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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Veramente fuori schema la storia di Metallo Italia, una compilation che, pur non avendo avuto un succeso clamoroso per i motivi che spiegheremo tra poco, rappresenta un tentativo importante per la scena italiana e, per molti versi, molto "avanti" concettualmente, anche se il tutto non fu poi realizzato come si poteva. Innanzitutto va detto che il vinile in mio possesso espone tra le note di quarta di copertina la seguente dicitura: "Taken from the video album Metallo Italia". Sì, perchè questa compilation fu anche, e forse in prima battuta, una VHS (come dire un DVD odierno) la cui realizzazione fu concepita ed eseguita in ambienti romani, con Al Festa dietro il tutto e con la collaborazione di uno stuolo di persone tra le quali spicca -si fa per dire- il nome di Richard Benson, e con il celebre Piper ad accogliere i gruppi per dei finti live con tanto di pubblico in delirio, forse anche genuinamente, visto che all'epoca osservare un palco che ospitava metallari all'opera -seppur in playback- era rarissimo. Alcune altre scene furono girate in esterni in zona Formello, ma non possedendo la versione VHS mi limiterò a palarvi di quanto offerto dalla versione in vinile.
Il lotto di band chiamate a far parte di Metallo Italia era veramente interessante, così come lo spiegamento di mezzi impressionante per l'epoca, ed allora perchè il risultato non fu all'altezza delle aspettative? Intanto per una scelta infelice dell'artwork, ed a questo proposito ricordo nettamente l'impressione che ne ebbi trovandomelo davanti per caso, mentre rovistavo tra gli scaffali di un negozio di dischi: irritante. L'idea era quella di proporre una fiera via italiana al metal, in contrapposizione alla scena Inglese, all'epoca saldamente dominata dagli intoccabili Iron Maiden. Per veicolare il tutto al pubblico si scelse un'immagine cimiteriale oscura, con fulmini a squarciare li cielo (e fin qui...) ma con un figuro dalle fattezze vagamente "Eddieiane" chiamato Marius (impersonato nel video dal culturista Stefano Biondi, visibilie anche nelle foto all'interno) a rappresentare il metal italiano, che aveva appena mozzato la testa del vero Eddie, indicando così la superiorità italiana, od almeno la sua non inferiorità rispetto alla scena Albionica. Forse oggi è difficile da comprendere, ma all'epoca era davvero un chiaro reato di lesa maestà, e quell'immagine provocò in me una certa repulsione vinta veramente a fatica, ed evidentemente come me devono averla pensata in parecchi, che si rifiutarono addirittura di comprarla a priori. Non è tutto: in alto a destra campeggiava la scritta "disco Tv" (all'epoca l'equazione era scontata: "tv = musica commerciale", altra scelta errata dunque), ed infine in basso a destra la dichiarazione "The First Compilation of Italian Hard-Rock", una falsità, dato che era stata preceduta sia da Italian Metal Vol. 1 che, soprattutto, da Heavy Metal Eruption. Un altro grosso problema fu rappresentato dalla produzione troppo fiacca, nonostante ad occuparsene fosse lo stesso Al Festa, produttore di video musicali dance, organizzatore di serate metal e regista di film horror con buona presenza della musica, ma questo fu un problema che riguardò la grandissima parte dei dischi italiani dell'epoca.
