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Slayer - Decade Of Aggression
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( 12858 letture )
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Fotografare con un live album monumentale una prima parte di carriera da antologia, cogliendo la band in un momento di forma straripante ed in azione con i calibri migliori del proprio repertorio: è quanto gli Slayer si propongono di fare, nel 1991, con Decade of Aggression, un ideale testamento spirituale della line-up storica, appena abbandonata -per la seconda volta- dal drummer Dave Lombardo. Un tributo ad un grande ciclo che si conclude, quello che va dal blasfemo proto-thrash di Show No Mercy a quello più intricato ed articolato di Hell Awaits, dalla violenza rapidissima e glacialmente perfetta del devastante Reign In Blood, alle truci melodie e modulazioni sonore di dischi come South Of Heaven e Seasons In The Abyss, che segnarono la completa maturazione stilistica del quartetto di Los Angeles. Uno scrigno di dischi che hanno fatto la storia e la leggenda del thrash estremo e vengono qui sintetizzati in un live sincero, privo di sovraincisioni, nel quale l'act californiano sferra le sue mazzate più letali con la consueta efferatezza. Il lavoro raccoglie le migliori esibizioni registrate durante il Clash of The Titans Tour: nel primo dischetto è impresso lo show tenutesi al Coliseum di Lakeland nel luglio 1991, mentre nel secondo si trovano tracce relative a due date, la prima a Londra (datata 1990) e la seconda in California (San Bernardino, marzo 1991), per un totale di quasi novanta minuti di musica senza compromessi, contenenti autentici pezzi seminali del genere thrash resi con energia straripante e velocità, a tratti, ancor più elevata di quanto era stato su vinile.
L'antologia del massacro s'apre con la famigerata intro di Hell Awaits, titletrack del secondo studio album -che segnò un incredibile passo avanti nell'architettura del songwriting- eseguita in versione tiratissima e con un Tom Araya immediatamente ringhioso nella sua opera di adulazione. L'implacabile assalto ritmico è subito da headbanging: si passa senza sosta alcuna alla leggendaria The Antichrist, col suo riffone al vetriolo e le linee vocali da delirio, che trascinano la folla alla pazzia cerebrale, mentre Kerry King e Jeff Hanneman danno sfoggio immediato delle loro celebri ed incendiarie sezioni soliste che però -come in questo pezzo- sanno talvolta modularsi anche in qualcosa di più 'ragionato'. La tensione resta sempre altissima: come da tradizione, il terzo brano è War Ensamble, annunciato dal primo preludio 'parlato' di Araya ed eseguito superbamente, con una potenza, una carica ed una violenza implacabili, dall'impatto frontale clamoroso; veloce, compatta e sostenuta da riff taglienti come lame imbevute nel veleno, la canzone mostra una corazzata capace di infiammare le platee come pochi altri. Riascoltando questo disco sovverrà più volte la sensazione di trovarsi proprio là, sotto il palco, dinnanzi ai Signori delle Tenebre, e le emozioni che si susseguiranno saranno incontenibili. Si rallenta parzialmente con l'intro sinistra (ed inconfondibile) di South of Heaven, che lascia salire l'adrenalina prima di scatenarsi in un pezzo ancora poderoso, alla faccia di chi -all'uscita del platter di cui è titletrack- storse il naso dinnanzi ad un parziale cambio di stile che, pur sembrando ammorbimento era, in realtà, intelligente evoluzione. Il grugnito di Araya, che per tutto l'arco del disco sarà autore di una prestazione-monstre, esprime al meglio il tipico sound dell'act americano, che si trascina alla quinta traccia con gli inconfondibili rintocchi di batteria che annunciano l'apocalittica Raining Blood, la canzone per eccellenza di questa band: meglio ripararsi la testa, perchè sta per piovere uno dei riff più assassini e splendidi della storia della musica estrema, assieme ad una sassaiola massacrante che scatena definitivamente la violenza del mosphit. È il momento più cruento, perchè senza fermarsi un istante la band esegue con urgenza anche Altar of Sacrifice e Jesus Saves, un fomento crescente che coincide con un brano tra i più discussi (dai perbenisti) ed amati (dai fan), musicalmente terremotante nella sua sfuriata anticlericale. Un trittico spaccaossa teso a omaggiare lo storico masterpiece Reign In Blood: