|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
CRYPTIC WRITINGS - # 60 - One Rode To Asa Bay - Bathory
12/12/2016 (4081 letture)
|
Tanto è stato scritto e narrato riguardo alla cristianizzazione delle terre scandinave che, assieme ai paesi baltici, rappresentarono l’ultimo fronte che si piegò alla religione di Cristo, sia per motivi geografici che per motivi “bellici”. La conversione al Cristianesimo di queste aree avvenne difatti principalmente per mano dei Germani, i quali trasformarono le terre del Nord in stati-nazione sotto il totale controllo della Chiesa. Fu tutt’altro che una cristianizzazione pacifica. Basta pensare alle crociate del Nord -dette anche crociate baltiche- che avvennero intorno al XII e al XIII secolo proprio nei pressi dei paesi baltici, le quali portarono alla graduale estinzione della religione pagana in quei territori. Con la storia però ci fermiamo qua in quanto l’intento non è quello di raccontare per filo e per segno, attraverso date ed avvenimenti, la terribile cristianizzazione della penisola scandinava, tema molto caro al viking metal fin dai suoi esordi, ma bensì di presentare questo avvenimento attraverso i versi di una canzone che parla di come il verbo di Dio giunse a cavallo in un piccolo paesino delle terre del Nord. La canzone è One Rode To Asa Bay e i suoi versi sono narrati dall’aedo Ace Börje Thomas Forsberg, in arte Quorthon, storico e controverso frontman dei Bathory, per il quale è certo superflua ogni ripetitiva presentazione. Questo brano, simbolo di un genere musicale, è tratto dall’album Hammerheart, pubblicato nel 1990 sotto la Black Mark, etichetta discografica di casa Forsberg.
ONE RODE TO ASA BAY Le note di uno scacciapensieri irrompono delicatamente e, seguite dal suono di un cavallo al galoppo, aprono questa canzone in modo maestoso ed indimenticabile. Lo scacciapensieri lascia spazio alle note di una chitarra acustica che anticipa il riff cadenzato e leggermente granitico che caratterizzerà la canzone in tutta la sua durata, che supera i dieci minuti. Il tutto è accompagnato da cori in sottofondo che danno un pizzico di epicità a questo inizio. Dopo ciò la voce solenne e trascinante di Quorthon ci trasporta direttamente nei freddi e -ancora per poco- pagani fiordi scandinavi.
One man rode the way through the woods Down to Asa bay Where dragon ships had sailed to sea More times than one could say To see with own eyes the wonder People told of from man to man The God of all almightyness Had arrived from a foreign land
The rumours told of a man Who had come from the other side the seas Carrying gold cross around neck in chain And spoke in strange tongue of peace He had come with strange men in armour Dressed in purple shirts and lace Smelling not of beer but flowers And with no hair in face
Un uomo cavalcava la strada lungo i boschi Verso la baia di Asa Dove i drakkar salparono verso il mare Molte volte in più di quanto qualcuno possa dire Di aver visto con i propri occhi questa meraviglia Che persone raccontarono attraverso generazioni Il Dio di sola onnipotenza È giunto da una terra straniera
Le voci narrano di un uomo Che è giunto dall’altra sponda dei mari Portando una croce dorata intorno al suo collo E parlando in una strana lingua di pace Egli è giunto con strani uomini in armi Vestiti con maglie viola e merletti Odorando di fiori e non di birra E senza peli sul viso
Questa triste storia inizia dunque in medias res, con un uomo che cavalca in direzione della baia di Asa. Subito l’intento del singer è quello di portare alla mente le tradizioni e la magnificenza di un popolo che fu. Egli trasmette questi concetti attraverso l’immagine dei drakkar che salpano in mare. Imponenti e dal numero così notevole da essere ricordato attraverso generazioni e generazioni degli uomini che vissero in quel luogo. Questa immagine viene però spezzata dall’arrivo di un Dio misterioso giunto da lontano. Sono sempre le voci degli uomini a tramandare che questo Dio venne presentato da uno strano uomo venuto dall’altra parte del mare. Perché è strano quest’uomo? Cos’ha di diverso dalla popolazione di Asa? Esso porta una croce dorata al suo collo e parla di un Dio di amore e di pace. In più questo uomo è accompagnato da altri due uomini altrettanto bizzarri agli occhi degli abitanti del villaggio: essi profumano di fiori e non di birra e in più non hanno barba e capelli lunghi. Il tutto suona ancora più surreale quando ci si accorge che questi uomini sono armati. Qua la domanda sorge spontanea: perché i portatori di un Dio di pace e di amore dovrebbero essere armati? Gli abitanti di Asa riceveranno questa risposta in un secondo momento, noi intanto andiamo avanti attraverso i ritmi serrati e cadenzati che la band svedese utilizzò per questo brano.