Dopo un preludio assolutamente inutile, che trova il suo senso solo sapendo che si tratta di un supporto per un pacchianissimo video introduttivo della VHS (una bella gnocca, un'autorimessa, dei bulli, poi cambio scena con cavalieri della tavola rotonda, scene di battaglia presumibilmente nella campagna romana) si parte con i Raff, una band molto nota e piuttosto aggressiva, qui presente con un pezzo molto piacevole intitolato I Trust, a cavallo tra heavy ed AOR, dotato di un ritornello da live concert che doveva far parte del loro album mai uscito (Gates of Fortune) ma poco rappresentativo della loro musica. A seguire gli Shout, una band che non ha inciso molto sulla scena italiana, e lo stesso discorso si può fare per la loro Break It Up, simpatica e nulla più. Decisamente più interessanti i T.I.R. (per chi non se li ricordasse: Temple Infernal Rock), band sicuramente di livello che qui propose Amsterdam, uno dei loro brani meno potenti ma forse più evocativi; una scelta forse commerciale; il pezzo passa dall'arpeggio iniziale alla parte elettrica: nel video la chitarra viene lanciata al pubblico ma, suppure questo fosse stato avvertito, centra un ragazzo in piena capoccia, piccole storie di metal d'antàn. Per inciso il cantante Frankie Force era un portatore sano di borchie come non ricordo nessun altro. Si prosegue su livelli importanti: tocca ai mitici Vanexa; It's Over è un pezzo d'assalto che poi finirà su Back from the Ruins, anche se sulla storia di questo pezzo ci sarebbe da fare un discorso a parte, che magari affronteremo nei commenti, se ci sarà l'occasione. Con ciò si concludeva il lato A.
Siamo al lato B con i Crossbones, che esibivano Dario Mollo alla chitarra. Anche qui intro soft ed accelerazione di prammatica per un pezzo sufficientemente godibile, anche se la prova vocale di Angelo Allegro non mi convinse molto. Altro nome noto quello dei Synthesis (ho ancora un demo), i "Maiden Italiani" erano già arrivati ad esibirsi in RAI e qui fanno la loro figura con lo stesso brano, The Light, un indovinato ed adrenalinico esempio di metal anni '80. Ulteriore nome da applausi è quello degli Steel Crown, band tanto valida quanto poco fortunata; Riot Into The Fire è probabilmente il pezzo con maggiore personalità di tutta la compilation, anche se la produzione molle non contribuisce a sottolinearlo. Un ricordo va a Yako De Bonis. In coda troviamo gli Elektra Drive e la loro Winner, hard rock/AOR con massiccia presenza di tastiere, piacevole di per sè ma piuttosto fuori contesto rispetto al resto delle band presenti. Bravo il singer Elliot Joe Mauger. Totalmente inutile anche l'outro che recita "E la spada del potere tornò là da dov'era venuta. Nessuno mai vide più il cavaliere nero fino a quando, in una notte di fuoco, una nuova era iniziò. Ma questa è un'altra storia.".
Nel complesso dunque Metallo Italia fu una compilation che potenzialmente poteva essere importantissima, la cui riuscita fu limitata da alcune scelte decisamente errate. Dell'artwork abbiamo detto, ed anche se all'interno ci sono molte foto tratte dalla VHS, l'idea di proporsi come competitivi, se non superiori, alla scena inglese -con atteggiamenti del genere- fu assolutamente deleteria. I suoni poi non erano paragonabilli a quelli delle compilation straniere e questi due fattori decretarono il disinteresse sia dei promoters (con poche esibizioni nell'hinterland romano per i gruppi coinvolti) che delle case discografiche importanti. Peccato, perchè c'era del potenziale e, gestita diversamente, poteva essere un'operazione in grado di dare buoni frutti.