il primo, nel thrash, che godeva di una produzione nitida e tecnicamente priva di sbavature, nonostante l'asticella della brutalità si fosse alzata in maniera esagerata. Capolavoro che, nel 1986, permise alla band di issarsi tra i Quattro Pilastri del thrash; alla fine di queste tre bordate, s'innalza sincero il coro "Slayer! Slayer!" e la pelle d'oca è garantita. A questo punto, i quattro squartatori iniziano ad attingere a piene mani dal recente Seasons In The Abyss, un po' per omaggiare l'ennesimo discone e un po' per dare respiro -eufemismo- alla folla: la terna costituita da Dead Skin Mask, Seasons in The Abyss e Mandatory Suicide concede guizzi di melodia senza pregiudicare l'energia, che torna a fibrillare intensamente con le bordate di Angel Of Death, un'orgia di sangue che folgora definitivamente i neuroni ancora carbonizzabili, un'esecuzione di massa a ritmi incessanti che chiude il primo disco senza far prigionieri. Si ricomincia con Hallowed Point e Blood Red, altri riferimenti doverosi all'ultima fatica in studio: ben otto sono infatti i pezzi tratti dall'album datato 1990, mentre il secondo piazzato per numero di estratti risulta, ovviamente, Reign In Blood, con cinque brani. Die By The Sword e Black Magic, schegge infernali risalenti al debut, e Captor of Sin, dall'EP Haunting The Chapel, riportano indietro le lancette del tempo e dimostrano l'altissimo potenziale live di cui godono. Gli Slayer le suonano con ancor più crudezza delle originali, senza perdere un solo grammo di feeling, anzi, guadagnando in fascino, eseguite da chi il thrash metal ha pesantemente contribuito a inventarlo. È fondamentale sottolineare la spinta robusta conferita al four pieces dal drummer Dave Lombardo: il tempo dimostrerà come sia un ingranaggio insostituibile nell'economia di questa formazione, senza nulla togliere a chi lo rileverà. La cinica furia che emerge dalla sua performance dietro alle pelli è impressionante e crea, unitamente agli assoli atonali al fulmicotone di King ed Hanneman, una vera macchina da guerra, indelebilmente impressa nei solchi di questo disco. Si torna a note recenti con Born of Fire, Spirit in Black e Expendable Youth nelle quali si pesta, comunque, durissimo: fa quasi sorridere il pensiero che i dischi post-1986 venissero bollati come più leggeri e melodici, e basta riascoltare queste mazzate -intervallate da un altro classicissimo come Postmortem, con le sue scorribande da headbanging, la ritmica da orgasmo, i suoi riff mozzafiato e le improvvise accelerazioni- per accorgersene. I pezzi ottantiani, indubbiamente, restano i più validi, e non ci si potrebbe mai stancare di ascoltarli; chiusura affidata al secondo estratto da Haunting The Chapel, quella Chemical Warfare che ribadisce l'incredibile attaccamento alle proprie radici del popolo di cuoio & metallo. Gli stop'n'go e l'immancabile "Fuck it up!" lasciano sgorgare le ultime stille di adrenalina: il massacro è terminato.
Se volessimo cercare il pelo nell'uovo, punteremmo il dito contro la scelta di attingere poco da un capolavoro come Hell Awaits (solo un pezzo), probabilmente a causa dell'eccessiva lunghezza e complessità delle tracce incise in quel full length; ma almeno una Kill Again non avrebbe sfigurato, magari se preferita ad uno dei tantissimi episodi più recenti. Non ci sono altre 'grandi escluse', anche se Ghost of War, Evil Has no Boundaries o Metal Storm/Face The Slayer, tanto per dirne alcune, avrebbero significato moltissimo per non pochi fans dell'act californiano. Inoltre, nonostante la registrazione sia ottima, forse pecca dal punto di vista dei volumi, che non sono sufficientemente alti da garantire la totale soddisfazione dei thrashers alla ricerca di decibel ribelli. Ad ogni modo, le venti tracce registrate sintetizzano efficacemente la grandissima forza d'urto di questo quartetto brutale e dal sound urgente, che conferma la sua straordinaria bravura anche on the road e si lancia nel proprio futuro dopo aver riccamente celebrato il proprio passato: Decade of Aggression è un live-gioiello, assolutamente immancabile nella collezione di ogni fan del thrash e dell'heavy metal in generale, una preziosissima testimonianza di quello che una band mitologica come gli Slayer è capace di fare; un'antologia 'vera', genuina e verace che rende ancor più completa ed invidiabile una discografia fino a quel momento perfetta.
