Poi, come qualcuno ha detto, cover, booklets e info si possono trovare a iosa sul web. Au revoir.
Delirious Nomad
Lunedì 28 Gennaio 2013, 0.34.41
51
... ei libri di scuola waste, non dimenticarli. Quelli non sono, tranne rarissime eccezioni, veri libri. Quindi se posso eliminarli e garantirmi una vecchiaia senza troppe scoliosi e lombaggini varie son contento .
waste of air
Domenica 27 Gennaio 2013, 22.23.35
50
@xutij: straquoto. Non leggerò MAI un libro su uno schermo, neanche sotto tortura. Poco ecologico? Bene. Pianto del papiro e me li stampo, ma i libri non si toccano (tranne quelli di Moccia e Fabio Volo).
Vitadathrasher
Domenica 27 Gennaio 2013, 21.48.43
49
Il digitale non ha la magia e il feeling dell'analogico. Lo stesso vale anche in altri campi: Non cambierei mai il mio rack di effetti e il mio ampeg valvolare per un simulatore. Non cambierei un quadro con una stampa digitale.Non cambierei mai i miei vinili e cd per un HD pieno zeppo di roba dove non posso toccare o sfogliare niente. Il digitale se non integrato con l'analogico distrugge il feeling con le cose con cui stai interagendo.
enry
Domenica 27 Gennaio 2013, 18.02.38
48
Non credo assolutamente che il cd sia destinato a sparire nel giro di qualche anno, si diceva così anche per i dvd dopo l'uscita del blu-ray e invece i film continuano a uscire in entrambi i formati, poi figuriamoci, proprio ora che è tornato di moda il vinile dopo 20 anni.Per il resto ha già detto tutto xutij.
xutij
Domenica 27 Gennaio 2013, 17.46.28
47
Roberto,posso parlare solo per me stesso,ovvio, ma per me la differenza è abissale : Avere un "qualcosa" in mano,disco,booklet,confezione che sia; per me è BASILARE. E' proprio il gusto di averlo che mi fa piacere. Un conto è sentire dei file,e un conto sapere che c'è un disco/dvd/vinile che gira nel suo apposito supporto. Stessa storia con i libri, mai e poi mai leggerò un libro su un apparecchio elettronico, è orripilante. Non so se hai mai sfogliato un libro vecchio,è un emozione unica ! Senti sotto le dita un qualcosa di importante. E credo che un vecchio file contenente pagine e pagine,per quanto vecchio possa essere, non potrà mai darti quelle sensazioni.
Roberto
Domenica 27 Gennaio 2013, 17.13.16
46
Bell'articolo, molto interessante, complimenti!! Io avrei una domanda però che va a monte di tutto ciò, che sta alla base, spero non sia troppo Off topic: HA ANCORA SENSO ACQUISTARE MUSICA SU SUPPORTO FISICO (cd, vinile, dvd) OGGI? E' da un po che me lo chiedo.. Il caro compact disc sembra da voci insistenti delle case discografiche che tra pochi anni scomparirà e su certi siti on line i cd li tirano dietro anche a 1 o 2 euro. La qualità di un compact è ovviamente milgliore degli mp3 ma è scomodo avere il supporto fisico sempre appresso. La "collezione di album" in un mondo dove tutto è alla portata immediata di tutti ha ancora un senso? La qualità di un cd è molto più elevata di quella di un mp3, ma non so quanti abbiano però allora un adeguato impianto stereo da poter notare la differenza. Il cd o vinile ha la copertina, il booklet, ecc, ma in internet se uno vuole approfondire i testi, la storia del gruppo c'è molto di più. Concludendo, mi stavo chiedendo appunto se ha senso ancora fare acquisti musicali su cd/vinile/dvd quando in un mondo tecnologico ci sono altre spese in più rispetto a una volta (adsl, pc che dopo un po è da sostituire). Il supporto fisico ha veramente un SENSO??? Grazie a chi mi vorrà rispondere..
