|
01/12/23
KARMA
ALCHEMICA MUSIC CLUB - BOLOGNA
|
|
Black Sabbath - Seventh Star
|
( 9885 letture )
|
L'insolito "Black Sabbath featuring Tony Iommi", con la sola immagine del chitarrista inglese sbrigativamente appiccicata in copertina, si legge pi come un sinistro avvertimento, piuttosto che come una stuzzicante premessa all'ascolto. Allora qualche dubbio ti viene, perch se anche per le uscite soliste del musicista di Birmingham si sarebbe dovuto aspettare il 2000 (Iommi), il disco sembra fare di tutto per mettere l'ingombrante nome della band in secondo piano. Orfano gi nel 1985 di David Donato, Bill Ward e Geezer Butler (unico membro fino ad allora permanente), ci che rimane dei Black Sabbath si vede dunque costretto, per il rispetto di un vincolo contrattuale, a garantire un'uscita discografica che ne porti il nome: tocca quindi ad uno stressatissimo Iommi, armato di baffi d'ordinanza e giubbottino in pelle pesantemente sfrangiato, farsi carico di un compito tanto improbo, soprattutto nei confronti degli esigenti fan. La sua figura, coraggiosamente sola in mezzo alle sabbie del deserto, sembra richiamare un parallelo storico/artistico col tormento mentale sofferto da Sant'Antonio d'Egitto, figura storica alla quale il chitarrista sembra dedicare non solo la decorazione in retrocopertina ma anche alcuni versi di Sphinx e Seventh Star (let my spirit go, lead my burning soul to resta thousand chanting souls, waiting judgment from Gods handthe pyramids will fall" e ancora "the star will rise again, until destiny is done").
Il dodicesimo album targato Black Sabbath vede quindi la luce come prodotto musicalmente solista ed affidato in sede di registrazione alle cure di nomi affidabili e blasonatissimi -ulteriormente rimescolati in occasione del successivo The Eternal Idol- quali Glenn Hughes (ex bassista e cantante di Trapeze e Deep Purple), Dave Spitz ed Eric Singer. Viene inoltre riconosciuto come membro ufficiale il tastierista Geoff Nicholls, che insieme a Hughes e Jeff Glixman collaborer ai testi. Il gustoso quanto drammatico aneddoto iniziale viene ben presto dimenticato, dal momento che -almeno nella sua prima parte- Seventh Star suona come un album dei Sabbath, dei "moderni" Sabbath anni Ottanta, a tutti gli effetti. Per quanto impercettibilmente guitar-oriented, nel disco prevale ancora quel contrasto tra il pesante grigiore dei cieli inglesi e l'agilit con la quale la band sa correre sotto di essi, forte della sue professionalit. La batteria di Singer, ingombrante e riverberatissima come imponevano i tempi e le laccate pettinature, pesa come un ritmato macigno su tutte le composizioni: dalla tuonante opener alla ballad non ispiratissima che la segue, questi sono Sabbath suadenti e forse ammorbiditi, rilassati, complici e tuttavia capaci di guadagnarsi l'agognata pagnotta, mentre le canzoni richiamano video con il talco pronto ad esplodere ad ogni percussione del rullante. Dalla semplicit trascinante di Turn to Stone, che con i suoi tre minuti e trenta sembra fatta apposta per l'ascolto radiofonico, all'inarrestabile marcia orientaleggiante della title-track, l'album propone un ascolto facile (sulla riuscita o meno di No Stranger to Love i fan sono tuttora profondamente divisi), ma non una prova svogliata, complice l'eccellente performance di Hughes alla voce, e ci si chiede quale impressione avrebbe destato un'opera del genere scevra del gossip iniziale e candidamente firmata, ulteriormente personalizzata dal solo Iommi. La somma delle parti di Seventh Star suona come un disco parzialmente inespresso, forse per l'intenzione, o piuttosto l'umana debolezza, di tenere il piede in due staffe piuttosto distinte, assicurando una pacata coesistenza tra le aspirazioni creative personali, pi dedite all'introspezione ed all'elaborazione mistica, e le diverse influenze che la band aveva progressivamente perso per strada. Tuttavia, i quaranta minuti di musica messi sul piatto sono, nonostante i citati affanni e defezioni, atmosferici e profondamente musicali, pronti a sterzare con decisione di fronte alle banalit, reagendo col corposo blues di Heart Like a Wheel alla commercialit smaccata di Danger Zone ed Angry Heart, capaci in sintesi di quella magia di convincere con ci che, almeno in apparenza, pare poco.
