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CRYPTIC WRITINGS - #75 – Nemoralia – Ulver
08/03/2019 (2156 letture)
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Molte sono state le parole spese in occasione della release dell’undicesimo lavoro in studio dei norvegesi Ulver, The Assassination of Julius Caesar. Rygg e soci, oramai proiettati verso un poliedrico e radicale sperimentalismo, decisero di approfondire in questa release solchi in una certa misura più tradizionali (synthpop, electropop, new wave) ma elevati da liriche trasudanti un simbolismo vibrante e vivido. Particolarmente meritevole di un approfondimento in tal senso è la opener, nonché primo singolo ad esser stato rilasciato, Nemoralia. A comparire immediatamente quale fermo immagine scelto per lasciar fluire le note della composizione è l’iconica immagine della compianta Lady Diana, nel giorno del suo matrimonio. E quale kairos migliore della Giornata Internazionale della Donna per dispiegare l’affascinante intreccio femminile racchiuso nei versi della traccia?
Il beat iniziale dal sapore novantiano ci trascina in medias res nell’antichità classica -cui peraltro fa segno il plastico dettaglio del Ratto di Proserpina del Bernini dell’artwork.
A festival of torches Joins the light of the moon Shining in the lake Sleeping with the stars
Un festival delle torce Si unisce alla luce della luna Scintillando nel lago Coricandosi con le stelle
Ciò a cui si fa riferimento in tale contesto è l’odierna festa dell’Assunzione della Vergine la quale adombra in realtà un culto pagano ben più antico, tributato a Diana Nemorense, signora delle selve, custode delle fonti e dei torrenti nonché del mistero del sangue femminile- consumantesi nel parto e nel puerperio. Cornice della celebrazione religiosa era probabilmente lo splendido Lago di Nemi, così come riportato nei Fasti ovidiani:
[..]Nella Valle di Ariccia, c'è un lago circondato da scure foreste ritenuto sacro da un culto sin dalla notte dei tempi. Lungo un muro sono appesi molti pezzi di filo intrecciati e molte tavolette sono poste come dono alla Dea. Spesso donne a cui Diana ha risposto alle preghiere, con una corona di fiori sulla testa camminano verso Roma portando una torcia accesa [..].
Tra le offerte votive vi erano, secondo la maggior parte delle testimonianze messaggi dipinti su fiocchi legati ad altari o alberi, simulacri di terracotta rappresentanti eventuali parti del corpo necessitanti di cure, raffigurazioni di madri con figli nonché canti e danze.
As good Christians Illuminate the garden Human candles Burning under Roman skies
Così come i buoni cristiani Illuminano il giardino Torce umane Ardenti sotto i cieli romani
Nero lights up the night 18th to 19th of July, AD 64
Nerone fa risplendere la notte Dal 18 al 19 luglio, 64 d.C
L’atmosfera misterica e festosa precedentemente introdotta viene quasi profanata da un parallelo sanguinoso: le persecuzioni dei cristiani, essi stessi torce umane, rischiaranti il cielo romano. Quest’ultimo risplende dello stesso terribile e mortifero chiarore del Grande incendio di Roma del 64, richiamato nell’etereo melodismo del refrain e così descritto da Tacito: Iniziò in quella parte del Circo che confina lungo il Palatino e il Celio, dove il fuoco, scoppiato nelle botteghe che contenevano prodotti altamente infiammabili, divampò subito violento, alimentato dal vento, e avvolse il circo in tutta la sua lunghezza, visto che non esistevano palazzi con recinti o templi cinti con mura o qualcosa che potesse fermare le fiamme. (Tacito, Annali, XV, 38.2.)
Paul dies, Peter dies Lions among men Damnation ad bestias Almost too hard to believe
Paolo muore, Pietro muore Leoni tra gli uomini Dannazione e bestie Quasi troppo difficile credervi
Il fil rouge della composizione ci riporta agli apostoli più noti, simbolo di una fede vissuta ardentemente sino al martirio: è qui sottile l’anfibologia tra i cristiani lasciati in pasto alle fiere (leoni tra gli uomini) e la forza bestiale e quasi sovrumana dell’ardore dei santi.