Matocc
Domenica 27 Gennaio 2013, 16.15.14
45
@ Er Trucido: grandissime Fiere del Disco! un altro discorso si può fare per i primi 2 album di Ozzy le cui parti di basso e batteria nei remasters 2002 vennero risuonate da altri per problemi legali tra Ozzy e Daisley & Kerslake; poi le cose sono andate a posto e nelle ristampe 2010 sono state nuovamente incluse le tracce originali e io le ho prese con soli € 10 nonostante fossero uscite da pochissimi mesi (questo è culo!)
Er Trucido
Domenica 27 Gennaio 2013, 16.01.52
44
@Undercover: guarda mi ritengo fortunato che all'epoca lo saltai a piè pari e poi successivamente presi direttamente la versione remaster. Il caso ha voluto così @Delirious Nomad: capisco, io sinceramente non cerco più i dischi dei Death da una vita, però oltre alle prime stampe ci sono anche le riedizioni deilla Century Media in giro, mi chiedo se davvero nel mercato dell'usato non ci sia niente. Tra parentesi io girando le bancarelle con 40 euro mi sono preso i due dei Nocturnus e Grin dei Coroner nuovi, guarda online quanto li mettono
Undercover
Domenica 27 Gennaio 2013, 15.57.02
43
@Diego e meno male, quel lavoro con la prima produzione è letteralmente stato ucciso mannaggia a loro.
Delirious Nomad
Domenica 27 Gennaio 2013, 15.55.47
42
Nessuna utilità per il fruitore, certamente. Però (come ad esempio per Critical Mass dei Threshold) può essere l'unico modo di ottenere il disco. Per i Death é così, come peri Threshold il cui disco su internet costa minimo 30 €, per cui 18 li spendo volentieri. Al massimo ci guadagno un frisbee...
Er Trucido
Domenica 27 Gennaio 2013, 15.41.42
41
Anche i Nevermore rimasterizzarono Enemy of Reality dopo poco tempo perchè non erano soddisfatti del lavoro. è ovvio che alla fine si guarda caso per caso. Le ristampe dei Death come ho detto nell'articolo sono nell'occhio del ciclone attualmente, la domanda che mi pongo è questa: ha senso aggiungere un secondo disco di cazzeggi in sala prove ed i commenti di un tizio che non c'entra niente col gruppo all'interno di una ristampa e farla pagare 20 euro, tipo quella di Spiritual Healing?
Delirious Nomad
Domenica 27 Gennaio 2013, 15.15.58
40
Anche quello non mi scandalizza: so che non avevano potuto registrare Nothing come volevano proprio per mancanza di chitarre a 8 corde, e così una volta arrivate l'hanno rifatto, posso capirlo. Oltretutto i Meshuggah erano (e sono) ancora in fase molto creativa, il peggio delle ri-registrazioni é quando una band ormai alla frutta rifà una vecchia gloria per tirare avanti. Se non si capisce cosa intendo dico M-A-N-O-W-A-R.
Matocc
Domenica 27 Gennaio 2013, 14.35.02
39
gli stessi Meshuggah riregistrarono dopo 4 anni Nothing perché furono talmente soddisfatti delle nuove chitarre a 8 corde che la Ibanez fornì loro da voler risuonare tutto l'album (mentre per la batteria si usò un drumkit)
Delirious Nomad
Domenica 27 Gennaio 2013, 10.42.33
38
@enry: c'è anche il remix di Machine Head dei DP: disco remixato e disco originale. A me va bene, purchè senza costi aggiuntivi eccessivi.
enry
Domenica 27 Gennaio 2013, 9.57.27
37
La miglior cosa comunque sarebbe una ristampa che include il disco originale e la versione remastered, come fatto dai Flotsam and Jetsam per Doomsday, così almeno uno decide che versione gli piace di più, ma sono casi molto rari questi. Anzi, mi viene in mente solo questo a dire il vero.