In un decennio pi incline al godereccio scintillio del glam piuttosto che al sinistro doom della provincia britannica, Seventh Star suona inevitabilmente contaminato ma non svenduto, gentilmente imbastardito, di certo non imprescindibile, ma portato a casa con senso pratico ed indubbia dignit di fronte alle circostanze avverse. I tormenti non si sarebbero infatti esauriti con la pubblicazione: all'album segu un tour durante il quale Hughes ebbe gravi problemi con la voce, che si deterior a causa di un pugno alla gola ricevuto durante una lite con l'ex manager del gruppo Don Arden. Dapprima si tent di rimediare facendo cantare Hughes in playback (la voce originale era del tastierista Nicholls), successivamente si decise di licenziare il cantante per sostituirlo con il compianto Ray Gillen. Nonostante tutto, l'uscita sfrontatamente targata Black Sabbath un vinile che scorre placido ed imperturbabile come il miglior classic rock, ordinato ed un filo scolastico nelle finali derive AOR, esclusivamente consapevole del suo presente e senza velleit progettuali, n di artistica continuit. A distanza di ventisei anni, l'augurio che il polistrumentista figlio di immigrati italiani possa risolvere i problemi di salute che lo hanno recentemente afflitto con la stessa efficacia con la quale impacchett questo disco, che di sicuro "non conquist il mondo...ma sarebbe potuto risultare molto peggio". Vale, Tony.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
39
|
Album dai pi sottovalutato, non si sa ancora per quale ragione. E\' un album semplicemente BELLISSIMO. Che poi di Black Sabbath ci sia solo il nome (pi per volere della casa discografica) un altro conto, ma da qui in poi inizier la \"seconda fase\", quella col solo maestro Iommi al timone... e per quanto mi riguarda l\'inizio di una serie di album MAGICI: Il qui presente, con alla voce Hughes, favoloso, un grandissimo album heavy/rock con i classici riffs di Tony e canzoni da paura... da \"In For The Kill\" a \"No Stranger To Love\", alla possente ed epica title-track, alla fantastica (e forse mia preferita) \"Danger Zone\" e \"Angry Heart\". Insomma, se amate il VERO sound rock/metal, questo disco da possedere e amare, altro che storie!!! |
|
|
|
|
|
|
38
|
Grande disco con un grande cantante anche se l'avessero pubblicato con Ray Gillen che aveva fatto inizialmente l'album. Questo LP veramente intrigante e particolare per me un 85 pienissimo. |
|
|
|
|
|
|
37
|
Bel disco, anche se di fatto un album solista di Iommi, per cui si distanzia un po' dal suono di tutte le formazioni precedenti dei Sabbath. Ottimi sia i brani pi tirati (In for the Kill, Turn to Stone, Danger Zone) che quelli pi blues (Heart Like a Wheel). Forse un po' troppo corto (se non sbaglio non arriva ai 35 minuti). Ottimi anche gli altri due dischi fatti da Iommi con Hughes. |
|
|
|
|
|
|
36
|
Album minore ma piu che dignitoso. un bel dischetto di heavy metal. Peccato per Iommi e Hughes che al lepoca erano pieni di coca da far schifo e gestirono male tutto il periodo e relativo tour. da riscoprire |
|
|
|
|
|
|
35
|
I sabbath alla fine sono Tony Iommi....anche quest albulm fiochissimo! |
|
|
|
|
|
|
34
|
Comperai il vinile alla suasa uscita, e nonostante sia a tutti gli effetti un album di Iommi e Hughes come il bellissimo Fused bellissimo. Poco importa se non suona come Sabotage o Mob Rules..Un musicista come Iommi ha sempre dimostrato di sapersi evolvere esplorando vari aspetti della propria arte filtrandoli attraverso una grandissima personalita stilistica, basterebbe la title track, ma tutto lalbum si mantiene su ottimi livelli. |