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Richard Benson presidente della Repubblica |
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Disco da isola deserta. |
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Comunque mi pare di aver stigmatizzato l'artwork ed il suo concept. |
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L'idea di decapitare Eddie sulla cover quasi a voler sostenere che le bands qui presenti avrebbero distrutto la scena inglese beh è veramente redicola; concordo con Cuoredipietra. Il pezzo degli Steel Crown è il mio preferito. Comunque ok Raven! E' sempre un pezzo di storia, e la compilation in questione fu molto propagandata |
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Non credo che i gruppi possano essere ritenuti responsabili per la scelta dell'artwork e del concept!!! In ogni caso gruppi come Vanexa, Elektradrive, Steel Crown e Raff, hanno lasciato qualcosa eccome come impronta sulla scena italiana e non solo. Poi... Che molti di loro si ispirassero alla nwobhm non ci piove... Ma in Italia avevamo anche grandi artisti precedenti ad essa ed in qualche modo anticipatori di quella scena. |
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@Raven: OK, ma qui parliamo del piano affettivo. Dal punto di vista musicale, che cosa ci hanno lasciato? Erano solo brutte copie del metal straniero, Inglese in primis. E poi l'arroganza non mi va giù: molti di questi gruppi pescarono a piene mani nella NWOBHM, per poi sputare nel piatto dove mangiarono, con una copertina (e un concept) che potrebbe concepire solo un adolescente con problemi ormonali! |
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Intanto bisogna considerare l'epoca, ma poi: questi gruppetti li ricordano in molti, a partire dagli Steel Crown, e poi Raff, Synthesis e T.I.R, almeno quelli. |
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Sinceramente, cose come questa sono da boicottare a priori: superiorità del metal italiano alla scena albionica? Ma dove, in quale dimensione parallela? Quella dei Teletubbies? Poi, presentare questa armata Brancaleone di gruppetti sfigatissimi (che oggi, giustamente, non caga più nessuno) come alternativa è una cosa tragicomica. Metal maccheronico bocciato. |
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Jek, non avevo visto il tuo commento. E' una compilation inferiore ad hm eruption, però è un bel documento. |
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Già, se no erro li ho anche conosciuti i TIR, proprio a roma, credo nell'84 in occasione del concerto AC/DC-M. Crue a Nettuno... |
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Grazie Raven! Quando mi vai a tirar fuori la roba che da ragazzino mi esaltava (quanto mi piaceva il pezzo dei T.I.R.....) non posso esimermi dallo scrivere un breve commento. E del resto dove la trovi una rece di Metallo Italia se non su metallized.it ????? |
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Il culturista di cui sopra , bentornato bibiesse, era un pezzo che non passavi di qua  |
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Qualitativamente in effetti ha alcuni limiti non indifferenti (ma anche qualche bel colpo), ma per me, oltre che affettivo, ha anche un bel valore storico. Se non ricordo male ai tempi di Videomusic e della rubrica "Heavy con Kleever" i video di questa compilation passavano. E tutti con 'sto tizio palestrato con la mascheraccia sul volto... |
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Di questi gruppi conoscevo solo i Steel Crown. L'uscita di questo disco me la sono persa e come dice Raven è un peccato. |
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e prima degli 80 lo era ancor meno, c'è una rece che lo riguarda in DB, quella del Buon Vecchio Charlie, peccato poi abbia rovinato tutto. |
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Tutto vero,concordo in pieno con la recensione,aggiungo che su Youtube sono visibili tutti i video in questione,buon divertimento! P.S. negli anni 80' Richard Benson era molto meno macchietta di adesso,all'epoca condusse vari programmi metal sia in radio che tv private romane,inoltre produsse anche un'altra compilation su lp(Metal Attacck)dedicata interamente a musicisti romani. |
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x Roberto 70: probabilmente ascolti le bands odierne sbagliate.... |
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Uno dei miei primi acquisti ho la versione in cassetta e poi ci sono i Synthesis che sono miei amici. Ottimo ricordo del periodo c' era un entusiasmo tra le bands dell' epoca che difficilmente rivedo in quelle odierne tutte prese dall' ossessiva ricerca di tecnicismi e poco feeling. |
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Si, anche la VHS si prestava a molte critiche, ma almeno era una operazione "avanti", gestita purtroppo in maniera provinciale, pensando al mercato nazionale ed oltre. |
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Eh sì... Certe operazioni di lancio erano e restano davvero un mistero... Ci sono modi migliori di "suicidare" un progetto come questo, che farlo morire in culla già dalla copertina... Molto interessante invece l'idea del VHS. Ecco, quello poteva essere un bello spunto, se in Italia fosse esistita una MTV a diffusione nazionale, in grado di promuovere i videoclip estratti. Bah... Se non altro la musica è uno spaccato abbastanza interessante dell'epoca. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prelude 2. Raff - I Trust 3. Shout - Break it Up 4. T.I.R. - Amsterdam 5. Vanexa - It's Over 6. Crossbones - I'm Tired 7. Synthesis - The Light 8. Steel Crown - Riot int the Fire 8. Elektradrive - Winner 10. Finale
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RECENSIONI |
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