”Puoi allontanare i Sepultura dal Brasile, ma non puoi allontanare il Brasile dai Sepultura.” (Max Cavalera)
Le liriche dei Sepultura sono sempre state semplici, immediate, crude e violente, tendenti a porre in forte evidenza l’assoluto rancore verso i potenti, coloro che per la loro avidità permettono ancora oggi l’esistenza delle famigerate favelas in Brasile, nelle quali sopravvivono tante persone in case (se possiamo definirle in tal modo) fatiscenti, tra la sporcizia, le malattie e gli animali randagi. Il cantante/chitarrista e leader storico della band di Belo Horizonte Max Cavalera, rimasto orfano di padre a nove anni e cresciuto in una famiglia in grave dissesto economico, esprime con un vocalism particolarmente aggressivo e rabbioso tutto il suo disagio interiore, che manifesta costantemente l’inguaribile sofferenza interiore scaturita dalle difficoltà patite durante l’infanzia e l’adolescenza, nonché, in senso lato, l’aperta avversione nei confronti della dissennata politica dei governanti del suo Paese (e non solo), che arricchiscono una ristretta oligarchia impoverendo sempre più tutte le altre classi sociali. Un’ingiustizia alla quale si deve porre fine. Da considerare, infine, il fatto che nel 1996, lo stesso anno in cui fu pubblicato Roots, Max perse in un incidente stradale l’amato figliastro Dana Wells (nato dal primo matrimonio della moglie Gloria), un tragico evento che contribuì indubbiamente ad alimentare in seguito il suo risentimento verso il mondo intero.
Uno dei testi che esprimono maggiormente l’irrefrenabile odio verso tutti e tutto è quello di Straighthate -il titolo è già tutto un programma- sesta traccia di quell’ambizioso album Roots, un pezzo strutturalmente valido, non tra i migliori di quella fantastica release, sebbene in questa sede quello che ci interessa maggiormente è l’aspetto meramente tematico.
I ask myself why I'm so hateful Maybe it's part of my nature People say I'm fucked it in my mind Feels like there's nothing left inside Walking now on different dirty street But the same old feeling still exists Hate is like a shade that won't never leave Leave me alone I don't need sympathy What goes around, comes around You going down, down Straighthate, straighthate Straighthate, straighthate
Mi chiedo il perché io sia così pieno di odio Forse fa parte della mia natura La gente dice che sono fottuto nel cervello E’ come se dentro non ci sia rimasto più nulla Ora percorro altre strade sporche Ma persiste la stessa vecchia sensazione L’odio è come un’ombra che non andrà mai via Lasciatemi solo, non ho bisogno di compassione Ciò che semini, raccogli Voi state andando giù, giù! Puro odio, puro odio Puro odio, puro odio
Tutto è incentrato sull’odio, dapprima in una veste introspettiva. Max, infatti, si pone il quesito sulle motivazioni che portano il suo animo ad essere costantemente intriso di questo sentimento altamente negativo. Giunge alla conclusione che il rancore sia una parte ineludibile della sua natura. Negli occhi degli altri appare un diverso, un disadattato, un alienato mentale, ma sebbene lui stia ora vivendo in un modo migliore rispetto al passato, l’odio rimane il suo fedele compagno e lo sarà fino alla fine dei sui giorni. Dai cosiddetti normali, da coloro che hanno gettato il seme del male nel mondo non vuole commiserazione e nel refrain urla loro in faccia tutto il suo disprezzo.
Criticize and call me negative you never face life or reality I separate myself from the rest What da fuck do you expect ? What goes around Comes around You're fucked up You going down You're fucked up You going down Down Straighthate, straighthate Straighthate, straighthate Straight fucking hate What goes around comes around! Grow up in the ghettos Made me real To deal with my fears Muthafucker you don't understand Pain and Hate
Criticatemi e ditemi che sono negativo Voi non affrontate mai la vita o la realtà Mi separo da tutto il resto Cosa cazzo vi aspettate? Ciò che semini, raccogli Voi state andando giù, giù! Puro odio, puro odio Puro odio, puro odio Puro fottuto odio Crescere nei ghetti Mi ha reso una persona vera Nell’avere a che fare con le mie paure Figlio di puttana non capisci Dolore e odio
Max non ha paura delle critiche degli altri, di quelli che rifiutano di affrontare veramente la vita, preferisce stare lontano da tutto e ancora riversa odio verso di loro, solo puro fottuto odio. Nella parte conclusiva c’è finalmente una risposta alla domanda iniziale. L’aver vissuto nei ghetti lo ha reso una persona vera in grado di affrontare tutte le difficoltà e nello stesso tempo ha accresciuto un disprezzo totale che il singer esterna -continuerà a farlo anche dopo essere fuoriuscito dai Sepultura- in modo magistrale in tutte le sue composizioni. I bastardi tutto questo non lo capiranno mai.
Ed ora, dopo tante parole, diamo spazio alla musica e godiamoci questo pezzo!
STRAIGHTHATE
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