And the bold man carrying cross Had told all one of Asa bay The God of all man woman child had come To them all save And to thank Lord of Heaven One should build to God a house And to save one's soul from Hell One should be baptised and say vows
A man of pride with the Hammer told new God To build his house on own And spoke loud of the Gods of their fathers Not too long time gone The rumours said the man with a beard like fire And the Hammer in chain By men in armour silenced was and by Their swords was slain
E lo sfacciato uomo che portava una croce Disse a tutta la baia di Asa Che il Dio di tutti, uomini, donne e bambini, era giunto Per salvarli tutti E per ringraziare il Signore del Paradiso Uno avrebbe dovuto costruire una casa a Dio E per salvare la propria anima dall’Inferno Uno si sarebbe dovuto battezzare e promettere voti
Un uomo di orgoglio che portava il Martello disse che il nuovo Dio Doveva costruirsi la sua casa da solo E parlò forte riguardo agli Dei dei loro padri Non andati via da molto tempo Le chiacchiere dicono che l’uomo con una barba simile al fuoco E col Martello in una catena Venne zittito dagli uomini in armi e Attraverso le loro spade venne ucciso
L’uomo giunto da lontano inizia a predicare dicendo che il Dio di tutti era giunto per salvarli e che quindi ora essi dovevano costruire una chiesa per rendergli grazia. Ma non è tutto così semplice, non finisce tutto qui. Gli uomini ora per salvare la loro anima dovevano anche eseguire uno strano rito chiamato battesimo e dare voti. Anche qua le domande sono fondamentali: da cosa dovevano essere salvati? Cos’era questo “Inferno” tanto diverso dal regno di Hel? Perché eseguire riti differenti? Non tutti gli abitanti della baia di Asa erano d’accordo e disposti a piegarsi al volere di un Dio diverso e così un uomo pienamente cosciente di cosa fosse la sua vera religione e molto legato alla tradizione cercò di far ricordare ai suoi compagni le parole e la religione dei loro padri, quei padri che li avevano fatti crescere e introdotti nella loro vera religione. Quei padri che gli insegnarono a combattere e ad avere rispetto e timore degli Dei di Ásgarðr. Quei padri che non erano spariti poi da così tanto tempo. Quest’uomo dalla lunga barba rossa però pago il prezzo della sua volontà di libertà. I due uomini armati, portatori di un Dio pacifico, lo fecero a pezzi con le loro spade. Al nuovo Dio non piaceva che la gente non si sottomettesse a lui.
