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CRYPTIC WRITINGS - # 78 – Crazy Train – Ozzy Osbourne
12/09/2019 (2667 letture)
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Quando si pensa ad Ozzy Osbourne, a venire in mente sono davvero parecchie cose, ma raramente è la bellezza dei testi ad occupare il primo posto. Il personaggio con i suoi eccessi, la sua storia musicale e non, i grandi concerti ed i musicisti di chiarissima fama che hanno accompagnato la sua epopea e ci hanno regalato melodie ed assoli tra i più memorabili della storia del metal e dintorni, hanno sempre relegato in secondo piano questo aspetto. Specialmente per ciò che riguarda la sua carriera solista. In particolare, forse, proprio per un brano come Crazy Train. Il suo sviluppo facile da memorizzare, il suo impianto capace di parlare ad un pubblico assolutamente trasversale (specialmente sul mercato statunitense) ed una prestazione da brividi di Rhandy Roads, hanno relegato in sottofondo il significato del cantato. Questo, invece, pur nella sua semplicità di base offriva uno spaccato di un momento che l’intero pianeta ha vissuto con preoccupazione ed ansia. Un periodo pieno di paura che chi c’era, ricorda certo molto bene.
U.S.A. Vs. U.R.S.S. Tra Gorkij e Baghdad Il momento storico è topico. E’ il 1980 ed il mondo vive il problema angosciante della guerra fredda tra i due blocchi egemoni: U.R.S.S. da un lato e U.S.A. dall’altro, coi confini dei due schieramenti che di fatto si toccano proprio all’altezza del nostre Paese, al di là di quanto gli Atlanti raccontano. Ogni momento potrebbe essere quello finale. Basterebbe che un pulsante venisse schiacciato da un lato, per provocare la reazione immediata dall’altro ed innescare in pochi minuti l’Apocalisse finale senza che nessuno possa far nulla o sperare di sopravvivere. Ammesso che sopravvivere sia un bene. La tensione si respira ogni giorno ed in pochi sembrano rendersi conto dell’assurdità della situazione. Gli Stati Uniti boicottano le Olimpiadi di Mosca, quindi devono fronteggiare l’occupazione della loro ambasciata in Iran ed alla fine eleggono Reagan come nuovo Presidente, confidando nel suo pugno di ferro. In U.R.S.S. Andrei Sacharov viene esiliato a Gorkij mentre Leonid Il'ic Brežnev guida il blocco comunista nel nome dell’ortodossia. Dire la propria forse non cambierà lo scenario, ma se sei un artista di fama internazionale è forse un dovere farlo o, quantomeno, manifestare la propria inquietudine è umano.
All aboard! ha ha ha ha ha ha ha! Ay, ay, ay, ay, ay, ay, ay Crazy, but that's how it goes Millions of people living as foes Maybe it's not too late To learn how to love And forget how to hate
Mental wounds not healing Life's a bitter shame I'm going off the rails on a crazy train I'm going off the rails on a crazy train
Tutti a bordo! ha ha ha ha ha ha ha! Ay, ay, ay, ay, ay, ay, ay
Folle, ma è così che funziona Milioni di persone che vivono come nemici Forse non è troppo tardi Per imparare ad amare e dimenticare ad odiare
Le ferite della mente non guariscono La vita è un'amara vergogna Sto deragliando su un treno impazzito Sto deragliando su un treno impazzito
Non c’è tempo di fare preamboli. A bordo di questo treno della follia siamo tutti stipati in carrozze attaccate le une con le altre, ma con le porte ermeticamente chiuse; impossibile comunicare. Le cose sono andate così oltre che potrebbe essere troppo tardi, il deragliamento sembra ormai imminente e alcuni sostengono come non ci sia già più nulla da fare. L’imprintig ricevuto dai dispensatori di malevolenza è troppo forte per farci fermare in tempo. O forse no, dimenticare l’odio può ancora essere possibile.
Let's go! I've listened to preachers I've listened to fools I've watched all the dropouts Who make their own rules One person conditioned to rule and control The media sells it and you live the role
Mental wounds still screaming Driving me insane I'm going off the rails on a crazy train I'm going off the rails on a crazy train
Andiamo! Ho ascoltato predicatori Ho ascoltato gli sciocchi Ho visto i perdenti Farsi le loro regole Una persona condizionata dalle regole e dal controllo I media la vendono e tu ti cali nella parte
Le ferite della mente gridano ancora Mi fanno impazzire Sto deragliando su un treno impazzito Sto deragliando su un treno impazzito
Siamo tutti condizionati dal potere dei media e dal controllo che esercitano sulla nostra capacità di pensare autonomamente, mettendoci volutamente alla mercé di telepredicatori, politici e personaggi che fanno e disfano a loro piacimento contando sul nostro lassismo e sull’ignoranza diffusa. Per inciso: un tema sempre disgraziatamente attualissimo ed anzi, amplificato all'inverosimile dall’irrompere delle nuove tecnologie. Il senso di smarrimento e di paranoia aumenta sempre più ed il treno su cui viaggiamo sta per uscire definitivamente dai binari.
