Il Wacken Open Air è da diversi anni una vera istituzione del metal: si tratta con ogni probabilità del miglior festival metal al mondo, per qualità complessiva delle band, per organizzazione, ma anche per risposta del pubblico, che normalmente regala agli organizzatori il sold-out con addirittura un anno di anticipo. È dunque inevitabile che un simile carrozzone dia luogo a prodotti celebrativi e commemorativi, volti sia a lucrare ulteriormente sulla musica proposta, m anche ad omaggiare un evento mastodontico cui ogni metallaro, prima o poi, deve necessariamente partecipare nella propria vita. Mi si perdoni la blasfemia, è un po’ come il pellegrinaggio alla Mecca per i fedeli dell’Islam. Ecco dunque arrivare nei negozi questa notevole categoria di prodotti, volti per la verità a celebrare una ricorrenza alquanto disutile, vale a dire il ventiquattresimo del festival: la nostra analisi si trova dunque a riguardare ben tre DVD e due CD, che riprendono una quantità immensa di gruppi durante le loro performance tedesche.
La domanda che è d’obbligo porsi quando si ha a che fare con prodotti di questo genere è fondamentalmente una: no, non stiamo parlando della qualità dei filmati, che per forza di cose sono sfavillanti, al pari dell’audio. Stiamo ovviamente parlando della convenienza materiale all’acquisto di tali prodotti, tanto affascinante quanto, prevedibilmente, onerosi…ma il Wacken Open Air ci sorprende ancora: i tre DVD, infatti, costano in tutto sui € 25, il che al giorno d’oggi non è un prezzo bassissimo per il formato, ma non è neppure scandaloso, considerando la quantità e lunghezza di quanto essi offrono. Le pecche, semmai, possono essere riscontrate a livello di contenuti speciali -pressoché inesistenti- ed a livello della scelta della scaletta: se, infatti, il primo DVD è letteralmente pazzesco ed il secondo si mantiene comunque su buoni livelli, il terzo è sinceramente di qualità decisamente inferiore; ci sono comunque chicche qui e là, come i Dew-Scented e sicuramente potrete respirare l’area dei palchi meno vasti ed affollati, ma è innegabile che i primi DVD catalizzeranno nel 90% dei casi la vostra attenzione, a dispetto di qualche scelta non totalmente comprensibile. Al di là dei “difetti” ora sottolineati, tuttavia, per il resto c’è poco da dire: potrete ammirare Joey Belladonna incitare un pubblico già abbastanza in movimento sulla mitica Indians (notando anche gli elmi vichinghi e la gente lorda di fango), potrete ascoltare la lancinante ugola di Dez Fafara prorompere dal suo microfono, curiosamente tenuto tipo walkie-talkie; naturalmente, potrete anche commuovervi nell’osservare quanto ancora siano arzilli i grandi vecchi del rock, i Deep Purple, dei quali tuttavia viene proposta una sola traccia, Lazy, in luogo magari di una Smoke on the Water; accennavamo prima a qualche scelta quantomeno bizzarra e questo ne è un caso, per quanto di contraltare vi siano anche molti brani anthemici, come Metropolis degli immarcescibili Motörhead. Decisamente meno interessanti, invece, i CD. Non aggiungono praticamente nulla al contenuto dei DVD, anzi sottraggono inevitabilmente tracce, finendo per complicare i difetti dei DVD cui accennavamo poc’anzi.
In sostanza, se scegliete di spendere i vostri sudati danari per acquistare i prodotti celebranti il Wacken Open Air, puntate senza indugio alcuno sui DVD: contengono molto più materiale, molte più chicche se siete estimatori delle band meno celebrate e, chiaramente, potrete respirare al meglio l’atmosfera del live e del festival metal più famoso al mondo.
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