Delirious Nomad
Sabato 26 Gennaio 2013, 22.41.18
36
Quindi sono afavore delle ristampe dei Death della Relapse: i primi album non ci sono più in giro.
Delirious Nomad
Sabato 26 Gennaio 2013, 22.34.35
35
Mi ergo a difesa delle ristampe (quelle utili, che reinseriscono nel mercato un prodotto esaurito) e i remaster per me sono ben accetti a perte il mio odio per le bonus track. Ma i remix. I remix! Li odio. Snaturano il sound originario e rovinano lo spirito del disco.
enry
Sabato 26 Gennaio 2013, 18.39.16
34
Concordo con xutij sulla Metal Mind, quasi sempre ristampe utili e fatte come si deve. Una nota sui remaster troppo invasivi che snaturano il disco originale, ci sarebbe da capire se i musicisti sono coinvolti o meno, se tutto è fatto dalla casa discografica è un conto, se c'è la supervisione e l'ok della band il discorso cambia e, anche se non va a sostituire l'originale, il nuovo sound lo considero 'ufficiale', anche se magari mi piace di meno. Un po' come succede per il restauro di un film, se il regista è coinvolto e dà l'ok al nuovo master si può discutere la qualità video, ma questo di fatto chiude i giochi e rende ufficiale il nuovo master a tutti gli effetti.
AL
Sabato 26 Gennaio 2013, 12.27.20
33
quoto i commenti 5 e 6. sul fatto poi, come di dice Trucido, di riproporre l'album appena uscito in versione limitata per me è un vero furto.. oltre a Formation dei Testament penso a Blackening dei MH...
xutij
Sabato 26 Gennaio 2013, 12.03.12
32
In linea di massima sono d'accordo con te Lambru,ma in questo caso specifico preferisco la nuova cover.
LAMBRUSCORE
Sabato 26 Gennaio 2013, 11.59.37
31
@Xutij, non sono d'accordo col cambio di copertine, non so t'immagini ad esempio un "Kill 'em all" o un "Nel sole" con cover diverse???
Er Trucido
Sabato 26 Gennaio 2013, 11.55.38
30
Fatto bene xutij, questa è la roba che va ristampata, nel mucchio roba interessante ce n'è
xutij
Sabato 26 Gennaio 2013, 11.51.59
29
Scusate se vado un po' fuori discorso (o quasi). Anche se non se ne è molto parlato,l'anno passato c'è stata la ristampa del secondo,e ultimo, disco dei thrasher americani Watchtower con una nuova copertina (più bella,a mio avviso) e senza bonus track. Magari a qualcuno può interessare. E citerei anche la polacca Metal Mind Records che da anni ormai ristampa roba underground (Prog,Thrash,Death per lo più) in digipack limitati a 2000 copie ciascuno. Scusate per queste segnalazioni fuori luogo e bell'articolo Diego,molto interessante.
LAMBRUSCORE
Sabato 26 Gennaio 2013, 11.36.26
28
Bravo Gianluca, (rif. commento n.1 ) io adesso richiedo un live (ben registrato, ovvio) dei Dominance, dovrò aspettare molto? O almeno un altro disco in studio.....
Er Trucido
Sabato 26 Gennaio 2013, 10.56.21
27
Occhio che non tutti i live sono genuini, spesso ci sono sovraicisioni in studio Comunque a quel prezzo l'ho preso anche io, mi mancava ed era conveniente.
BILLOROCK fci.
Sabato 26 Gennaio 2013, 9.34.33
26
ps: Ottima scelta per Bark at moon
BILLOROCK fci.
Sabato 26 Gennaio 2013, 9.33.33
25
Gokronikos: bravo concordo, infatti volendo si trovano bei dischi a prezzi modici e poi condivido con te il discorso dei live, ci sono band che dal vivo si esprimo molto ma molto meglio. !! painkiller: si si beh lo so, ma era giusto un esempio...
