Recensione EA - A Etilla

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25/04/25 PROST Believe Again


25/04/25 VENATOR Psychodrome


25/04/25 VOLAND The Grieving Fields


25/04/25 HAEMORRHAGE Opera Medica


25/04/25 CADAVER Hymns of Misanthropy


25/04/25 AEONYZHAR The Profane Era


25/04/25 COSMIC CATHEDRAL Deep Water


25/04/25 HATE FOREST Against All Odds

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25/04/25 FRONTIERS ROCK FESTIVAL LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)


25/04/25 DELTA SLEEP INIT RCCB, VIA DOMENICO CUCCHIARI 28 - ROMA (CASAL BERTONE)


26/04/25 RHAPSODY OF FIRE AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO, LARGO GUSTAV MAHLER - MILANO


26/04/25 FRONTIERS ROCK FESTIVAL LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)


26/04/25 DELTA SLEEP CORTE DEI MIRACOLI, VIA ROMA 56 - SIENA


26/04/25 HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA BLOOM- MEZZAGO (MB)


26/04/25 NORTHERN DARKNESS FEST CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)


27/04/25 HEILUNG TEATRO ARCIMBOLDI - MILANO


27/04/25 HEILUNG TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO

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EA - A Etilla

( 3937 letture )

Una nuova coltre nera torna ad ammantare i cieli della Russia. Gli EA sono tornati!
A distanza di due anni dal precedente lavoro omonimo, si presentano con un nuovo monolite da 49 minuti abbondanti di puro ed incontaminato Funeral Doom di altissimo livello.

Questa misteriosa band, di cui non è dato sapere nulla riguardo l'identità dei suoi membri, pare sia nata negli States intorno al 2005, immediatamente accasata sotto l'ala protettrice della Solitude Prod., per la quale ha licenziato 5 album che -insieme ad Ahab e Colosseum- rappresentano quanto di più estremo la scena funeral doom odierna possa offrire.

Il nuovo A Etilla riassume in se quanto di meglio la band abbia fatto negli anni e molto probabilmente rappresenta il loro miglior album di sempre.
Sopra ogni cosa si nota una maggiore propensione alla melodia, rendendo il lavoro decisamente più accessibile rispetto ai lavori passati, mentre non cambia l'impianto atmosferico, sempre ricco e coinvolgente, capace di spaziare tra momenti più atmosferici e parti più solenni, per poi tornare ad avvolgere l'ascoltatore in uscure coltri impenetrabili.
Rimane invariata anche la sezione ritmica, solidamente ancorata su tempi ultra-slow da collasso cardiaco, nonostante siano presenti parti più robuste con tanto di brevi inserti in doppia cassa che donano un po' di movimento alla lunghissima suite.
A livello strutturale la band ha saputo alternare molto bene le parti più pesanti con momenti più atmosferici; parti arpeggiate e inserti più potenti si alternano e si rincorrono creando un flusso sonoro che spazia tra poderose parti atmosferiche e funeree suites strumentali che faranno la gioia dei doomsters più incalliti. Nella parte centrale del brano i nostri si concedono un momento di pura atmosfera, dove organi e cori angelici si uniscono in un paesaggio sonoro decisamente etereo che ci introduce alla terza ed ultima parte dell'album, nella quale scompare ogni barlume di luce e si piomba nell'oscurità più impenetrabile.

A supporto di una musica plumbea ed impenetrabile i nostri associano un immaginario molto oscuro, legato ad antiche civilità scomparse ed al mistero che le avvolge. Difatti la band prende il nome da un'antica divinità sumera, mentre le lyrics dei loro lavori sono incentrate sull'utilizzo di un antico linguaggio sconosciuto non meglio specificato.