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VOTO LETTORI
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79.47 su 101 voti [
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71
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IL Live per antonomasia.. Basta leggere la scaletta.. Una sorta di epitaffio preventivo. |
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Un live da paura..una sorta di best off.Ottima scaletta e prestazione della band mostruosa.Gli errori di esecuzione e la produzione non eccelsa contribuiscono a rendere l\'album piu\' convoilgente. |
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Gli Slayer All apice della loro carriera, speriamo qualcuno arrivi al loro livello sarebbe un toccasana per tutti |
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Io ne ho una copia sempre in macchina e lo ascolto almeno una volta al mese.... live fantastico voto 100 |
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....disco monumentale....un best of....di una potenza inaudita.....dei primi dieci anni della loro carriera....alzate il voto....questa e' musicaaaaa...... |
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Grande live, manifesto della prima parte della loro carriera con un unico difetto: pochi pezzi da South of Heaven, non so spiegarmi il perchè... |
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Peccato electric ho ricordo di un pogo fuori misura addirittura uno è stato prelevato e portato via in ambulanza... Gli slayer comunque qui erano al top |
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Quella volta dovevo andarci pure io ma mi ero ammalato. Vi invidio. |
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Ricordi painkiller? Un concerto seminale come impatto attitudine e violenza... E anche i fans erano diversi rispetto ad oggi |
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@thrasher: abbiamo respirato un po’ della stessa insana aria quel di al Palatrussardi. Memorabile. |
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Li vidi in questa tournée a Milano e fu massacrante... Come loro live non c'era nessuno al pari... La gente volava anche con dead skin mask |
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Mai piaciuti i live album.
Fanno eccezione soltanto pochi esempi come It's Alive dei Ramones o Aprite i vostri occhi dei Litfiba.
Decisamente meglio i dischi in studio, nel caso degli Slayer questo l'ho sempre reputato trascurabilissimo anche rispetto al disco di studio meno bello. |
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@Tbone, che bello, mi sarebbe piaciuto vederli piu' volte con i diversi musicisti perche' sono tutti eccellenti come dici tu. Io li ho visti purtroppo solo una volta ma con la formazione originale una decina d'anni fa. Un'esperienza "mistica", mi sono anche commossa, hahaha! |
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Ho visto gli slayer più volte in vita mia, con Gary holt, con Paul bostaph, con Jeff Hanneman e Dave lombardo e devo dire che la formazione originale aveva tutto un altro tiro, nonostante Paul e Gary siano dei signori musicisti. |
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Ovviamente non stonato in senso letterale, ci mancherebbe! ma nel senso che hanno eseguito i pezzi alla perfezione in altre occasioni |
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Come non quotare alla grande il #55!!! @Fabio, si' forse in un'epoca in cui si ricerca costantemente la perfezione tecnica puo' risultare un lavoro stonato x i posteri, ma ,riprendendo la recensione, si avverte "la grandissima forza d'urto di questo quartetto brutale e dal sound urgente" imo |
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Beh dal vivo l'errore ci sta. Sono esseri umani non robot, poi è anche il bello della musica dal vivo, io personalmente quando vado ad un concerto penso più a divertirmi che a controllare che i musicisti non sbaglino una virgola. Poi Dave lombardo non si tocca a prescindere 😁 |
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L'utente thrasher faceva notare l'errore tecnico di DAVE LOMBARDO (a cui si aggiungono altre piccole imperfezioni qua e la), anche +ttosto evidente. La cosa, già di x se inconsueta (un errore marchiano in un disco ufficiale), normalmente, dovrebbe essere abbastanza scandalosa. Personalmente anch'io mi trovo d'accordo con chi invece esalta il fatto che non abbiano ritoccato il disco. Gli SLAYER a quel punto della loro carriera non dovevano + dimostrare niente a nessuno, e credo che la maggior parte dei Fans lo abbia capito e apprezzato, perdonando un imperfezione ad un autentico idolo, nonché professionista indiscusso, rendendolo così anche un po' + umano. Ed il Live + veritiero. Resta però l'errore x i posteri, e un sound generale non all'altezza della caratura della Band. |
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Uno dei live più belli della storia del metal, punto!!!! Ottima summa di una prima fase di carriera insuperabile. Una prestazione violenta e coinvolgente che mette i brividi, una serie di pezzi epocali che tra l'altro, eseguiti spesso senza soluzione di continuità, lasciano l'ascoltatore letteralmente senza fiato. Sì, magari un pezzo in più da Hell Awaits e South of Heaven l'avrei gradito pure io, ma alla fine chissenefrega... gli Slayer dal vivo erano devastanti come forse nessuno mai; tenuto conto di questo, il discorso sulla scaletta va a farsi benedire (o piuttosto maledire?). Questi sono 90 minuti da apoteosi metallica. Voto lettori 71?!? Ma che è 'sta roba?!? Qui è 100 con lode e bacio accademico!!! |