Gokronikos
Sabato 26 Gennaio 2013, 9.22.05
24
Sinceramente io ultimamente compro quasi solo live, cd o dvd che siano. Perchè? Perchè mi sono stufato dei suoni plasticosi dello studio! Io voglio sentire un suono "vero" di batteria, e se per sentirlo devo comprare un live... Bè, comprerò un live! Raccolte non ne ho, e l'unico remastered interessante è stato quello di Ozzy "bark at the moon" Che ha veramente un suono migliore dell'originale, e poi l'ho pagato 4,49 euro. Quindi... ben venga!
Undercover
Venerdì 25 Gennaio 2013, 22.28.22
23
E' un discorso che ho affrontato talmente tante volte che mi rompo a ripetermi, mi limito ai complimenti a Diego per l'articolo.
Painkiller
Venerdì 25 Gennaio 2013, 21.59.26
22
@Billo: certo che fai degli accostamenti...mettere Cobain e Manson al fianco degli altri...
Er Trucido
Venerdì 25 Gennaio 2013, 21.06.27
21
@master: sono d'accordo sul discorso passione, purtroppo a volte l'amore è cieco e si rischiano di prendere delle cantonate per questo @enry: grazie è ovvio che ci sono casi e casi e sta alla persona valutare. Sul discorso riedizioni a breve distanza mi trovi concorde al 100%, così come su quello del formato fisico come ben sai
enry
Venerdì 25 Gennaio 2013, 20.21.39
20
Ottimo articolo che praticamente dice già tutto. Le ristampe utili sono quelle di dischi usciti 20/30 anni fa e ormai introvabili, il resto è quasi solo per collezionisti. L'unica cosa che trovo ridicola e al limite della truffa sono le riedizioni di dischi usciti due anni fa ai quali si aggiungono uno scarto da studio e il solito dvd. Sulle rimasterizzazioni per me bisogna valutare caso per caso, quella dei Gorement per esempio è ottima, altre sono troppo invasive e alcune neanche si sentono. Sui demo dipende, quello dei Nile era introvabile, l'ho preso e mi è piaciuto. I Darkthrone invece mi pare che li abbiano già ristampati due o tre volte in poco tempo. Cofanetti e box qualcuno se ne vale la pena, quello gigante dei Kraftwerk con tutta la discografia per me valeva la pena. Per il resto io vado poco d'accordo con la tecnologia, quindi giusto Youtube per farmi un'idea sulle bands che non conosco; copie digitali, iTunes e simili non so manco cosa sono, e anche se lo sapessi io ho 'bisogno' del formato fisico.
master
Venerdì 25 Gennaio 2013, 20.17.35
19
personalmente apprezzo sempre i lavori ben fatti: ben vengano quindi remix o ri-registrazioni di album dei miei gruppi preferiti...al limite, se il prodotto è di scarsa qualità, evito di comprarlo; l'acquisto di album (e perchè no, il collezionismo) è una passione, non un dovere. nel caso in cui il prodotto non sia della qualità che speravo vedo il tutto come un'occasione sprecata, non come una specie di sopruso nei confronti dei fan (e quindi nei miei confronti)! ma per esempio ora sto ascoltano a traveler's guide through space & time...che dire...grazie BG! l
BILLOROCK fci.