Those who did not pay the one coin Of four to man of new God Whipped was twenty and put in chains then locked By their neck to the log (To the log...) And so all of Asa bay did build A house of the cross Every hour of daylight they did sweat Limbs ached because faith does cost
And on the day two hundred There it stood white to the sky The house of the God of the cross Big enough to take two dragon ships inside And all of Asa bay did watch The wonder raise to the sky Now must the God of the cross be pleased And satisfied
Coloro che non pagavano la moneta Da quattro all’uomo del nuovo Dio Vennero frustati venti volte, incatenati e poi legati Dal collo al tronco (al tronco…) E così tutta la baia di Asa costruì Una casa della croce Essi sudarono ad ogni ora della luce del sole Le membra doloravano perché la fede ha un costo
E al duecentesimo giorno Si innalzava bianca verso il cielo La casa del Dio della croce Grande abbastanza da contenere due drakkar E tutta la baia di Asa guardò La meraviglia innalzarsi verso il cielo Ora il Dio della croce doveva essere pregato E soddisfatto
Per essere salvati riti e preghiere non erano sufficienti. Era necessario versare denaro ai portatori del nuovo Dio. Chiunque si fosse ribellato a questo pagamento sarebbe stato frustrato, imprigionato ed impiccato. D'altronde si sa, la fede ha un prezzo, o no? Gli abitanti di Asa non avevano scelta. O la libertà o la vita. Essi scelsero la seconda e così si misero a costruire la casa del nuovo Dio. Questa opera li tenne occupati per ben duecento giorni. Giorni di fatica in cui venne versato tanto sudore in seguito ai quali la casa di Dio venne ultimata. Quorthon per farci capire la grandezza di questa costruzione non ci da misure precise, ma bensì ci rimanda alla tradizione, dicendo che la chiesa era così grande da contenere due drakkar. Ma in quanti si ricordavano cos’era un drakkar? Dopo sudore, fatiche e sangue versato non rimaneva altro se non pregare e soddisfare questo Dio. I ritmi rallentati e solenni della canzone vanno avanti esplodendo poi in un assolo fra le due strofe appena presentate. L’assolo non è solo uno dei più belli di tutto l’album, ma bensì di un genere: veloce, dinamico e allo stesso tempo solenne ed introspettivo, capace di confermare le sublimi capacità alle sei corde del frontman dei Bathory. La seconda strofa viene anticipata dal suono di campane in lontananza e termina con la stessa chitarra melodica che aprì il brano, chitarra che lascia poi spazio ai canonici riff della canzone pronti ad accogliere le due strofe conclusive.
Just outside the circle of the crowd One old man did stand He looked across the waters And blotted the sun out of his eyes with one hand And his old eyes could almost see The dragon ships set sail And his old ears could almost hear Men of great numbers call out Oden's hail
And though he did know already Though he turned face towards sky And whispered silent words forgotten Spoken only way up high Now this house of a foreign God does stand Now must they leave us alone Still he heard from somewhere in the woods Old crow of wisdom say ...people of Asa land, it's only just begun...
Appena fuori dal cerchio della folla Solo un uomo restava in piedi Egli guardò attraverso le acque E coprì i suoi occhi dal Sole con una sua mano E i suoi anziani occhi riuscivano ancora a vedere I drakkar iniziare a salpare E le sue anziane orecchie riuscivano ancora ad udire Un gran numero di uomini innalzare saluti ad Odino
E nonostante egli già sapesse Voltò la sua faccia verso il cielo E sussurrò silenziose parole dimenticate Dette soltanto alla maniera dei cieli Ora questa casa di un Dio straniero si erige Ora essi devono lasciarci soli Egli sentiva ancora da qualche parte nei boschi Il vecchio corvo della saggezza dire …abitanti della terra di Asa, questo è solo l’inizio…
Qualcuno però si rese conto di cosa era appena accaduto e decise di stare fuori dalla folla che guardava la chiesa non solo fisicamente. Egli infatti decise di restare fuori da tutto e di restare in piedi, non si inginocchiò davanti ad un Dio straniero che non era -e che non sarà mai- il suo Dio. Esso viene presentato come un uomo anziano, capace di ricordarsi e di far rivivere dentro di sé le antiche immagini degli uomini che salpavano in mare innalzando al cielo cori ad Odino. Egli già sapeva cosa sarebbe successo alla sua terra da quel momento in poi: mai più cori agli dei, mai più drakkar e mai più funerali come la tradizione voleva. L’uomo non dimentica però e riesce a sussurrare parole che