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@thrasher, si dice che gli scivolo’ proprio il piede e infatti si sente che cerca di supplire con l’altro pedale, un genio, solo lui se la poteva pensare a quella velocita’!!! C’è anche piu’ di un’imprecisione nelle chitarre, dimostra che hanno mantenuto la parola nel voler fare un vero live. X me meglio gli errori che non sottraggono nulla al tiro piuttosto che le robe ritoccate... Immensi! |
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Però a loro non interessava... nessun ritocco niente di niente... questo Live doveva essere una polaroid di come era la band in quel momento... devastante e anche se c'è la stecca, facciamola sentire...questo Live è veritiero |
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Non me ne sono mai accorto devo dire |
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Ma solo io ho sentito la stecca clamorosa che fa lombardo su Angel of death nel momento delle doppie casse da sole? |
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Mah..io non rimasterizzerei nemmeno questo. Odio le remasterizazzioni, parere personale, comunque la produzione sì non è il massimo, la scaletta e soprattutto l'esecuzione è eccellente. Gli Slayer migliori che chiudono il loro miglior periodo. Dopo sempre su ottimi livelli ma non più a questi vertici. |
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Credo che una Band iconica, idolatrata, ma soprattutto brava come gli SLAYER, a maggior ragione a quel punto storico della loro carriera, un po' all'apice se vogliamo, avrebbe meritato un Live con una resa sonora migliore. Scaletta, esecuzione e interpretazione assolutamente di livello, alcuni brani addirittura resi migliori rispetto all'originale. Ma se confrontiamo il sound dei Live storici di dieci, venti o + anni prima, con tecnologie tra l'altro estremamente inferiori, sembra un bootleg fatto col mangiacassette. Rick Rubin bocciato. Una vera occasione persa x immortalare un momento storico irripetibile x milioni di fan. Questi sono i dischi che meriterebbero un remaster. Non quelli che andavano bene così. Fortuna che quella tournee l'ho vista dal vivo. Indelebili i ricordi di un DAVE LOMBARDO mostruoso, disumano, dello sguardo assassino di ARAYA, in una recitazione degna di Hopkins, e di un glaciale JEFF HANNEMAN a pochi passi da me. |
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Oggi è il 2 maggio...Jeff Hanneman VIVE! JEFF HANNEMAN VIVEEEEEE! VIVEEEEEEEEEEEEE |
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Anche per me un live epocale. Slayer al massimo della forma. La doppietta iniziale e' da infarto. Ricordo ancora quando comprai la doppia cassetta e la consumai di brutto. La registrazione forse non era proprio il massimo e ricordo che all'inizio il bilanciamento Hanneman / King non era proprio perfetto ma va bene cosi. Pochi anni dopo li vidi per la prima volta allo Stadio Olimpico e ebbi l'occasione di conoscere il grande King dopo il soundcheck. |
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Anche x me uno dei piu’ bei live della storia, suoni naturali, potenza devastante e precisione insieme, proprio come suonava questa mitica formazione dal vivo! Necrophobic sarebbe stata la degna ciliegina sulla torta x me |
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Live strepitoso, scaletta mostruosa. Forse non 100, ma ci va molto vicino |
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Voto 100... violenza inaudita |
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È sufficiente scorrere la track list delle song eseguite per comprendere il valore di questo live Esecuzione a livello chirurgico come da prassi slayer. Se già nelle studio version i brani sono molto belli (per usare un eufemismo ) qui nella versione live acquistano un alone mistico catartico. Probabilmente con questo live, gli slayer ci consegnano ( e consegnano alla storia dell' heavy metal ) uno spicchio di thrash di inestimabile valore e qualità. Per chi è un follower del thrash bay area ( e non solo ) un doppio vinile da avere (imho) |
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altro che big four..questi sono il big one!!!eccezionali un disco incredibile,un assalto frontale inaudito grandi slayer 95 |
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Voto lettori imbarazzante comunque...capisco ci sia qualcuno che non abbia digerito la produzione,ma la performance della band in quest'album è incriticabile,bah... |
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mmmh mmmh per me numero uno (cit.) |
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Con live after Death degli iron e alive in athens degli iced earth fa parte della mia top 3 ! |
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E io quoto Metal Shock! Per tutti quelli che non hanno questo fantastico live....nel reparto musica di una grande catena di librerie praticamente ve lo tirano dietro!!!!😁 |
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Quoto i commenti sotto, e dico che questo disco live e` uno fra i piu` belli e distruttivi di sempre. Hail Slayer!!! |