Venerdì 25 Gennaio 2013, 19.38.08
18
Bell'articolo, che tocca i nervi scoperti dell'ascoltatore di musica. Non è facile dare una risposta precisa, si possono dare delle ipotesi come nello scritto sopra. Personalmente la colpa principale di un declino delle vendite è internet, ma anche di un mercato saturo di gruppi e gruppetti una fotocopia dell'altro. In questo caso come diceva il buon Radamanthis, un eventuale neofita è normale e fa bene ad approcciare usando internet, meglio buttare al cesso un disco masterizzato che 20 euro per disco originale, di una band che magari fa pure schifo. Certo i gusti cambiano, oramai l'elettronica si sta impadronendo non solo del rock ma anche del metal, e molti metallari / rockettari (tra cui io ) sono irritati da questo fiume in piena. Denoto in oltre anche una mancanza di veri idoli nelle nuove leve, sinceramente mancano al giorno d'oggi personaggio rock per l'eccellenza, che so un ozzy, un Manson, un Jimi hendrix, un kurt cobain, Freddie mercury ecc !! Ahimè ritroviamo come fantomatiche rock star lady gaga, e justine bibier... desolante !! Come si nota neanche io ho risposto alla fine, dico solo che andrò avanti per la mia strada, tenendomi stretto le mie band...
Surymae
Venerdì 25 Gennaio 2013, 18.18.53
17
Ho sempre odiato dal profondo le ristampe dei vecchi album con live, bonus track e quant'altro. Snaturano il pensiero originale dell'artista - che aveva concepito l'album con una certa tracklist, qui modificata dagli extra - e spesso non aggiungono assolutamente niente di nuovo. Si contano sulle dita di una mano le volte in cui ho trovato le bonus tracks all'altezza delle altre tracce (del resto se erano state scartate in primo luogo, un motivo ci sarà...). Diverso invece il discorso sulla rimasterizzazione, una manna dal cielo in caso di album molto vecchi: in ambito extra metal, ad esempio, ho apprezzato le ristampe del 1999 della discografia di David Bowie, che aggiornano il sound degli originali ma senza includere materiali aggiuntivi. I best of secondo me sono utili quando la discografia dell'artista è imponente, per due o tre album è un vero spreco. E poi, spesso vengono inclusi soltanto i singoli, senza tenere conto delle varie chicche "minori". I live non mi hanno mai interessato molto, al limite c'è youtube. In sostanza? Album originale sempre e comunque. Tutto il resto è quasi solo speculazione.
Er Trucido
Venerdì 25 Gennaio 2013, 15.45.37
16
@Painkiller: se noti nell'articolo ho proprio citato rust in peace come rimasterizzazione snaturata appunto @Madblade: è vero, l'ho detto pure io, ognuno è libero di fare quello che vuole con i propri soldi. Diciamo che in questo caso la polemica non è contro il pubblico, ma contro un certo tipo di sistema del music business. Il pubblico è giusto che sappia certe cose, essendo io per primo un acquirente di cd ho voluto fare il punto della situazione e magari sensibilizzare le persone a cercare le cose non solo aspettare che ristampino. Poi è chiaro è giusto valutare, io di solito guardo prezzo e contenuto e poi decido.
Painkiller
Venerdì 25 Gennaio 2013, 12.46.12
15
@Lord_of_all_fevers: nessuna polemica figurati. Se noti però ho precisato quali dischi ho ritenuto validi come remasters. Se ascolti bene i suoni di peace sells e so far sono davvero solo remixati enfatizzando più alcune frquenze rispetto all'originale e pulendo il suono da un po' di rumore di fondo. E stiamo parlando del primo remix e non di quello dello scrorso anno. D'accordo invece (come ho anche scritto) che altri non ne necessitavano proprio, a partire da rust in peace per quale concordo con te che sia stato snaturato vergognosamente
Le Marquis de Fremont
Venerdì 25 Gennaio 2013, 11.26.31
14
Personalmente non compro più supporti "fisici" ormai da tempo. I miei LP e CD sono in soffitta, dei CD mi sono fatto una copia digitale e compro il resto da iTunes o qualche volta direttamente dal sito come nel caso dei Manowar. Questo ti da il vantaggio di acquistare, a volte anche solo alcune canzoni. Ero attratto, per esempio, da un rimasterizzazione di In the Court dei King Crimson, perché effettivamente questi dischi degli anni '70, suonano bassi di volume e "impastati" anche nelle versioni CD. Oltre ai pezzi dell'album, ce n'erano il doppio di "demo" "remix", "version ...". Ho scaricato e comprato solo i pezzi dell'album. Punto. E' ovvio che sono specchietti per le allodole. Si salvano solo alcuni live che (almeno una volta era così) propongono delle versioni rielaborate ed allungate dei pezzi. Si vedano, per esempio, album come Yessongs, Rock in Rio (preso solo per Sign of the Cross cantato da Dickinson) o The Road Goes Ever On dei Mountain dove Nantucket Sleighride da 5 minuti sull'album, passa a 17 dal vivo. O If There is Something dei Roxy Music su Viva!, rispetto al brano sul primo album. Ma mi sembra che nel metal questa pratica ci sia poco. Cofanetti o altro, poi diventano inevitabilmente, accalappiatori di polvere. Au revoir.