nessuno dei suoi compagni si ricordava, tutti ormai sottomessi alla religione d’oltremare. L’ultima speranza di quest’uomo è che ora gli invasori se ne vadano e lascino libero lui ed il suo popolo, anche se in compagnia di un morbo che non li lascerà mai più. I tre versi finali sono i più rappresentativi di tutto il brano. L’anziano sente lontano un corvo che, come Huginn e Muninn sussurravano nelle orecchie tutto ciò che vedevano ad Odino, gli svela la terribile e dolorosa verità: quello che era accaduto era solo l’inizio. Queste parole vengono cantate dal singer in modo doloroso e straziate e sono seguite da un breve assolo capace di far rabbrividire dal momento che riesce a trasportarci nel mezzo di quei funesti avvenimenti. Noi, un millennio dopo, sappiamo com’è andato il verso della storia e non possiamo che dare ragione a quel corvo. Fu l’inizio della fine. Prima di tirare le somme è giusto ricordare che questo brano è dedicato allo scrittore C. Dean Andersson, in arte Asa Drake, dal quale Quorthon prese appunto spunto per dare il nome ad “Asa Bay”, villaggio immaginario dove avvengono gli avvenimenti narrati. Ci sono altre due curiosità riguardo a questo brano: la prima è che band come Opera IX e Mystic Circle decisero di rendere onore sia al cantante che alla canzone componendone una cover; la seconda invece è che per questa canzone venne realizzato l’unico videoclip dei Bathory -finanziato e prodotto interamente dal frontman per un totale di $5,000- dove è possibile vedere Quorthon che canta e suona col resto della band con in sfondo diversi spezzoni di video che rimandano alla storia narrata nel testo.
Cos’è quindi questa religione giunta da lontano? La storia più volte ci ha dato modo di pensare sulla legittimità della cristianizzazione dei paesi pagani, dagli albori del sacro romani impero fino alle “crociate all’incontrario” dei giorni nostri. Sta di fatto che questa religione riuscì ad estinguere secoli di storia e di tradizioni e ad imporre una fede in modo violento e corrotto. Come può volere un Dio di pace che si uccida in nome suo? La religione parla -e parlò- spesso del concetto di “libertà” ma mai, soprattutto negli anni passati, la diede veramente, nonostante nelle sacre scritture fosse riportata più volte l’idea di un Dio che lasciava libertà di decidere della propria fede proprio perché viene presentato come un Dio di amore. Dov’è quindi l’intoppo? Al di là di qualsiasi religione si parli non appena l’uomo decide di trarre profitto da essa, quest’ultima smette di essere valida. Chi è l’uomo per dire cosa vuole un Dio? Per diffondere il Cristianesimo nel corso degli anni sono stati utilizzati diversi metodi, come la violenza e il potere, ma uno ha sempre funzionato più di tutti: il concetto di salvezza. Così come gli abitanti di Asa dovevano essere salvati, la Chiesa gettò l’uomo nella miseria più totale convincendolo di avere peccato in ogni caso, inculcandogli in testa il pericolo dell’Inferno come punizione divina. Un po’ come accade con i bambini: “Comportati bene sennò…”. L’uomo quindi cosa doveva fare per essere salvato? Faticare, soffrire e pagare agli uomini di Dio. Un Dio che pretende soldi lo avete mai immaginato? Come può un Dio di pace pretendere che gli uomini vengano uccisi se non gli pagano tributi o se non gli costruiscono chiese? Può un Dio volere cose materiali? Il problema quindi non è la religione in sé, il problema è l’essere umano, sempre pronto ad utilizzare qualsiasi mezzo per sottomettere gli altri esseri umani per trarne giovamento. Ricordo una vignetta satirica disegnata da un noto fumettista italiano, che girò anche sui social in seguito ad uno dei attentati terroristici degli ultimi due anni. Essa raffigurava Gesù e Maometto che portavano una bara e ad un certo punto uno dei due domanda all’altro “Ma dov’è che abbiamo sbagliato?” e l’altro profeta risponde “Razza, abbiamo sbagliato la razza”. La razza umana nel corso degli anni è stata in grado di rendere reale la menzogna della religione creando illusioni e false speranze, alle quali gli uomini si sono attaccati senza rendersi conto di come andavano davvero le cose e senza riuscire ad avere il coraggio di stare davanti alla realtà così com’è, colma di tutte le sue fatiche e sofferenze. Chi scrive, al di là delle sue convinzioni a riguardo lungi dall’essere vicine al Cristianesimo, sa che questo non è altro che un misero abbozzo in confronto a tutto quello che ci sarebbe da dire su questo argomento; che questo possa però fare da spunto per eventuali discussioni.