|
|
|
|
|
|
33
|
Scusate, non so perch mi ha scritto quattro volte il commento. Magari ho fatto del casino io. Vi prego di cancellare quello che di troppo! |
|
|
|
|
|
|
32
|
Quello che salta subito alle orecchie ascoltando questo album il suo essere... anomalo. Suona poco Sabbath, anche se in qualche frangente sembra anticipare alcune cose di The Eternal Idol, quasi fosse un passo obbligato per poter aprire una nuova fase nella storia della band, una fase stilisticamente abbastanza diversa da ci che c'era stato nel passato (pi o meno recente). Ad ogni modo rimane un bel disco! Almeno met delle canzoni sono notevoli. Voto 80 |
|
|
|
|
|
|
31
|
Quello che salta subito alle orecchie ascoltando questo album il suo essere... anomalo. Suona poco Sabbath, anche se in qualche frangente sembra anticipare alcune cose di The Eternal Idol, quasi fosse un passo obbligato per poter aprire una nuova fase nella storia della band, una fase stilisticamente abbastanza diversa da ci che c'era stato nel passato (pi o meno recente). Ad ogni modo rimane un bel disco! Almeno met delle canzoni sono notevoli. Voto 80 |
|
|
|
|
|
|
30
|
Quello che salta subito alle orecchie ascoltando questo album il suo essere... anomalo. Suona poco Sabbath, anche se in qualche frangente sembra anticipare alcune cose di The Eternal Idol, quasi fosse un passo obbligato per poter aprire una nuova fase nella storia della band, una fase stilisticamente abbastanza diversa da ci che c'era stato nel passato (pi o meno recente). Ad ogni modo rimane un bel disco! Almeno met delle canzoni sono notevoli. Voto 80 |
|
|
|
|
|
|
29
|
Quello che salta subito alle orecchie ascoltando questo album il suo essere... anomalo. Suona poco Sabbath, anche se in qualche frangente sembra anticipare alcune cose di The Eternal Idol, quasi fosse un passo obbligato per poter aprire una nuova fase nella storia della band, una fase stilisticamente abbastanza diversa da ci che c'era stato nel passato (pi o meno recente). Ad ogni modo rimane un bel disco! Almeno met delle canzoni sono notevoli. Voto 80 |
|
|
|
|
|
|
28
|
Ancora una volta il gran cerimoniere si affida all'ugola di un ex Purple ed il risultato strabiliante. Disco in s e per s anomalo nella discografia del Sabba Nero, ma imprescindibile per capire la grandezza del duo Iommi-Hughes. Quest'ultimo all'epoca, malgrado fosse disfatto ad sostanze pi o meno lecite, era ancora una potenza assoluta come attestano Heart like a wheel in cui la sua voce letteralmente fa meraviglie (e Iommi piazza uno dei suoi migliori assoli di sempre) ed In memory in cui il cantante raggiunge vette disumane. Ma tutto l'album, assai variegato, splendido. Dal metal terremotante di In for the kill alla ballata No stranger to love, dall'HR di Turn to stone alla bellissima Seventh star. A mio avviso degno di stare a fianco di altri classici. 80 |
|
|
|
|
|
|
27
|
Come ha scritto qualcuno,questo disco potrebbe benissimo intitolarsi solo Iommi!! ad ogni modo un buon album hard rock,tranquillo che svela un lato piu' melodico dei sabbath..come se i Bon Jovi,fosser piu' cupi. |
|
|
|
|
|
|
26
|
allora considerarlo dei black sabbath e' un po' forzato poi pero' e' un disco stupendo iommi e hughes da brividi .....90-95 |
|
|
|
|
|
|
25
|