Lord_of_all_fevers
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.46.09
13
@painkiller: non voglio aprire una polemica sui megadeth, ma le loro edizioni rimastered sono oscene... almeno, io sono "cresciuto" musicalmente con i loro dischi, le registrazioni originali, poi ho acquistato i remastered, ed è impossibile non notare che alcune parti siano diverse; alcune state eliminate, altre aggiunte... e c'è il dubbio che alcune parti siano state ricantate, o comunque modificate a posteriori, (questa è una cosa oscena) per non parlare delle bonus track che vanno dall'inutile all'irritante (my creation su rust in peace). questa secondo me è una mossa che non ha senso, senza contare che le precedenti stampe non penso soffrissero di particolari problemi di vendita; non me la voglio prendere con i megadeth, ma il discorso sarebbe lo stesso per qualsiasi gruppo, sarebbe pi intelligente la (comunque deprecabile) scelta di riregistrare il disco.... discorso diverso puo essere fatto per le ristampe del 2005 degli atheist, che permettevano anche a chi non aveva un giradischi di poterli ascoltare, e il materiale bonus era abbastanza piu significativo... non so quanto le prossime ristampe possano essere utili. comunque condivido in pieno l'articolo!! ahahahaha
Radamanthis
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.45.55
12
Questo il mio pensiero: con gli attuali infiniti mezzi per poter ascoltare musica online credo che le raccolte per i neofiti siano più che inutili, dall'ascolto ad esempio sul tubo di tutto un disco uno credo che si possa benissimo fare un'idea di come una band suoni o meno. D'altro canto trovo invece interessanti (ma soprattutto per i collezionisti) delle raccolte di inediti, di live/bootleg e di demo che soprattutto live di qualità decente e demo sono difficilmente trovabili in rete. Ben vengano invece i box set con edizioni completamente ri-registrate (non ri-masterizzate, a me sembra una cagata) perchè magari cambia la formazione della band ecc e quindi è interessante riascoltare brani magari degli anni 80 con un suono attuale e con la line-up attuale (Blind Guardian Memories Of A Time To Come e Gamma Ray Blast from the past). Mentre non capisco le raccolte di tutti i dischi passati mentre una band è ancora in attività (ultimo box set dei Blind Guardian). Detto ciò preferisco spendere il budget per la musica per nuove uscite che per raccolte di cui posso fare a meno o comunque che posso trovare in altri modi, e poi colgo l'occasione per urlare: ABBASSATE I PREZZI DI CD E DVD CAZZO!!!!! C'è la crisi!!!!!