I know that things are going wrong for me You gotta listen to my words Yeah
Heirs of a cold war That's what we've become Inheriting troubles I'm mentally numb Crazy, I just cannot bear I'm living with something' that just isn't fair
Mental wounds not healing Who and what's to blame I'm going off the rails on a crazy train I'm going off the rails on a crazy train
So che le cose non mi stanno andando bene Devi ascoltare le mie parole Sì
Eredi di una guerra fredda Ecco ciò che siamo diventati Ho ereditato questi problemi e sono mentalmente intorpidito Folle, non riesco a sopportare Di vivere con qualcosa che semplicemente non è giusto
Le ferite della mente non guariscono Di chi o di che cosa è la colpa? Sto deragliando su un treno impazzito Sto deragliando su un treno impazzito
Abbiamo ereditato come società e come singoli una situazione follemente distorta che nessuno di noi ha creato, gli strascichi avvelenati di un conflitto globale che non è mai davvero finito. Siamo ormai desensibilizzati, tanto l’esposizione alla tensione è stata costante negli anni, ma la mente riesce solo a nascondere sotto il tappeto delle emozioni la paura e l’angoscia. Inevitabilmente ed a prescindere da chi sia il colpevole, continuare a seguire i binari porterà alla catastrofe.
IL MESSAGGIO SUL TRENO Canzone passata alla storia per meriti musicali, con l’assolo “doppio” di Randy che si ritaglia di diritto un posto nell’Olimpo dei più belli della decade ed a causa di una melodia perfetta per il Madman, Crazy Train aveva anche qualcosa da dire. Magari senza meriti letterari da Nobel, senza l’uso di un lessico particolarmente ricercato od il ricorso a figure retoriche raffinate, ma comunicando in forma Rock, quindi molto immediata, il senso di smarrimento e di assoluta paura per il domani che quel 1980 aveva portato al mondo intero. Peraltro ereditando tutto questo dagli anni precedenti. Piccola fotografia un po’ sfocata di un conflitto di potere che avrebbe potuto cancellarci dalla faccia del pianeta e che oggi si è solo frammentato in mille e forse più pericolosi frames, Crazy Train va ascoltata ancora perché resta innanzi tutto una grande canzone, ma accompagnare questo piacere alla comprensione del suo messaggio è ancora importante; purtroppo. Perché quel treno ha cambiato percorso, ma la sua destinazione è ancora troppo incerta ed suo arrivo in stazione tutt’altro che scontato.
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Quell'alzata può essere considerata come un confine tra l'alzare al cielo un portento che ti suona dei riff uno dietro l'altro da reattore nucleare d'heavy metal e stenti a crederci a quanto si è fatto, è quello che ti ispira fare, alzarlo al cielo, al 1980 ormai ufficiale andando oltre all'hard rock è un immagine stupenda di heavy metal, la gioia nel volto al grido di Randy e l'adrenalina di Ozzy Osbourne, ad eseguire tali canzoni senza tempo che sfidano il tempo come Crazy Train. Esecutori?? Chitarristi non lo sono dopo Randy Rhoads? Corbezzoli, giusto: guitar hero! è quello che da sempre ha avuto Ozzy, il meglio di quel periodo |
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@Le Marquis, è chiaro ciò che intendeva dire ma il commento 26 dice tutto. |
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Per dirla grossolanamente "Bistrattato" = "Trattato male" / "poco considerato"/ "offeso". Ad Ozzy, al contrario, è sempre stato perdonato praticamente tutto; dentro e fuori dalla musica. |
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Ozzy e' uno degli artisti più amati, tutto fuorché bistrattato |
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Bistrattato = spesso considerato sempre in preda a droghe e alcool, quindi non completamente affidabile. E alcuni lo fanno notare. Ho per caso usato la parola sbagliata? Beg your pardon in the case. Au revoir. |
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@21 Bistrattato da chi? |