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui. Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: “Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?” Ma Gesù si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio. (Lc 9, 51-56)
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
15
|
*pedante e *davvero....piccoli errori mattutini |
|
|
|
|
|
|
14
|
@Luky, innanzitutto grazie! Per quanto riguarda le correzioni non posso che ammettere che ero cosciente che certi pezzi non erano tradotti nel migliore dei modi e anzi grazie per avermi detto in quali punti la traduzione era più bruttina e come sarebbe stata più consona. Per nulla pignolo o pendante, davveor!  |
|
|
|
|
|
|
13
|
Bella canzone e bella analisi, Spinna. One Rod to Asa Bay è una, se non LA, mia canzone preferita dei Bathory. Ho però notato alcune stranezze nella traduzione, che da buon pignolo quale sono non posso esimermi dal farti notare. "One man rode the way through the woods Down to Asa bay Where dragon ships had sailed to sea More times than one could say To see with own eyes the wonder People told of from man to man" significa piú "un uomo cavalcava la strada lungo i boschi verso la baia di Asa, da dove i drakkar sono salpati verso il mare molte piú volte di quanto qualcuno possa dire, per vedere con i propri occhi la meraviglia che le persone hanno raccontato da uomo a uomo", con To See riferito all'uomo che stava arrivando a Asa Bay, al perché del suo viaggio, appunto l'uomo era arrivato per vedere questa leggendaria e incontaminata baia, la frase incidentale si ferma a "could say". "Those who did not pay the one coin Of four to man of new God" piú che la moneta da quattro è "una moneta su quattro", ovvero un quarto del proprio patrimonio. "Whipped was twenty and put in chains then locked By their neck to the log (To the log...)" piú che legato dal collo al tronco (impiccato) direi che lo mettono alla gogna (legati al ceppo per mezzo del collo), perché log fa riferimento piú a un ceppo di legno che a un albero intero, e locked è perfetto per riferirsi alla testa intrappolata nella gogna. "And though he did know already Though he turned face towards sky And whispered silent words forgotten Spoken only way up high Now this house of a foreign God does stand Now must they leave us alone Still he heard from somewhere in the woods Old crow of wisdom say ...people of Asa land, it's only just begun..." way up high tradotto come "alla maniera dei cieli" non so che senso abbia, ma non saprei come tradurlo. Still he heard... in questo caso still va inteso come inizio di una frase avversativa: ma/peró/tuttavia sentiva da qualche parte nelle foreste ecc ecc, perché il corvo che dice che è solo l'inizio va contrapposto alle parole del vecchio, che dice che ora devono lasciarli soli. Scusami se sembro pedante, ma sono critiche costruttive e solo sulla traduzione, l'analisi mi piace. |
|
|
|
|
|
|
12
|
Mitico Ace...te ne sei andato presto anche tu..38 anni se non ricordo male, i miei di ora. Anche se ricordo che sulle riviste di meta' 90 tipo Metal shock, Flash, Grindzone etc etc non li portavi benissimo. Doveroso omaggio cmq a questo pioniere prima del Black e poi dell'Epic metal piu selvaggio. Di sicuro uno dei pezzi a cui teneva e sentiva di piu, lontano dai cliché moderni o mode passeggere di pagliaccetti o buffoni che pensano basti mettersi un corno attaccato ai pantaloni o un flauto magico e poi non sanno nemmeno di cosa stanno parlando😁. Non mi esprimo sul conflitto Cristiano contro pagano perche' sono di parte sul secondo ( per ovvie ragioni diverso da quello di Quorton), e le mie idee o convinzioni sarebbero facilmente fraintese e/o strumentalizzate erroneamente e penso non ne abbiamo bisogno qui su Metallized di fare ancora queste crociate. Detto questo pero' anche io pur essendo avverso al mondo cristiano/cattolico ho tanto rispetto per i veri seguaci e o credenti e non mi permetterei mai di criticare l'operato di un fedele ( cristiano in questo caso). Semmai potrei dissentire sull'insieme del culto e tutto quello che ne gira intorno. Ma sarebbe un discorso troppo ampio da affrontare qui in poche semplici righe. Quindi pace a amore per tutti Voi..soprattutto per Ace, e stasera magari brindo alla sua..ma mica con la sua birra o l'idromele, un buon bicchiere di vino della mia terra..sempre se davvero sia buono! |