Elluis
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.44.48
11
@Trucido veramente un bel articolo !! Il mio primo ricordo in tal senso risale a quasi 20 anni fa e non c'entra neanche col metal. Ero un ragazzino, avevo trovato un lavoro in un negozio di dischi e avevo notato questo: a dicembre, sotto Natale uscivano decine di album nuovi di artisti italiani, poi verso febbraio molti di questi artisti andavano a Sanremo, e una settimana dopo la fine del Festival, ri-uscivano gli stessi cd di Natale di questi artisti, con in più solo la canzone che avevano cantato a Sanremo (ovviamente sempre a prezzo intero). Ho sempre considerato questa cosa una solenne presa per il culo da parte delle case discografiche verso i clienti, indipendentemente dal fatto che quella musica mi faceva schifo, però mi è servito negli anni a venire, a fare attenzione a quello che avrei comprato. Ho preso per esempio a scatola chiusa le tre ristampe del 2005 degli Atheist, dato che li avevo in musicassetta, così come mi sono rifatto in cd la discografia degli Iron, uscita qualche anno fa e non a prezzo pieno (mi sembra 10 o 12€ l'uno). Ho evitato invece come la morte le ristampe dei Pantera e dei Death, di cui ho i cd originali, perchè pieni di demo-tapes, early versions, alcuni pezzi live a random, tutta roba noiosissima e di cui non me ne frega niente. Poi ci sono delle chicche che mi sono regalato, tipo la riedizione di Among the Living con incluso il dvd dello storico video "N.F.V.", a sole €9,99, oppure una versione super limited di Inferno dei Motorhead per i 30 anni del gruppo.
Madblade
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.21.20
10
@vitadathrasher: non credo nell'inutilità di un prodotto. Può essere interessante o meno, ma se un prodotto viene commercializzato è perchè si pensa possa avere un mercato. Persino l'ennesimo best of degli Iron Maiden può avere una sua utilità per chi non vuole o non può comprarsi tutta la loro discografia. E persino la tour edition di una-band-qualunque può avere la sua utilità... non so per chi ma di certo ce la avrà.
vitadathrasher
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.15.00
9
Tutto ciò che è ristampato in cofanetti, lettiere per gatti con sabbia annessa e remaster è inutile. Della serie: allunghiamo la minestra.
Madblade
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.14.13
8
Noto con piacere che questa volta la polemica non c'è. Mi sembra che siamo tutti d'accordo nel dire che se un prodotto è interessante (che sia ristampa/live/best of/remaster/ecc.), ognuno è libero di comprarlo o meno. Un prodotto viene fatto per essere venduto, sta poi agli acquirenti valutarne la bontà. Alcune cose rimarranno sugli scaffali in eterno, altre verranno acquistate. Ognuno ha il suo budget ed i suoi interessi. Se proprio voglio comprare la ristampa rimasterizzata con mezza bonus track di un disco che già possiedo saranno anche fatti miei. Discorso a parte è ricomprarsi i CD degli album in vinile o cassetta: la praticità del supporto digitale vale comunque la spesa (e gli Dei del metallo solo sanno che razza di spesa è stata... sigh!).
waste of air
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.01.45
7
@the void: i dischi dei syl sono stati stampati da poco in un box set con tutta la discografia in vinile..non so però dove si possa reperire: è rimasto online poche ore e non ho neanche fatto in tempo a vederne il prezzo!
Er Trucido
Venerdì 25 Gennaio 2013, 10.00.20
6
attenzione non dico no a tutto, dico solo di.valutare e stare attenti. ci sono opere meritevoli ed altre meno, ecco. certe ristampe ci possono.stare soprattutto per dischi molto vecchi, uno uscito.da poco ha bisogno di essere ripubblicato con qualche bonus, tipo quello che successe con the formation dei testament?
