Lodevole iniziativa benefica da parte della Lion Music, che con il doppio Cd compilation Embrace The Sun, mobilita gran parte degli esponenti del proprio roster, al fine di aiutare la Croce Rossa Giapponese, alla quale saranno donati i profitti derivanti dall'operazione. I pezzi presenti sono ben ventotto (quattordici per Cd), e numerosissimi sono i musicisti impegnati in questa operazione. Praticamente tutti i nomi migliori a disposizione dell'etichetta si sono messi all'opera per realizzare questo lavoro, la cui valutazione diventa piuttosto difficile proprio alla luce delle finalità delle registrazioni. Credo che il compito del recensore sia, anche in questa occasione, quello di fornire delle coordinate musicali utili a stabilire se i contenuti dell'opera siano validi o meno, ma certamente non si può disconoscere o sottovalutare la molla che aziona l'operazione.
Parliamo di musica innanzitutto: delle registrazioni si è occupato il boss della Lion in persona, ossia quel Lars Eric Mattsson il quale, con la sua Mother, è anche il primo artista in scaletta. Il suono è quello tipico delle band coinvolte, ed il sapore tra l'AOR e l'hard rock che pervade la gran parte dell'opera, conferisce ad Embrace The Sun un taglio piuttosto commerciale, cosa che normalmente stigmatizzerei, relegando l'operazione tra quelle utili solo a chi deve affrontare lunghi viaggi in macchina. Tuttavia questa sua commercialità gli regala anche quel potenziale necessario a far sì che il doppio cd possa essere potenzialmente acquistato da una larghissima fascia di pubblico, anche pescando a piene mani tra quelle non esclusivamente dedite al rock pesante, ed allora ben vengano suoni amichevoli e non troppo distorti, ed atmosfere generalmente piacevoli, anche se ci sono alcune piccole varianti che segnalerò più in là. Vi dicevo dell'ottimo lavoro di Mattsson alla consolle; ebbene, c'è una singolare eccezione: il brano di Marco Sfogli risulta mixato a volumi più bassi e meno buoni rispetto al resto. Ho provato anche ad ascoltarlo su due impianti diversi, ma questa impressione non mi ha abbandonato; strano. Un'altra freccia all'arco di questa compilation è rappresentata dal fatto che la gran parte del materiale è stato scritto appositamente, e non preso di peso da altri dischi e buttato alla rinfusa in un calderone per trarne una tracklist utile solo a riempire il tempo di chi ascolta, e questo va a testimoniare la serietà dell'operazione. Ma non è tutto: oltre ad una batteria di musicisti interessanti che compaiono anche in veste di ospiti, bisogna assolutamente segnalare che nei casi riguardanti Ashent, Astra, Venturia ed Iron Mask, si tratta della prima uscita con i nuovi cantanti, rispettivamente Titta Tani, Andrea Casali, Florine Acquisto e Karsten ‘Lizard’ Schulz, con le due ultime band che presentano anche i loro nuovi batteristi. Una buona occasione per i fans di questi gruppi per ascoltarle con il loro nuovo assetto, anche se devo aggiungere che nessuno dei pezzi in questione mi ha molto colpito.
Per ciò che attiene al cd1, dal brano di Mattsson fino a Disappearance degli Ashent il feeling è piuttosto amichevole, ma vanno segnalati -oltre a discreti contenuti tecnici generali- gli ospiti su End Of Time di Milan Polak, ossia: Peter Lesperance (Harem Scarem), Ron "Bumblefoot" Thal (Guns N’ Roses), Kip Winger (Winger), Dennis Leeflang (Bumblefoot/Lita Ford) e Harry Hess (Harem Scarem). Un po' di adrenalina viene fornita da MasterCastle e Locomotive Breath, che aumentano il ritmo, ma da qui in poi segnalerei solo le prove chitarristiche di Marco Sfogli e Jennifer Batten, la quale chiude il primo cd. Nulla di particolare da segnalare nel cd2, se non una qualità omogenea -ed anche qui non elevatissima- che si preoccupa di porgere all'ascoltatore della musica non troppo impegnativa e dal buon potenziale di diffusione. Segnalerei le prove di Mistheria per la sua padronanza della tastiera; degli Astra per la loro consueta affidabilità, degli Early Cross quali rappresentanti del Sol Levante, ed il pezzo di chiusura dei The Lions, che altri non sono se non una rappresentanza all stars che vede all'opera Milan Polak, Francesco Fareri, Daniel Palmqvist (ex The Murder Of My Sweet), Simone Fiorletta (No Gravity), Dave Martone, Borislav Mitic, Franck Ribiere (Double Heart Project) ed ovviamente Lars Eric Mattsson.
Niente di particolarmente rilevante in questi cd, che sono anche molto lunghi da digerire d'un fiato, tranne -come detto- che non siate in macchina e stiate affrontando un lungo viaggio; ma non è questa l'ottica con cui valutare Embrace The Sun, che invece è da considerare come operazione di solidarietà nei confronti della Croce Rossa Giapponese e di un popolo alle prese con molti e gravi problemi.
|