The princess of Wales Her sexual drive Stop dead under the river In the capitol of romance
La principessa del Galles La sua pulsione sessuale arrestata dalla morte nel fiume nella capitale dell’amore
The most hunted Body of the modern age Flowers crown her head Ancient goddess of the moon
Il più ricercato Corpo dell’età moderna I fiori cingono il suo capo Antica dea della Luna
La strofa finale offre il destro per l’abbandono della classicità romana, per riallacciarsi a spirale al tema che aveva inaugurato il brano: Lady Diana, principessa del Galles, il cui corpo violato dai lividi scatti dei paparazzi assurge a simulacro, quasi quello della dea Nemorense, perisce, vittima della sua passione. Il riferimento è indubbiamente qui alla tragica fine della Spencer, vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l’Alma a Parigi (capitale dell’amore), assieme al suo più recente amore, Dodi Al-Fayel. Potremmo qui ipotizzare una ulteriore sottile e voluta ambiguità nell’utilizzo del termine inglese drive, associabile tanto alla trascinante passione di Diana quanto alla natura dell’incidente. Un beat analogo a quello che aveva introdotto il brano ne arresta la progressione, lasciandoci a un tempo incantati e meravigliati dalla potenza allegorica della traccia, adombrata da una struttura canzone apparentemente semplice ed immediata: il simbolico nell’apparentemente easy listening, il profondo nel superficiale: questa la potenza dell’ultima fatica dei norvegesi, sancita anche dalla splendida Nemoralia.
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10
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@ObscureSolstice: no, non li ho mai visti live. Comunque concordo, non per forza sperimentazione=disco bello, però credo anche che un cambio di genere, anche netto, non debba influenzare in maniera negativa la valutazione di un album. |
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9
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Vogliamo parlare di musica elettronica? E parliamo di musica elettronica....sicuramente credo che se dovessi ascoltarmi della musica elettronica fatta bene non andrei ad ascoltare od rivolgermi agli Ulver, ma ascolterei altro. Penso che gli Ulver odierni non siano da esempio ottimale nel genere elettronico, non so, forse mi sbaglio...vorrei che lo dicesse qualcuno a riguardo che se ne intende di tale genere...senza dire soltanto, stupendi, belli e bravi, ma argomentando di piú quello che ascoltano da loro; forse non riesco a capirli io, un giorno li capirò forse, forse anche no...ma non credo che ogni nuova uscita di Garm e soci che hanno sempre più voglia di sperimentare siano dischi da lodare a ogni nuova released. C'è da dire però che le loro lyrics sono sempre molto di gran gusto, caratteristiche notevoli..ma le tematiche come esempio lampante non è la cosa piú importante per una proposta intrapresa dove sono adesso. @Hagen, hai mai visto gli Ulver live? Anche perché prima, all'origine, non hanno mai fatto vedere la loro faccia, non avendo mai fatto alcun concerto nel periodo iniziale. |
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vi prego, non il solito prevedibilissimo discorso in ogni singola pagina dedicata agli ulver. davvero, vi prego. detto ciò, molto bella nemoralia, quando è uscito l'album ho avuto modo di studiarmi a fondo il testo. anche se forse preferisco quello di transverberation (poi musicalmente per me l'ultima traccia è il top). |
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Obscure, fake-nome in che senso? Volevi dire nickname? O forse è riferito al fatto che non sono registrato al forum? In ogni caso, perché desiderare che gli Ulver tornino a fare black, dopo vent'anni che non lo fanno più? Sembra quasi che la parte non black della loro discografia sia inutile, dal tuo commento. |
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Continuo ad adorarli. Magari non fanno più metal ma hanno sempre quel atmosfera "maledetta" che certi gruppi puramente black si sognano. Il testo di questa ad esempio è estremamente cupo, bel articolo |
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Hagen, fake-nome. Ma ti dovrei pure rispondere? Sicuramente sono in continua evoluzione e continuano a farlo...(con lo stesso nome)...ho visto il titolo del nuovo album "drone activity"...ahahah |
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4
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L'ultimo album black degli Ulver è del 1997, più di 20 anni fa. Hanno una discografia di 11 album e solo due di essi sono black metal: gli Ulver sono innanzitutto un gruppo di musica elettronica, il black metal è stata solo una parentesi iniziale. |
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3
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Cosa potrebbero fare se rifacessero black. Evabeh, peccato |
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Bellissimo commento per una bellissima canzone di un bellissimo disco. Mi permetto di segnalare quello che a mio avviso sono un paio di refusi: "Sleeping with the STARS" non dovrebbe essere tradotto con "Coricandosi con le STESSE". Inoltre il testo recita "The most hunted
BODY..." e non "BODIES". Il che è comprensibile dal momento che subito dopo si parla di "her head". |
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1
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Ottima analisi. Ma tutto l'ultimo disco è tanta roba.
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