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Grande pezzo del grande e spesso bistrattato Ozzy Osbourne. Sul testo, non concordo molto con il sempre eccellente Monsieur Raven. Mi sembra un po' banale. Non mi stupirei che avesse scritto quelle parole per seguire i riff, più per dare senso a qualcosa nello specifico. Certo, non nonsense, si intende. Relativamente alla guerra fredda, sono dell'idea che il mondo era più sicuro allora. Nessuno avrebbe mai schiacciato il famoso "bottone" (anche perché non era così semplice...) ma soprattutto non ci sarebbero stati i terrorismi a piede libero come accaduto poi. Non ci sarebbe stato l'11 settembre, non ci sarebbe stato Bin Laden, ne la Cecenia con i bambini di Beslan, ne l'Isis o le "primavere arabe" fuori controllo. E soprattutto sarebbe rimasta ridimensionata la Cina. E' più probabile che ci arrivi in testa qualcosa adesso (vedi le raffinerie Saudite di questi giorni) che durante l'equilibrio dei due blocchi. Per non parlare dei sovranismi crescenti, dovuti all'impoverimento della classe media dopo il ridimensionamento del manifatturiero, a causa della concorrenza asiatica. Magari Ozzy potrebbe scrivere un testo su questo.... Au revoir. |
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Diego75: Quello che dici sarà vero per Gus G (bravo chitarrista ma non indimenticabile), certamente non per Brad Gillis, Jake Lee e Zakk Wylde, senza contare Alex Skolnick e Jerry Cantrell, tutti chitarristi con due palle così, chi più tecnico (Gillis), chi più animale da palcoscenico (Zakk Wylde), chi più compositore (Cantrell). Bisogna smetterla con questa pratica di sminuire gli altri per esaltare i propri beniamini. |
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che chitarrista Randino Strade, non voglio immaginare i capolavori che avrebbe fatto negli anni...... |
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Pezzo immortale... Hp già scritto che Blizzard e Diary sono stati i miei primi album metal e il tribute l'ho consumato.
L'alchimia che si creò tra Ozzy e Randy ha portato per me a perle inarrivabili, come ad esempio il pezzo in questione o Mr Crowley...
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Dopo Randy Rohads ....Ozzy ha sempre avuto solo ottimi esecutori...alla chitarra....non chitarristi....Rohads rimane e rimarra’ Il chitarrista per eccellenza....sostanzialmente oltre che essere stato un ottimo esecutore era allo stesso tempo un compositore di musica a tutto tondo....gli altri non arriveranno mai al suo livello. |
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Anche gli assoli di jakelee, super bistrattato, sono da urlo, come le composizioni dei pezzi, Ozzy con il chitarrista vuole essere quasi in simbiosi. Con jake lee non c'era feeling come con rhoads e poi con wild. Comunque per un tipo come Ozzy ci voleva una moglie, manager, badante, un tipo come lui lasciato in balia di altri e di se stesso chissà che fine avrebbe fatto. |
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Pezzo leggendario, artista unico e chitarrista stellare. E' con questo pezzo che ho conosciuto quello che diventerà uno dei miei musicisti preferiti, il buon Randy, che con gli assoli ed il riff presenti in questi brano mi hanno folgorato all'istante. Ammetto che non credevo fosse un testo cosi serioso, motivo in più per diffondere il verbo della musica di Ozzy nel periodo Rhoads, nel quale sono stati sfornati brani storici. Per quanto mi riguarda, se dovessi pensare ad una classifica degli assoli più emozionanti che abbia mai sentito, Crazy Train sarebbe compreso nei primi 5 posti, mentre quello di Goodbye To Romance facilmente starebbe nei primi 3 |
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Esatto. Anche nella mia copia vi è la foto con Rudi Sarzo e Tommy Aldridge. Ma, vado a memoria, con Daisley i casini sono continuati anche su Bark at the Moon visto che le canzoni sono accreditate al solo Ozzy con buona pace anche di Jake E. Lee. |
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,,, come non detto ,,, letta su wikipedia alla pagina (italiana) di Diary Of A Madman. Come sempre difficile stabilire chi ha ragione. In ogni caso negare la copertina a chi ci ha suonato x ripicca su dei (alla fine dovuti) diritti d'autore, appare oltremodo un comportamento estremamente infantile. Ormai comunque sono passate Ere Geologiche... (sigh!). Un saluto! |
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... Ehi Man! ... com'è la storia di quei due? Io so solo che se n'è sempre parlato poco. |
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Bravo @Fabio Rasta! Condivido al 100% le tue parole. E' vero che Ozzy aveva una voce sgraziata, ma è anche vero che oltre che immediatamente identificabile era in grado di tirare fuori prestazioni superlative. E come dici tu, a cantare Sabbath Bloody Sabbath lo devi saper fare. E infine la menzione a Daisley e Kerslake, sopraffini compositori truffati da Madame Osbourne. Randy Rhoads era un fuoriclasse cristallino, ma avere quale sezione ritmica quei due ha aiutato assai |