Painkiller
Venerdì 25 Gennaio 2013, 9.34.24
5
beh, abbiamo sviscerato il problema varie volte in altri articoli. Faccio un sunto delle mie idee in proposito: Raccolte: vanno benissimo per i neofiti, il tubo non è suffiente, specie se ascolti col pc o con lo smarphone e comunque spessosi trovano a prezzi bassissimi. Ci sono casi poi in cui un best of può essere l'occasione per riproporre la propria carriera in versioni differenti, riregistrate,...come memories of...dei Blind Guardian.Hanno fatto un grande lavoro e lo trovo tutt'altro che inutile. Live: se è vero che oggi registrare bene è meno costoso rispetto al passato è anche vero che con il live (magari anche video) si riesce meglio a comprendere il valore di una band o magari è possibile vedersi un concerto di una band che dalle nostre parti non è passata o non abbiamo potuto vedere. Ecco, forse oggi ha perso un po' di importanza il cd in luovo del video ma comunque non ritengo i live inutili. Edizioni speciali "tour" etc...: Dipenda da cosa vogliamo intendere. Se penso alle tour edition di ghost opera e poetry for the poisoned non posso che apllaudire l'idea, visto che entrambe portano a corredo un secondo cd con un concerto contenente alcune canzoni dello stesso album, senza attendere doppi e costosi live etc...Remaster: concordo sull'inutilità del 90% delle rimasterizzazioni e bonus track varie (di norma scarti o mezze canzoni) ma questo vale per album diciamo (giusto per creare uno spartiacque ma dovrei andare nel dettaglio di alcuni albums...)per le registrazioni fatte dal 1990 in poi. Più o meno da quell'anno i poi le tecniche di registrazione hanno fatto un definitivo passo in avanti rendendo disponibile un ottimo suono un po' a tutti senza spese eccessive (da qui la mia grande incazzatura per album prodotti coi piedi, tipo divine intervention degli Slayer). Ma ad esempio la rimasterizzazione di peace sells e so far so good dei megadeth ha reso quegli album moderni senza snaturali, ha tolto i difetti originari e ha reso merito alla qualità dei dischi. Quindi, come sempre occorre essere consumatori attenti e non sprovveduti, cercare di frenarsi quando esce qualcosa del proprio gruppo preferito se questo non è davvero diverso dal solito etc...ma non sento di dover dire no a tutto, a prescindere. Certe operazioni, per quanto commerciali, a me fanno solo piacere.
AL
Venerdì 25 Gennaio 2013, 8.29.46
4
anche per me se le case discografiche lo fanno significa che c'è richiesta. a me certe ristampe piacciono e me le compro. magari avevo l'album su cassetta di 20 anni fa e me lo ricompro su cd special edition.. ovvio che se una persona sta dietro a tutto spende un sacco di soldi.. ma questo dipende poi dal singolo ascoltatore. io Live after death l'ho su cd e su vinile perchè lo ritengo un capolavoro. i greatest hits invece servono solo se per conoscere la band ma poi è meglio comprare la discografia.. i box invece sono per collezionisti.
The Void
Venerdì 25 Gennaio 2013, 2.14.21
3
City originale in vinile, per esempio, non si trova più, visto che è stato citato da waste. Comunque oh, uccidetemi...ma "Let There Be Blood" degli Exodus mi piace un casino...anche di più, e assai, dell'originale! Fate voi O.O
Er Trucido
Venerdì 25 Gennaio 2013, 1.12.17
2
esatto waste hai centrato il punto: ognuno spende come vuole e c'è chi osserva di conseguenza e trae le sue conclusioni, domanda e offerta. il problema è se mi spacci una cosa "vecchia" per nuova aggiungendoci appunto due puttanate e facendomela pagare 20 euro
waste of air
Venerdì 25 Gennaio 2013, 0.52.11
1
Credo però che le ristampe vengano fatte in funzione della richiesta: se a molti importa più il demo del demo di un gruppo in auge 20 anni fa piuttosto che il disco di una band attuale che magari è anche bellissimo il gioco è fatto. Se una cosa viene fatta vuol dire che ha mercato, ergo è la gente che la compra. Il discorso poi vale per i box, le tour edition ecc..Ognuno ha il sacrosanto diritto di spendere i propri soldi come gli pare, c'è poi gente che osserva come spendiamo e agisce di conseguenza. Di recente hanno fin ristampato City in doppio cd! Che me ne faccio di due puttanate in più? Alla mia copia ci sono affezionato.
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