Ogni aspetto di questo lavoro è stato curato meticolosamente; il songwriting è ispirato e coinvolgente, la produzione è potente e cristallina, donando dinamica anche alle parti più rarefatte, mentre l'unico aspetto che può rendere discutibile questo lavoro rimane quello inerente al minutaggio.
Se infatti i primi tre capitoli della loro discografia erano strutturati con brani lunghissimi per un running time che si aggirava sempre intorno alla cinquantina di minuti, dal precedente lavoro in studio la band ha optato per realizzare album composti da un'unica traccia, senza dover disperdere atmosfere in inutili interruzioni, ma relegando l'ascolto dell'opera ai soli die-hard fans del genere.

Sentenziare se questo sforzo titanico sia più o meno ben riuscito dei suoi predecessori è compito assai arduo, special modo per il contributo che le ambientazioni sonore tendono ad apportare sul giudizio finale, dunque strettamente personale ed insindacabile. Quel che è certo è che, a livello tecnico, non ci sono grandi differenze con quanto presentato dalla formazione in passato, di conseguenza chi ha amato i lavori precedenti non potrà che trovare pane per i suoi denti anche con il nuovo A Etilla mentre mi sento di estendere l'invito all'ascolto -oltre che a tutti gli amanti del funeral doom- anche a coloro siano più a loro agio con sonorità maggiormente gotiche, grazie alle splendide melodie che impreziosiscono questo lavoro. Per i neofiti del genere è consigliato un bicchiere di acqua e zucchero vicino allo stereo!

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Gabriele Fagnani "Furio"

VOTO RECENSORE

VOTO LETTORI

84.6 su 5 voti [ VOTA]

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	No Fun	Venerdì 12 Agosto 2022, 19.36.14		9
Anch'io pensavo fossero russi e anche nella rece di Au Ellai c'è scritto. Forse si è pensato alla Russia perché la label è russa (da cui anche "i cieli della Russia", credo). Ogni tanto sbircio il sito e vedo Lucio che rispolvera macigni doom e ogni volta la voglia di metterli in lista è tanta.

	LUCIO 77	Venerdì 12 Agosto 2022, 16.10.16		8
Per Transcendence: Ah ok.. Comunque, alla lunga, sta cosa di fare i Misteriosi, ha lasciato un po' il tempo che trova...

	Transcendence	Venerdì 12 Agosto 2022, 15.29.08		7
@ LUCIO 77: Nessuna delle due. Né l'identità dei musicisti né le nazioni da cui provengono sono state mai rese note, il tutto è immerso nell'ignoto. La frase introduttiva comunque è metaforica, credo.

	LUCIO 77	Venerdì 12 Agosto 2022, 14.46.35		6
Questo Album lo ho scelto "a caso" tra quelli Funeral.. Non male anche se, ma non è un difetto, l'ho trovato più Decadente/malinconico che Funeral.. Una cosa che non ho ben capito: All'inizio si parla di "Cieli della Russia", ma poco sotto che la Band è nata negli States.. Si sono trasferiti quindi?

	Punto Omega	Sabato 3 Maggio 2014, 14.47.44		5
Bel disco, nulla da dire, migliore rispetto al precedente omonimo, però mi danno sempre l'impressione di potere molto di più. A ogni modo Ahab, Colosseum e gli ultii lavori degli EA (escludendo i Shape of Despair) sono, a mio modesto avviso, le cose più accessibili per entrare in contatto con il Funeral Doom.

	Ubik	Venerdì 2 Maggio 2014, 19.50.24		4
Disco veramente stupendo, non ne sbagliano uno.

	Kuru	Venerdì 2 Maggio 2014, 17.17.21		3
Ottima recensione, sono più che d'accordo sia con le parole espresse che con il voto.

	FURIO	Venerdì 2 Maggio 2014, 16.18.29		2
Grazie mille Enry, quando si tratta di recensire album così belli le parole escono dal cuore...

	enry	Venerdì 2 Maggio 2014, 14.15.40		1
Un'altra ottima rece di Gabriele e un altro disco da mettere in lista...Anzi, lista un piffero, lo ordino subito.

INFORMAZIONI

2014

Solitude Prod.

Funeral Doom

Tracklist

1. A Etilla

Line Up

Line up sconosciuta

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