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... ma sicuro... tutto quello che avete detto. Sul disco c'è scritto OZZY OSBOURNE, ma non si può non citare il Grande RANDY. Te lo credo che lo alzava così sul palco. Lo considerava una sua creatura; e in effetti lo aveva scoperto Sharon, nel tentativo di scuotere il marito dal torpore causato dai fatti che tutti sappiamo. E si vede che ne andava davvero orgoglioso: era il simbolo vivente della sua rinascita come Artista, e riscossa come Uomo. / Interessante... (Spack), non avevo idea che Crazy Train parlasse della guerra fredda, sgradevolissimo capitolo della storia umana, ma non senz'altro il peggiore, purtroppo. Curiosamente, i primi versi recavano un messaggio molto Cristiano, ma non era la prima volta. A dispetto della sua fama. /// Sul capitolo voce penso che OZZY giocasse ovviamente + sull'interpretazione (Black Sabbath, The Wizard, Fairies With Boots...), non avendo la benchè minima intenzione nè di curare, nè di preservare il suo talento. Ma quando stava + bene, ha avuto modo di deliziarci con melodie + ricercate e (oserei dire) sopraffine (tutto Sabbath Bloody Sabbath, ad esempio, ma anche tanto di Sabotage... e poi da solo). /// Aggiungerei Grande, invece, anche il duo DAISLEY, KERSLAKE! |
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@1 Philosopher: il timbro vocale di Osbourne è più melodico di quanto se ne dica |
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Quell'alzata di Ozzy con Randy Rhoads è un simbolo, come quella degli Ac/Dc a cavacecio o anche quando l'hanno fatto i Maiden. Ma questa è veramente un simbolo, non si è mai permesso cnessuno con l'insormontabile e intoccabile Tony Iommi, ma si è permesso con lui |
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Blizzard of Ozz non è un album ma un tale concentrato di strepitosi riff/arpeggi /assoli di un certo genio della sei corde che dovrebbe essere usato come materiale didattico in ogni scuola di musica. Imprescindibile. Testo sempre attuale e non potrebbe essere altrimenti data la pochezza del genere umano. |
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Adoro Ozzy, che disco questo e che brano! Clamoroso😱! Roads in questo album e' magico, l' assolo finale di Mr Crowley e' inarrivabile.. |
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Articolo interressante. Tutti i testi di Ozzy sono importanti e pregni di significato. Ma nel contempo lui è una macchietta. È l'ABC della manipolazione mentale di massa. Chi vuole approfondire approfondisca. |
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Che vuoi dire a questo pezzo, questo album, ai loro interpreti? Comunque Ozzy è inimitabile ed è ciò che conta per un cantante/cantautore. |
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Bell'articolo, che ho letto con piacere. Questo disco è bellissimo ed ha dentro canzoni con significati importanti e testi impegnati (non solo questa, ma anche Suicide Solution e Mr. Crowley, tanto per dirne un paio). Al di là del punto di partenza della guerra fredda, è un testo che, essendo metaforico, si può applicare alla follia di questo mondo in generale e anche al giorno d'oggi (che è il succo di quanto scrive Raven); impossibile non condividere quanto scriveva Ozzy all'epoca, che si rivela ancora attualissimo. Io, personalmente, non sapevo che il testo si riferisse alla guerra fredda in particolare, ma l'ho sempre interpretato come una critica al mondo che ci circonda e agli esseri umani, che l'hanno reso quel "world gone astray" di cui molti artisti in musica parlano. Penso che tutti ci possiamo immedesimare in questa canzone, visto che siamo tutti sulla stessa barca ... o treno  |
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...bella canzone...cantante mitico....il tutto impreziosito dal tocco di un maestro della chitarra elettrica.... |
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Crazy Train contiene uno dei migliori riff metal di tutta la storia della nostra amata musica.Ozzy non è mai stato un cantante particolarmente dotato o tecnico,ma è carismatico e il suo timbro antimelodico e i riff possenti e melodici di Randy Rhoad andavano a braccietto con la sua voce...per quanto riguarda il periodo Sabbath,poco da dire.quella è storia da insegnare nelle scuole di musica.. |
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