Altro Capolavoro questo Seventh Star, Voto: 89/100. Semplicemente un lavoro GRANDIOSO con dei riff tra i migliori della carriera di Tony Iommi, canzoni una pi bella dell'altra e poi la Durata 34 min. che si ascoltano con immenso piacere, per poi ripetere l'ascolto all'infinito. |
|
|
|
|
|
|
24
|
Questo disco c'entra poco con i Black Sabbath, al pari di Come taste the band con i Deep Purple. Ma che problema c'? Si fanno ascoltare al meglio, e quindi il mio voto pi che positivo. |
|
|
|
|
|
|
23
|
stupendo! un disco perfetto... anche se la line up del sabba e assente, il platter non mostra mai il fianco..e nonostante sia uno dei dischimeno conosciuti del sabba, bhe c' da congratularsi per il risultato che moltissime band che sia allora che oggi si sognano ..voto 86 fate voi..ascoltatelo!! |
|
|
|
|
|
|
22
|
richiamato anche dal titolo piu' che un disco dei Sabbath e' un solista di Iommy, aggravato dal fatto che i musicisti che ne fanno parte con i Sabbath precedenti non centrano nulla tranne per Geoff Nichols vero 5 membro in penombra aggiunto. Il buon Iommy da vecchio lupo di mare qual'e' radunando degli illustri session man dell'hard rock (Eric Singer alla batteria ora Kiss e Dave Spitz al basso) a pero' dato vita ad un ibrido, con buone soluzioni, ma pur sempre un ibrido deludendo le attese. Sostanzialmente e' un buon lavoro ma niente piu'. Neanche "sua maesta'" Glenn Hughes (qui solo cantante) che con tutto il fascino e carisma della sua splendida voce non riesce ad elevare la qualita' del disco al livello che meriterebbe. Immaginatelo con i vari Ozzy, Dio, Appice, Butler, Gillan, Murray, Powell etc ? Ok, ok chiedo forse troppo. |
|
|
|
|
|
|
21
|
A me piace molto questo album anche perch adoro glenn hughes (anche no stranger to love a me piace). Effettivamente di sabbath non ha molto ma essendo stata una imposizione della casa discografica non credo che si possa imputare qualcosa a Iommi. |
|
|
|
|
|
|
20
|
addirittura "una mezza merda"....a me sempre sembrato una bomba...un grande album,ottimi musicisti..album sottovalutato. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Per me invece i Black Sabbath sono Iommi e questo il primo disco in cui ne abbiamo la riprova inconfutabile. pienamente un disco dei Sabbath; anzi,secondo me avrebbero dovuto usare il moniker anche per il pi recente FUSED (altro capolavoro). Che altro dire se non che un disco meraviglioso che avrebbe meritato di avere un buon tour mondiale a almeno un seguito discografico;purtroppo in quel periodo della sua vita Glenn Hughes era messo malissimo (per fortuna si ripreso in modo incredibile e inprevedibile: la sua foce di oggi la stessa di 20 anni fa,la sua voglia di fare aumentata cos come la professionalit e con Iommi alla fine ci hanno accontentati con 2 dischi freschi freschi come Dep Session e Fused) |
|
|
|
|
|
|
18
|
Album bellissimo e che purtroppo risult penalizzato proprio dal monicker Black Sabbath. Questo un album solista di Iommi |
|
|
|
|
|
|
17
|
Sar, ma io sono sempre stato innamorato di questo disco, il mastodontico riffone di "Seventh Star" una delle cose pi belle mai partorite dalla splendida sei corde del mitico Iommi. E poi canta Glenn, all'epoca pieno di roba fin sopra i capelli e completamente fuori controllo (basta leggere la bellissima biografia di Iommi), ma capace di arrivare a vette innarrivabili per qualsiasi altro cantante. Ottimo |
|
|
|
|
|
|
16
|
una mezza merda....se non ci fosse stato tony non avrebbe venduto niente.mai piaciuto comprato solo x la devozione che ho x i sabbath. |
|
|
|
|
|
|
15
|
Uno dei dischi + belli dei Sabba, anche perch ci canta il + grande di tutti : THE VOICE. |