|
|
|
|
|
|
11
|
La fede, quella vera, aiuta tanto..chi ce l'ha, senz'altro ha un grande appoggio..io non credo di averla avuta, a volte no..anche se nei momenti più drammatici della mia vita, dentro me ho invocato aiuto al cielo. |
|
|
|
|
|
|
10
|
La chiesa anzi la fede e' spesso un modo per affrontare le difficoltà della vita oppure per ipocritamente lavarsi la coscienza, nel caso del paganesimo odinista che tanto e' andato e va di moda è un modo secondo me per fare del cinema e dare risalto alla propria proposta metallica. Certo dal punto di vista folkloristico ha il suo perché, ho beccato per caso una festa vichinga a schleswig, 15anni fa, ed era notevole, una specie di oktoberfest in salsa hobbit...ma non parliamo di religione |
|
|
|
|
|
|
9
|
Metal Shock: se entriamo nell'argomento chiesa, non ne usciamo più vivi..tante son le cose da dire in 2000 anni di dominio "soffocante" sull'umanità, c'è di tutto e di più.. Comunque anche l'interpretazione che ha fatto Ulver, non è poi così sbagliata. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Metal Shock: se entriamo nell'argomento chiesa, non ne usciamo più vivi..tante son le cose da dire in 2000 anni di dominio "soffocante" sull'umanità, c'è di tutto e di più.. Comunque anche l'interpretazione che ha fatto Ulver, non è poi così sbagliata. |
|
|
|
|
|
|
7
|
@Lisablack: anch`io ho il massimo rispetto per chi ha fede, qualsiasi essa sia, ma le istituzioni religiose sono tra le cose peggiori di questo mondo, Vaticano in primis. Diciamo che per me ognuno dovrebbe credere in cio` che vuole senza che arrivi chi ti vuole imporre un credo piuttosto che un` altro. E questo purtroppo influenza anche la vita civile, quando per la Chiesa non dovrebbe esistere l`eutanasia, perche` secondo loro e` Dio a decidere della vita delle persone, e mi fermo qui anch`io!!!! |
|
|
|
|
|
|
6
|
bell'articolo, rende giustizia a una delle canzoni più belle mai scritte da Quorthon. riguardo al testo, secondo me la conversione al cristianesimo di Asa Bay è una metafora per descrivere l'avvento della società "moderna" materialista e oppressiva, che si è imposta sulla precedente civiltà europea pan-germanica e i suoi valori pagani. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Grazie per questo articolo, che rende la bellezza di questo capolavoro. Un brano che è straordinario come l'album che ne fa parte, per me Hammerheart è uno dei dischi più belli che ho sentito, insieme a Blood Fire Death, sono due album per me inarrivabili. D'accordo con Metal Schock riguardo la religione..Però chi ha fede, ha tutto il mio rispetto..il male semmai è stato fatto dalla chiesa, ma non voglio andare troppo sul pesante. |
|
|
|
|
|
|
4
|
La religione, oppio dei popoli. Frase quanto mai vera. Nel corso dei millenni quante guerre, quanti morti in nome della religione? A volte penso che se esistesse veramente un Dio avrebbe gia` affogato l`umanita` in un diluvio universale non una ma tante volte! |
|
|
|
|
|
|
3
|
bellissimo!la canzone è meravigliosa come tutto l'album...Quorton come ci manchi! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Articolo bellissimo,molto utile perché permette di apprezzare in pieno questo brano.Queste tematiche offrono molti spunti di riflessione sul reale motivo di diffusione delle religioni. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Grande articolo per una canzone splendida e quasi commovente. Complimenti! |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|