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Sono d'accordo con te, anche se per me i Big 4 non hanno senso, il thrash è anche altre band. |
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onore agli Slayer, l'unica banda tra i big four a mantenere ancora la bandiera del Thrash vero |
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i migliori distanti anni luce dalle altre bands . |
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Oggi son 3 anni dalla morte di Jeff, R.I.P. |
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Immensi ! Araya, King, Lombardo, Hanneman (rip), così voglio ricordare gli SLAYER !!! ....and the hell awaits .... |
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Riascoltato ieri dopo averlo trovato in vinile ad una fiera. Tracklist ottima, loro delle macchine da guerra come sempre e Araya lo preferisco live che in studio. E in dolby 5.1 i decibel ci sono, eccome! Spettacolare. |
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Non riesco a dimenticare Araya su The Antichrist assolutamente devastante! |
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Un altro live da consegnare alla storia,suonare a questi livelli è qualcosa di inumano,cosi' come assistere ad un loro concerto.. |
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Grande live, concordo in plenum con il recensore sul pelo nell'uovo, e aggiungo la mancanza di un'altra traccia stupenda, criminally insane, che avrei molto apprezzato.. :/ tuttavia amen, voto 95! |
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Fantastico...basterebbe per dargli 100 solo il fatto che racchiude pezzi da No Mercy a Seasons, tutti capolavori. Uno dei migliori live del metal. |
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capolavoro...peccato non ci sia il dvd...voto 10!!!!!!!!! da paura south of heaven\raining blood\altar of sacrifice\jesus saves |
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Gran disco, grande scaletta...peccato la registrazione non proprio ottima! |
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Visti dal vivo a Milano nel 1989 (South of Heaven tour) e nel 1991, all'epoca del servizio di leva. Ricordi indelebili... Concordo con la recensione: qualcosa in più da Hell Awaits (ma anche da South of Heaven) avrebbe reso la scaletta più varia e completa. |
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Micidiale e fantastico! Esattamente come loro! |
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Uno dei dieci live album di tutti i tempi. Punto. |
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@maxslayer: grande! la mia prima volta slayer è stata solo nel '98... |
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@MAXSLAYER: concordo pienamente, l'heavy metal in tutte le sue forme è una vera e propria scelta di vita, una fede da condividere giorno dopo giorno. METAL RULEZ! |
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Ragazzi questo e tra i piu grandi live del matal ma scherziamo questo doppio e tra i piu enormi live della storia della musica e i ricordi ancora tra i piu fantastici della mia vita perche ho visto la data dal vivo di questo album a milano e giuro che e un vanto per chi entra con vera pasione in questa scelta di vita perche e piu forte di qualsiasi fede |
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Anche il mio primo album degli Slayer è stato questo, amore a primo udito |
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@AL .....ottima scelta per iniziare a conoscere gli SLAYER!! |
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lo messo in stereo proprio ieri.. da pauraaaa!!! il mio primo album degli slayer!! |
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grandissimo album!!! l'ho visto l'altro giorno nel mio negozio di fiducia a 9.90€ però ero senza soldi....a giorni sarà mio |
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Solo una parola: onnipotenza. |
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Il meglio degli Slayer. Personalmente, io avrei trovato un posticino anche per "Spill The Blood", brano che ho sempre amato, ma è un piccolo dettaglio. 90/100 |
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Una bomba! Gli Slayer al top! |
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Fantastico, una bomba sonica oltremodo assassina...Il live thrash per antonomasia\m/ |
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una botta... ricordo che quando uscì vidi l' LP in vetrina in un negozio della mia città- mai avrei pensato che li avrei visti dal vero e in 3 occasioni (10, 15 e 20 anni dopo!!!!)- e rimasi molto colpito nonostante ai tempi li conoscessi solo per sentito dire, di lì a poco cominciai ad ascoltarli. la setlist è magnifica e in questo doppio live si percepisce tutta la potenza e la furia che la band sprigiona ad ogni nota. magnifico |
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Un doppio capolavoro...... |
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non ce l ho questo cd !! ma vedendo la scaletta e per il fatto di essere un doppio cd, sicuramente dev essere un mezzo capolavoro !! |
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Che scalettone!!! uno dei più bei live album che abbia mai sentito! |
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