|
|
|
|
|
|
14
|
Mah, a me piace un casino, sar per l'aurea di mistero che avvolge le canzoni, sar per la splendida voce di Glenn (allora era ancora "fuori" ma cantava divinamente), in una delle sue rare apparizioni negli '80, sar perch le canzoni, la magnifica "Seventh Star" in testa sono molto belle, sar semplicemente perch ne sono affezionato. Da avere assolutamente, punto e basta. |
|
|
|
|
|
|
13
|
Pur concordando con la rece di Marco, questo un altro caso di cui si discuteva con Raven qualche giorno fa; nei mid '80 molti acts metal finirono per abbracciare il class, reale ispirazione o scaltro adeguamento commerciale? in quest'ottica preferisco il debutto dei Phenomena, praticamente coetaneo |
|
|
|
|
|
|
12
|
E' un album che non ho mai digerito, troppo AOR, troppo leggero e con la batteria troppo in primo piano. La classe dei componenti non sufficiente ad elevare il mio giudizio, visto e sentito anche ci che la coppia Hughes/IOMMI ha partorito nelle due uscite a loro nome, musica pesante e pi BS di questo. 50. |
|
|
|
|
|
|
11
|
Appena sufficiente...i Sabbath sono altro! |
|
|
|
|
|
|
10
|
In una parola: piacevole, i Sabbath? Sono altra cosa. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Secondo me il disco in se non e' male (hughes grande voce) ma c'entra poco con i sabbath, troppo morbidi x i miei gusti rispetto al loro suono del periodo classico con ozzy prima e rj dio dopo, questo cd lo considero alla stregua di un side project e basta |
|
|
|
|
|
|
8
|
Avevo comperato il vinile all'epoca e onestamente non mi ricordavo pi di averlo. Sicuramente non mi aveva entusiasmato. Visto che l'ho ritrovato e l'avevo pagato 16.000 e visto il bel disegno nella copertina interna prover a riascoltarlo ma con poco entusiasmo. Certo che nella foto di copertina Iommi non sprizza gioia...  |
|
|
|
|
|
|
7
|
i Sabbath han fatto molto ma molto, ma molto meglio! |
|
|
|
|
|
|
6
|
Rendiamoci conto.. black sabbath featuring iommi ?? ma per favore, nome profanato questi non sono i Sbbath, sono una band che ha come partecipante Iommy !! cmq tempo fa lo comprai questo disco, lo misi via dopo 3 ascolti, voto 50 !! |
|
|
|
|
|
|
5
|
@ Hellion: grazie della segnalazione ovviamente un refuso l'anno il 1986. La correzione stata eseguita. |
|
|
|
|
|
|
4
|
..si ma non del 1976  |
|
|
|
|
|
|
3
|
L'album tutto sommato valido, ma non l'ho mai considerato un disco dei BS. Doveva essere un lavoro da attribuire solo a Iommi, ma la casa discografica fece di tutto per metterci in qualche modo il monicker dei BS. Recensione ineccepibile, bravo Marco! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Sicuramente non una delle uscite pi fortunate del Sabba Nero. Per rimane comunque indubbia la classe di Tony Iommi. 75/100, ma di sicuro non l'avrei mai comprato se non ci fosse stampato sopra il suo nome e quello dei "Black Sabbath"... |
|
|
|
|
|
|
1
|
A me questo disco mi e' sempre piaciuto moltissimo anche perche' io amo la voce di Glenn Hughes e la chitarra di Tony in questo album e' veramente notevole. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. In for the Kill 2. No Stranger to Love 3. Turn to Stone 4. Sphinx (The Guardian) 5. Seventh Star 6. Danger Zone 7. Heart Like a Wheel 8. Angry Heart 9. In Memory... 10. No Stranger to Love (Alternative Version)
|
|
Line Up
|
Glenn Hughes (Voce) Tony Iommi (Chitarra) Geoff Nicholls (Tastiere) Dave Spitz (Basso) Eric Singer (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|