PREMESSA
Non ho mai visto di buon occhio le compilation, perchè credo che spesso siano solo un metodo per speculare su produzioni già testate (e magari fallimentari) anziché essere dei prodotti confezionati in maniera tale da dare anche visibilità agli artisti la cui musica va a comporre la compilation stessa. Nel caso di questo Guitar Idol 2008, invece, devo dirmi molto soddisfatto: non solo le canzoni sono tutte di qualità – e fin qui non c’è nulla di strano: la Lion Music vanta infatti grandi talenti all’interno del proprio roster – ma le tracce sono incastrate tra di loro talmente bene che questa compilation suona praticamente come un album vero e proprio! Per ovvi motivi di spazio non potrò descrivere tutti e 18 i brani che compongono Guitar Idol 2008 ma vi parlerò solo di quelli che più mi hanno colpito, tanto il livello medio dei musicisti e delle singole proposte è piuttosto alto.
18 CANZONI, 18 PERLE
Lettori avvisati, Lettori salvati: questo cd è una raccolta di 18 pezzi strumentali di altrettanti novelli shredders la cui chitarra è sempre posta al centro dell’attenzione, tra virtuosismi e assoli al fulmicotone intessuti in una trama di rock che più di così non si può. Nel marasma di nomi sconosciuti che popolano la tracklist mi sento di segnalarne in particolar modo tre: Gustavo Guerra (vincitore del Guitar Idol Contest 2008), Daniele Gottardo e Denis Vlachiotis; del primo mi ha colpito il bel tocco, molto personale soprattutto nell’uso dei vibrati, degli slide e dei bending; del secondo la sensibilità espressiva, avendo quel tipo di approccio che si può sentire in brani come Always With Me, Always With You del mitico Joe Satriani e sfruttando molto bene le sue conoscenze in ambito tecnico e musicale, come dimostrato dall’uso che fa dei virtuosismi, sempre tesi al raggiungimento di una nota o di un’armonia e mai al mero mettere in mostra le proprie doti. Di tutt’altra pasta Denis Vlachiotis, virtuoso appartenente alla frangia metal dello shred: Imperishable Ferocity è quasi un estremizzazione del concetto di virtuosismo, applicando la lezione impartita dal Maestro Niccolò Paganini nei suoi celebri Capricci ma elevandola al quadrato, avvicinandosi così al tipo di approccio che Kiko Loureiro ha spesso usato in No Gravity. Altri nomi che spiccano sono quelli di Ben Randall e di Masahiro Aoki, entrambi molto bravi nel dosare tecnica e fantasia e nel miscelare le proprie evidenti influenze al senso personale di musica. Il “premio originalità”, tuttavia, va a Tom Quayle che, con la sua Identity Crisis, mi fa pensare ad uno strano incrocio tra il Greg Howe di Five e il funky puro: insomma qualcosa di molto raro ma al contempo anche molto riconoscibile.
IN CONCLUSIONE
Amanti dello shred, non potete assolutamente perdervi questa splendida release: sappiate che molti dei nomi presenti nella tracklist potranno fare una grande carriera e che la musica contenuta potrà appagare i palati di tutti voi (neoclassicisti esclusi, perché qua di neoclassico in senso stretto non c’è praticamente niente). Se potete farlo dategli un’ascoltata e, poi, sappiatemi dire se il voto qui sotto è esagerato o se è il giusto modo di premiare l’impegno di chi ha scritto e suonato questi brani e, perché no, anche di chi ha confezionato il cd permettendoci di venire a conoscere così tanti talenti. Brava Lion Music: questo è quello che si dice “saper cogliere la palla al balzo”!
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